‘Non so se ho scritto troppo sull’amore’ – Raccolta poetica di Antonio Bianchetti

Non so se ho scritto troppo sull’amore – un altro passaggio dai giardini di ponente” è la nuova raccolta poetica di Antonio Bianchetti (Quaderno dell’Àcàrya n° 55). Un libro questo di Bianchetti dalla gestazione difficile, complessa e lunga, circa 8 anni, per offrirci  una bussola poetica per la vita, un viaggio iniziatico lungo i punti cardinali che sublima una storia personale facendola diventare di tutti, come l’amore di Dante per Beatrice o quello di Petrarca per Laura, per parlare d’amore come energia universale.

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SINOSSI – “Non so se ho scritto troppo sull’amore” è l’originale titolo di questa corposa raccolta di blues poetici da camera, architettonicamente strutturata secondo una scansione rigorosa fatta di punti cardinali, elementi primari della natura e citazioni e rimandi, un canzoniere dedicato all’amore nelle sue declinazioni, dalla sensualità alla spiritualità, e in mezzo lo stupore dell’innamoramento che si fa legame indissolubile, il sentirsi tornare bambini, sentirsi frammenti del grande libro della natura, atomi infinitesimali nell’infinito universo eppure collegati tra loro e legati al tempo stesso a un destino più vasto ed eterno che trascende gli inciampi, le incomprensioni e i silenzi. Un libro che è un inno alla vita (come «ipotesi bellissima» dice l‘autore) e all’accettazione della sua fragilità (Lorenzo Morandotti).

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RECENSIONE

Non so se ho scritto troppo sull’amore – un altro passaggio dai giardini di ponente” di Antonio Bianchetti è una raccolta poetica che celebra la grande capacità d’amare e irradia l’intensità di una luce infinita e di una visione del mondo in cui la bellezza, la corrispondenza spirituale, l’estensione delle emozioni sono l’incarnazione della prospettiva umana del bene.
Antonio Bianchetti condivide la sintonia emotiva e l’inesauribile essenza della poesia, indica la connessione del cuore, oltrepassa le distanze terrene, orienta la sostanza e la radice dell’incisività universale dei sentimenti.

Il poeta spiega l’efficacia espressiva della malinconia, concentra nelle pagine l’esposizione esistenziale della nostalgia, traccia l’incessante ritmo della corrente del tempo.
La struttura elegiaca dei testi si compone della direzione esclusiva dei punti cardinali, conduce l’elemento simbolico del cammino in una traiettoria sensibile per riportare alla memoria gli scenari di un viaggio interiore, per orientare il passaggio delle contraddizioni impulsive della vita, per osservare e determinare la passionale frequenza della sfera affettiva.
La poesia di Antonio Bianchetti declina la validità generatrice della viva dedizione alla ragione del cuore, rinnova la componente metafisica e spirituale della quotidiana intimità, evidenzia la sintonia e la complicità mentale nei confronti dell’incondizionata meraviglia dell’anima, la definizione della magica confidenza della sensualità, il principio decifrabile dell’innamoramento.
Il legame indivisibile con l’universo carezzevole dell’amore avvicina alla necessità fortunata dell’eredità romantica, allo sconfinato, imponderabile segreto dell’eternità, traduce il contenuto corporeo delle avversità, affronta gli ostacoli impenetrabili delle incomprensioni e le difficoltà dei silenzi arrendevoli. L’assenza subita identifica l’inevitabile inquietudine e la profondità del disorientamento, ma regala anche lo strumento indispensabile per riconoscere la propria consapevolezza e difendere la propria esperienza nella previsione straordinaria di una sfida individuale, nel sostegno compiuto di un distacco e di una successiva, nuova vicinanza.

Antonio Bianchetti non ha scritto troppo sull’amore, ha comunicato il suo inno alla vita, accolto la fragilità pulsante del ricordo, concesso la continuità della presenza amata nello spazio inesauribile della speranza. Non ha mai allontanato l’affermazione del futuro, ha percorso il destino presente per non dimenticare l’elogio della fiducia nella rinascita, la provenienza delle stagioni dell’esistenza, scandite dal dinamismo dell’equilibrio introspettivo dei desideri.

Il libro è impreziosito dalle suggestive fotografie del mosaico con la rosa dei venti impresso sul lago di Como, a simbolo dell’intuizione delle coordinate spazio-temporali, nel saggio significato della guida e nella protezione della forza di volontà. Nella chiave di lettura del percorso il poeta incontra l’incanto dell’arte elegiaca, percorre la spontaneità, la dolcezza e la gratitudine dell’ascolto, in linea con la gentilezza e la generosità concesse a ogni destinazione della passione.

