La Napoli colta, quella lontano dagli stereotipi dei massmedia manichei e stucchevoli tutto audience, ha indossato l’abituale e disinvolto abito buono delle grandi occasioni per offrire la passerella ad un appuntamento di grande prestigio: la mostra “Tanzio da Varallo incontra Caravaggio, Pittura a Napoli nel primo Seicento”, che resta visitabile fino all’11 gennaio 2015 presso Palazzo Zevallos Stigliano in via Toledo. VEDI IL PORTFOLIO DI FOTO.
Fin dalla prima metà del Novecento Antonio d’Errico detto Tanzio da Varallo è stato annoverato tra i più originali seguaci di Caravaggio. La mostra curata da Maria Cristina Terzaghi, promossa e organizzata da Intesa San Paolo e patrocinata dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, offre l’opportunità di seguire i passi di Tanzio nelle due grandi capitali che lo accolsero, lasciata la natia Valsesia, Roma e Napoli, dove entrò in contatto con la pittura di Michelangelo Merisi, ma anche con quella dei suoi seguaci e di altri artisti, tutti rappresentati nel percorso espositivo.
Attraverso la presentazione di circa trenta opere, una quindicina di Tanzio ed altrettante di artisti attivi in quel periodo quale Battistello Caracciolo, la mostra mette in risalto aspetti innovativi della figura del giovane pittore. Opere eseguite a Napoli e negli Abbruzzi, dove vengono documentati i rapporti dei dipinti giovanili di Tanzio con la tradizione tardomanierista presente in Italia centrale e meridionale, con i pittori tedeschi e fiamminghi di stanza a Roma e a Napoli e con Caravaggio e i suoi primi seguaci napoletani.
Rientrato in patria intorno al 1615, gli anni successivi lo vedono operare nel cantiere del Sacro Monte di Varallo, dove coniuga il naturalismo dell’esperienza meridionale con la grande tradizione della pittura piemontese e lombarda del Cinquecento.
Le opere di Tanzio sono decisive per la comprensione del fenomeno caravaggesco nel Viceregno e foriere di nuovi contributi alla lettura delle stesse opere di Caravaggio. Di questa esperienza e di questo mondo meridionale e mediterraneo Tanzio fu protagonista non secondario, assimilando forme e reinventandole fino alla partenza per il nord dove si spegnerà a Borgosesia con molta probabilità nel 1833.
Un plauso alle Gallerie d’Italia Palazzo Zevallos Stigliano che si propongono come spazio non solo museale, ma quale realtà dinamica, un luogo di riferimento nel contesto sociale e autenticamente culturale in cui sono inserite, attraverso una ricca programmazione di esposizioni, concerti, simposi e convegni, lontano dai produttori di macerie che hanno offeso e continuano ad offendere Napoli ed il Mezzogiorno d’Italia.
Raffaele Bussi
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Tanzio da Varallo incontra Caravaggio a Palazzo Zevallos di Napoli
Grazie per quest’articolo. Ho visto questa bella mostra e ho deciso di scrivere (in francese) un articolo a proposito della mostra sul mio blog napolipole.blogspot. fr
Ero stupenda quando l’ho visitata. Primo, il luogo è un palazzo di sogno. Ho fatto molte fotografie qua. Secondo, il temo della mostra è spiegato con una maniera simplice e colta. Ho ammiro tutti gli dipinti e amavo particolamente le espressioni degli visi. Caravaggio era un grande pittore, ma i suoi seguici anche.
Grazie anche per le vostre annotazioni a proposito di Napoli perché amo molto questa città ma non amo tutto che ne dicono la stampa.