Ancora pochi film da vedere e di cui parlare, naturalmente è impossibile parlare di tutti. Aria di smobilitazione al Lido ed incominciano i primi bilanci senza tralasciare la fioritura di pronostici che si ascoltano in giro. Intanto oggi Napolitano per festeggiare Scola e il suo film dedicato a Fellini.
Sembra di essere ancora a scuola e attendi i risultati degli scrutini. Domani ci sarà l’esposizione dei tabelloni e sapremo chi è stato promosso e chi bocciato. In testa, tra i favoriti, resta ancora, « Philomena » dell’inglese Frears ma ho sentito altri pareri, dove qualche chance di vittoria potrebbe avercela « La Jalousie » di Philippe Garrel. Mi augurerei proprio di no.
Nel pomeriggio, intanto, è arrivato il Presidente Giorgio Napolitano e la mostra è rimasta blindata per circa mezz’ora. Qualche mugugno, la polizia inflessibile bloccava tutte le vie di accesso, comprese le file degli accreditati che hanno così perso l’accesso alle sale.
Comunque l’aria che tira è quella della smobilitazione. Sono rimasti solo gli operatori televisivi, i cronisti dei quotidiani, gli appassionati più fedeli. La giornata è stata gradevole caratterizzata da un sole ancora caldo. Ventilazione apprezzabile, come avrebbe detto Sandro Ciotti.
Ma abbiamo ancora qualche film a proporvi….
RIGOR MORTIS regia di Juno Mak
Per le giornate degli autori e per gli appassionati di horror-trhiller che saranno contenti, approda qui alla mostra il film di Juno Mak giovane regista nipponico, che diimostra di saperci fare. Il suo « Rigor Mortis », dal nostro latino la freddezza della morte, racconta di morti e di fantasmi sanguinari che si insinuano tra le stanze di un condominio, dove vivono persone vive che con i morti hanno dimestichezza.
La salvezza si avrà solo quando si riuscirà ad « incastrare » il fantasma più sanguinario, autore degli assassini più efferati (non mancano pure quelli di bambini). Effetti speciali non mancano e le scene più macabre suscitano ribrezzo e disgusto. Mi riesce difficile capire perchè in giro per il mondo ci siano persone che apprezzano tale genere. Ma tant’è la varietà di gusti che animano gli animi delle persone che non mi dilungo in una parola di più.
Da Venezia
Massimo Rosin