Rita Bompadre – Centro di Lettura “Arturo Piatti

 

L’AUTOREAntonio Bianchetti è nato a Forlì e da moltissimi anni vive in provincia di Como. Si è diplomato alla Scuola Statale d’Arte Applicata di Cantù e ha avuto esperienze professionali nel campo del fumetto, della grafica e della pubblicità. Anche se poi ha cambiato ambito lavorativo, è sempre rimasto in contatto con artisti di vario genere, contaminando le sue esperienze con varie espressività: dall’illustrazione alla fotografia, dalla letteratura alla poesia. Fa parte del Gruppo Letterario Acàrya di Como, con cui ha organizzato una lunga serie di eventi culturali, reading, rassegne e cicli di ogni genere, sempre attinenti alle varie espressività artistiche. Ha anche fondato con Claudio Stanardi, Massimo Isola, Raffaele Rigamonti e Bruno Grisoni, quella che è stata definita una band letteraria: gli M.G.M. (Malta Geneticamente Modificata), poi confluita nel collettivo artistico « Esilio di Sicurezza », con cui ha realizzato moltissime performance e spettacoli multimediali, in Italia e nel Canton Ticino. Sempre con questa sigla ha pubblicato tre libri: « Cinquanta milioni di Marylin Monroe non possono sbagliare » (2002 – Ikona Edizioni); « Asheton Road – una radio/suite » (2004 – autoproduzioni Metallic (K)rhymes) e « Esilio di Sicurezza » (2008 – Lampidistampa editore), dove si alternano foto, liriche ed effetti grafici, insieme alla musica e i video durante gli spettacoli dal vivo. Nel 2013 ha pubblicato per la collana dei Quaderni dell’Acàrya un libro di poesie della moglie prematuramente scomparsa l’anno precedente intitolato « Con qualsiasi vento ». È appassionato di musica rock e di tutti i suoi derivati. Colleziona fossili e dischi in vinile.
Per seguire le sue attività visitate il suo profilo FB oppure sul blog Intonations Cocktail Club 432 – intonazioniconseguenti.com

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“Non so se ho scritto troppo sull’amore – un altro passaggio dai giardini di ponente” – di Antonio Bianchetti

(Quaderno dell’Àcàrya n° 55, 2021 pp. 160 € 14.00)

È possibile acquistare la raccolta online presso la IBS-Feltrinelli e sulla Libreria Universitaria o, se prefeite, potete inviare una mail e ordinare direttamente all’associazione: acarya@acarya.it

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Una selezione di testi a cura di Rita Bompadre

BALCONE VISTA MARE

Questo orizzonte ci sorprende
fin dove lo sguardo
incontra il respiro
della vastità
e su quello che si avrà
il panorama vissuto
ci rinnova gli auguri
fin dove possiamo vedere
oltre il confine
di un giorno
al di là
dei nostri giorni futuri


IL SERVITORE MUTO

Ho posato gli occhi
sopra la fine del giorno
che ricomponi piano
insieme al vestito
accarezzato
dolcemente con la mano
insieme alla premura
di fare un po’ di ordine
dentro a queste ore buie
Poi ci fermiamo a guardare
come se questo panorama
fosse ancora
un orizzonte da indossare
come se la notte
non volesse mai arrivare
messa da parte
insieme agli ultimi indumenti
Lasciata sola nell’eternità
di questi pochi gesti
insieme ai colori
dei nostri movimenti.


EPITAFFIO

Parlavamo sempre dell’eternità
ma ora il nostro cielo
ha misure troppo piccole
per ascoltarti
troppo grandi
per cercare di abbracciarti


LA VITA È UN’IPOTESI BELLISSIMA

Non è la sera
che respira d’ombra
una solitudine diversa
ma luce che non tramonta
dentro
negli angoli di un mondo
dove cercarti è sogno
aria
e altro ancora
E sono tanti i nomi
che daremo al buio
se il nostro sole
non si fosse fermato
per essere nel cuore
un altro mattino da ricostruire
La vita è un’ipotesi bellissima
tutto il resto
è amore che ci sfugge
e sorge ancora
dentro


UNA FORZA MAI ARRESA

Qualcuno mi darà da bere
e l’alba mi giudicherà
se il viaggio ricompone
giorno e notte
in questo errare
dentro una certezza
La dolcezza sarà
come il bacio del crepuscolo
diviso
nella moltitudine di questa attesa
per ogni aurora che vedrà
un altro andare
Insieme ai venti sceglierò i semi
di una forza mai arresa
verso l’aria di levante
per dire al sole
che germoglierò
come ad ogni primavera
per dire al tempo
che ritornerò
prima della mia sera.

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Rita Bompadre
Rita Bompadre è operatrice culturale, scrittrice, poetessa. Vive e lavora a San Ginesio (Macerata). Socio Onorario dell’UNS - Unione Nazionale Scrittori e Artisti - Roma. Iscritta all’Albo degli Scrittori Italiani ed Europei - UNS Roma. Iscritta all’Albo dell’Ordine degli Scrittori Fernando Palazzi - Roma Gruppo Cultura Italia. Iscritta alla S.I.A.E. Sezione OLAF N° di posizione: 151750 nella qualifica di Autore Opere Letterarie dal 2004. Ha pubblicato tre raccolte di poesie: “Collezione privata” (Bravi Edizioni, Macerata 1999), “Blu notte” (Bravi Edizioni, Macerata 2002), “Ad arte” (Bravi Edizioni, Macerata 2006). Ha partecipato con le sue opere a Reading poetici e Rassegne Nazionali di Poesia. Ha ottenuto Premi assoluti e Riconoscimenti al Merito Poetico in importanti concorsi letterari nazionali. Suoi scritti sono presenti in riviste e antologie poetiche nazionali ed internazionali. Dal 2019 è presente in varie testate on line con le recensioni di libri. Vedi anche: https://www.facebook.com/centroletturaarturopiatti/

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