Il documentario sul cinema di Tinto Brass, con il quale abbiamo scambiato due parole, e un mini bilancio a pochi giorni dalla chiusura con Alberto Barbera, il direttore del festival. Un festival meno glamour e con meno divi, ma aperto, con finanche documentari in concorso. Un’idea di Mostra che rompe con gli schemi classici delle passate edizioni.
Lido di Venezia. Abbiamo incontrato il maestro Tinto Brass in occasione del documentario sulla sua filmografia, presentato alla 70^ Mostra di Venezia, dal titolo ISTINTO BRASS di Masimiliano Zanin. Un film molto ben riuscito sotto l’aspetto stilistico, sebbene nella seconda parte risenta troppo delle influenze del cinema erotico (impropriamente definito « porno »), malgrado si tratti di un cinema
raffinato, quello di Brass, come lo è stato alle origini, con film d’avanguardia e sperimentali.
Per lui hanno espresso parole di elogio l’Oscar Hellen Mirren o Vanessa Redgrave, da lui dirette negli anni 70. Abbiamo salutato il maestro, non più in felici condizioni di salute, accompagnato dalla sua ultima « musa » ispiratrice degli ultimi lavori (come « Hotel Courbet »): Caterina Varzi. Ed il maestro ci ha salutato con molta simpatia, essendo stato ospite del CinecClub Vittorio De Sica di Rionero pochi anni or sono, in occasione della celebrazione dei 50 anni del film documentario di Ioris Ivens, dal titolo « L’Italia non è un paese povero », del quale il maestro veneziano era stato, con i fratelli Taviani, aiuto regista.
E fu proprio Brass a salvare da un probabile rogo quella pellicola ritenuta offensiva dalla commissione censura dell’epoca, in quanto evidenziava le povertà del sud, e della Basilicata in particolare. Brass si è intrattenuto con piacere con noi, ricordandosi dei bellissimi posti visitati nel Vulture ed in particolare di Monticchio e della sua splendida abbazia che si rispecchia nei Laghi. Ha quindi ribadito l’importanza che essa sia posta sotto la tutela dell’UNESCO, iniziativa per la quale il De Sica si è battuto da tempo, senza alcun riscontro istituzionale, non solo di livello regionale. Brass si congeda da noi con grande rispetto, per il luogo e per le attività svolte dal CineClub, sperando possa far ritorno dalle nostre parti.
Ancora al Lido dove siamo ormai alle battute conclusive di questa 70^ Mostra d’arte cinematografica di Venezia. Una mostra interessante come di consuetudine, ed abbastanza « tranquilla » come da più parti riconsciuto. Abbiamo avuto il piacere di incontrare per poche battute il direttore della Mostra, Alberto Barbera.
Con la consueta gentilezza e disponibilità (non sempre peraltro riscontrate nei precedenti direttori), ci dichiara che la Mostra ha avuto finora un esito positivo, per contenuti e risultati. Gli chiediamo: “E i film hanno avuto gli esiti di critica che si attendeva? » “Sono troppo discordanti i pareri espressi” ci dice “specie quelli espressi dalle grandi testate giornalistiche, che su taluni film hanno offerto valutazioni eccessivamente diverse. Per quelli che si potesse ritenere un parere negativo, vi è stata una valutazione contraria, e viceversa. Ma va bene così, sperando che molti dei film passati al Lido possano trovare equa distribuzione ed un riscontro favorevole da parte del pubblico”.
Da Venezia
Armando Lostaglio