“Saligia” alla Reggia di Caserta. Andrea Chisesi reinterpreta i sette vizi capitali tra Mito e contemporaneità.

Dal 4 luglio al 20 agosto 2019, in una delle residenze reali più grandiose al mondo dell’età dell’assolutismo, la Reggia di Caserta, Andrea Chisesi espone “Saligia”, 68 opere attraverso le quali reinterpreta, tra Mito e contemporaneità, i sette vizi capitali. Un racconto, questo dell’artista siracusano, che ribadisce quanto l’idea del vizio umano sia non solo ampiamente connotata in negativo dal comune sentire, ma nell’affermazione della natura dell’uomo, che in quanto tale, non può esimersi da esso.

Reggia Caserta
Andrea Chisesi, Il conte Ugolino, mostra Saligia

Il racconto si snoda attraverso storie antiche come quelle di Atteone e Diana, del mito delle tre Grazie, dall’egoismo del conte Ugolino all’accidiosa posa del Satiro dormiente, dall’ira di Achille alla superbia di Adamo ed Eva, dal peccato di gola di Bacco fino all’odierna scena di un film porno per la lussuria.

Reggia di Caserta Altritaliani
Andrea Chisesi, La lussuria, mostra Saligia

Dal Mito, Chisesi approda alla contemporaneità, inoltrandosi sui presupposti ideologici che guidano la società civile, dove Amy Winehouse rappresenta il peccato di gola, Trump la superbia, il cardinale Bertone l’avarizia.

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Andrea Chisesi, La superbia (Trump), mostra Saligia Reggia di Caserta

Un’operazione narrativa, degna di un autorevole scrittore, dove l’impresentabile presente affonda le radici nell’antichità, una prospettiva che partendo dall’arte classica si collega al presente attraverso un ponte di due millenni, con una tecnica suggestiva che implica e connette stratificazioni di pittura, manifesti ed immagini. Una tecnica di cui Chisesi è padrone assoluto, la fusione, che consiste nell’imprimere uno scatto fotografico o immagini prese dal web, direttamente sulla tela, precedentemente dipinta e preparata con varie stratificazioni e sovrapposizioni di materiali quali gesso di bologna, acrilici, manifesti strappati dalla strada e foglia oro.

L’immagine impressa e la preparazione pittorica, non si annullano tra loro, ma si fondono, permettendo all’Artista il controllo dello spazio. Lo strumento fotografico si mette, contrariamente alla visione antitetica del passato, al servizio dell’opera pittorica.È questo il percorso che conduce alla straordinaria bellezza delle opere di Andrea Chisesi.

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Andrea Chisesi, Satiro e Ninfa

Il dato rilevante di Saligia consiste nella capacità della visione dell’Artista, di contribuire a svecchiare idee superate dal tempo e che non trovano più spazio nella modernità, ponendo al contrario domande che possono apparire scomode, ma che rappresentano la carne viva degli interrogativi della vita d’’oggi. Il concetto di peccato, nella tradizione dantesca, quale significato assume oggi, alla luce di guerre, conflitti, migrazioni, distruzione del pianeta affidata ad inquinamenti d’ogni sorta con vittime non in grado di trovare vie di fuga all’imbarbarimento collettivo? Ecco il substrato narrativo dell’opera di Chisesi attraverso Saligia, un racconto che rilegge due millenni di Storia dell’umanità, sollecitata ad una riflessione che non compete alle nostre generazioni, ma di quanti verranno dopo di noi, verso i quali abbiamo doveri ineludibili di consegna di un mondo migliore.

Quello che ho sentito di rappresentare nella collezione “SALIGIA” è il mio specchio, chiarisce Andrea Chisesi, non a caso le opere che aprono la mostra sono Dante e la Zattera. La prima ci chiarisce le conseguenze dell’accanimento del vizio. La seconda opera rappresenta la degradazione delle coscienze, l’appiattimento dell’anima, lo vedo e lo vivo tutti i giorni.

Reggia di Caserta Altritaliani
Manifesto della mostra Saligia

Il messaggio finale dell’Artista è tutto raccolto in queste brevi, ma significative, parole che danno l’esatta dimensione del ruolo dei narratori che, per dirla con Pier Paolo Pasolini, ricoprono un ruolo e attraverso la propria opera interpretano i fatti storici, politici, religiosi e sociali del proprio tempo, mossi da una tensione morale che consente loro di focalizzare le contraddizioni del contesto storico nel quale operano.

In questo, Andrea Chisesi si rivela essere uomo del suo tempo, nel rispondere con puntualità agli incalzanti interrogativi esistenziali senza possibilità di vie di fuga o scappatoie.

di Raffaele Bussi

Approfondimenti e link interni :

Portfolio della mostra « Saligia » – Tre altre opere

 

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Raffaele Bussi
Raffaele Bussi è nato a Castellammare di Stabia. Giornalista, scrittore e saggista, collabora con importanti quotidiani e periodici nazionali. Ha collaborato a "Nord e Sud", "Ragionamenti", e successivamente a "Meridione. Sud e Nord del Mondo", rivista fondata e diretta da Guido D'Agostino. E' stato direttore editoriale della rivista "Artepresente". Collabora al portale parigino "Altritaliani" e alla rivista "La Civiltà Cattolica". Ha pubblicato "L'Utopia possibile", Vite di Striscio", "Il fotografo e la Città", "Il Signore in bianco", "Santuari", "Le lune del Tirreno", "I picari di Maffeo" (Premio Capri 2013 per la critica letteraria), "All'ombra dell'isola azzurra", romanzo tradotto in lingua russa per i tipi dell'editore Aleteya, "Ulisse e il cappellaio cieco" (2019). Per Marcianum Press ha pubblicato: "Michele T. (2020, Premio Sele d'Oro Mezzoggiorno), "Chaos" (2021), "L'estasi di Chiara" (2022), "Servi e Satrapi" (2023).

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