Robert Doisneau e la musica – Mostra alla Philharmonie di Parigi fino al 28 aprile

« Mi piacciono le persone per le loro debolezze e difetti. Mi trovo bene con la gente comune. Parliamo. Iniziamo a parlare del tempo e a poco a poco arriviamo alle cose importanti. Quando le fotografo non è come se fossi lì ad esaminarle con una lente di ingrandimento, come un osservatore freddo e scientifico. È una cosa molto fraterna, ed è bellissimo far luce su quelle persone che non sono mai sotto i riflettori. »
Robert Doisneau

expo Philharmonie Paris
Robert Doisneau, « La Toupie », 14 juillet 1959 © Robert Doisneau – Gamma Rapho

Robert Doisneau, il grande fotografo assurto agli onori internazionali per la sua splendida quanto tutt’altro che spontanea foto de Le baiser de L’Hôtel De Ville, 1950  –  è ora in mostra a Parigi al Musée de la Musique della Philharmonie di Parigi, al 221 di Avenue Jean – Jaurès.

Robert Doisneau – Le bouillon de la rue Tiquetonne – Paris 1953 © Atelier Robert Doisneau

Era nato a Gentilly nel 1912, scomparendo a Montrouge nel 1994.
Molte son state in questi ultimi anni le retrospettive e le personali a lui dedicate un po’ in tutta Europa, ma quella in corso è una mostra incentrata sul rapporto tra Doisneau e la musica, una specie di liaison fra Muse Gemelle inusitate, una antica, la Musica ed una più ‘nuova’, la Fotografia.

Philharmonie Paris
Robert Doisneau, Juliette Gréco, Saint-Germain-des-Prés, 1947 © Atelier Robert Doisneau

Con più di 200 fotografie, Doisneau et la musique – per essa l’artista ebbe sempre una grande passione – racconta di come, dalla metà degli anni ’40 alla fine degli anni ’80,  egli immortalò da vero etnografo di razza i protagonisti della scena musicale parigina con la sua Rolleiflex, girando non solo per tutta la città, per il Quartiere latino, ma anche per la banlieue, per i sobborghi, per catturare insomma i momenti più magici dei musicisti, tra musica colta e musica popolare, ma anche la vita e la felicità della gente che si lasciava andare al ritmo della musica, ballando per strada.

Philharmonie
Robert Doisneau, « L’archet » (Maurice Baquet), 1958 © Atelier Robert Doisneau

Nel dopoguerra, lavorò per Vogue, conobbe il suo amico Jacques Prévert ed immortalò i grandi della canzone del tempo come Georges Brassens, Juliette Gréco, Charles Aznavour, Claude François, Mouloudji et les Frères Jacques, Trénet e il suo amico il violoncellista Maurice Baquet, poi anche Pierre Boulez, Pierre Schaeer, Henri Dutilleux e André Jolivet.

Ma ebbe pure modo di ritrarre Maria Callas nel suo studio, Jacques Higelin, Renaud, i musicisti jazz Big Bill Broonzy, Mezz Mezzrow, Bill Coleman, Claude Luter e, negli anni ’80 e ’90,  Les Rita Mitsouko e Les Négresses Vertes.

La rassegna è curata dalla giornalista regista Clémentine Deroudille e  dall’eclettico fumettista, scrittore, regista ebreo algerino ucraino Joann Sfar.

Maria Cristina Nascosi Sandri

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IL SITO DELLA MOSTRA: https://philharmoniedeparis.fr/fr/exposition-doisneau-musique

INFO PRATICHE QUI

Exposition Doisneau et la musique
Fino al 28 aprile 2019
Musée de la musique – Cité de la musique
du mardi au vendredi : 12h – 18h
samedi : 10h – 20h
dimanche : 10h – 18h

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Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, critico letterario, cinematografico ed artistico. Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un'intera collana multilingue sulla propria lingua materna.

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