Nella semplicità sta il genio: idee apparentemente banali aprono spesso un intero universo, allargano confini, pensati fino ad allora come insuperabili. Di superata qui c’è invece la ormai ancestrale visione dell’emigrato con la valigia di cartone, straniero in terra straniera, e in contrapposizione si fa strada un’idea forte: l’emigrato all’estero è risorsa, reale potenziale economico, sociale e culturale.
Ed ecco che il viaggio senza ritorno dell’emigrato si illumina di una via di ritorno, che è scambio di competenze.
Ad aver avuto questa idea è stato Andrea Vallebona, cagliaritano di Cagliari, come si direbbe a Cagliari, presidente CdA di Rete Gaia srl e ideatore del progetto SardiniaEverywhere.
All’occasione della giornata di studi ‘La réception des oeuvres et de la pensée de Gramsci en France’ alla Cité internationale des Arts a Parigi si è potuto parlare di una Sardegna dai confini allargati, Sardinia Everywhere, ‘Ovunque’ appunto, in cui i riferimenti geografici sono le persone: i giovani emigrati sardi nel mondo. Convegno tenutosi il 12 maggio scorso e di cui trovate un resoconto dell’organizzatore dell’evento e Vice Presidente Fasi Paolo Pulina sulla rivista ‘Tottus in pari’.
SardiniaEverywhere è un’idea di Vallebona, progetto prontamente adottato dalla Regione Sardegna, che ha affidato proprio al CdA di Rete Gaia la coordinazione.
È cosi che da Mosca a Parigi, passando per Londra, si vengono a rintracciare i profili dei diversi e numerosi giovani sardi sparsi per il mondo, cercando di ricostruire e far ripartire la rete dei circoli sardi nel mondo, che soffre di un naturale e anagrafico rallentamento e necessità di essere rianimato e rivitalizzato da nuove forze.
In questo progetto c’è la consapevolezza che molti tra i sardi emigrati hanno raggiunto importanti posizioni di responsabilità in imprese ed istituzioni, in Italia e all’estero. Il progetto intende attivarli a partire da una riscontrata volontà da parte di molti di essi di “restituire” esperienze, professionalità ed opportunità di sviluppo per la Sardegna.
Da queste constatazioni nasce il nuovo network che attraverso una ricognizione puntuale di competenze e ambiti di competenza e responsabilità consentirà di sviluppare un importante supporto per il tessuto socio economico della Sardegna.
La novità di fondo sta in una visione centrifuga della Sardegna in cui le energie sarde nel mondo sono fari fondamentali per comprendere dove e come la Sardegna può svilupparsi in modo sostenibile e solidale. L’esperienza all’estero dei giovani è compresa come un passaggio di crescita umana e professionale fondamentale: si va, si fa esperienza e se ci sono le condizioni si torna più forti, più preparati, più consapevoli, più capaci di offrire il proprio contributo per la crescita del benessere della Sardegna.
Con questo spirito, proprio il 12 maggio, sotto l’ombra benevola di Antonio Gramsci, emigrato sardo d’eccellenza, è stato presentato il nuovo circolo sardo di Parigi, voluto e sostenuto da ‘Sardinia Everywhere’ e che appena due settimane fa ha formato una nuova associazione, dandosi il nome di ‘Sardos inParis’ (nel doppio gioco di parole: ‘a Parigi’ e ‘impari’, che in lingua sarda significa ‘insieme’).
Il nuovo direttivo è formato dalla presidente Francesca Cau (avvocato), accompagnata dal vice presidente Gianpaolo Sanna (architetto), Daniele Pintore (Fotografo) il tesoriere, mentre Antonio Mesina (studente a Sciences PO – Parigi) ne è il segretario. Infine, Carla Lochi (studentessa in industrie culturelles France-Italie) sarà la responsabile delle comunicazioni e delle relazioni pubbliche, mentre Sandro Sale (Scultore di Bitti, il meno giovane del gruppo, ma non per questo meno dinamico ed entusiasta) si concentrerà in un progetto di rivista.
Hanno un’età che va dai 26 ai 40 anni e le idee molto chiare. Si parla chiaramente di recuperare un filo di continuità tra il ‘vecchio’ e il nuovo, rintracciare e mettere insieme tutte le diverse attività e risorse sarde che a Parigi sono numerose, ma spesso disperse. Si tratta dunque di rimettere insieme i pezzi e costruire un sistema di rete utile a fornire informazioni, opportunità e occasioni non solo culturali e sociali, ma anche economiche e professionali.
Utili a chi? Ai giovani sardi che arrivano a Parigi e si sentono frastornati dalle tante e confuse informazioni, ai sardi in Sardegna che desiderano allargare oltralpe le loro attività professionali. ‘Sardos inParis’ dunque si profila come ponte, trait d’union tra il qui e l’altrove, avvicinando realtà fino ad ora lontane.
Uno dei momenti più intensi e forse anche più commoventi della giornata del 12 maggio è stato l’incontro tra i giovani ‘Sardos inParis’ e i responsabili della Fasi (Federazione delle Associazioni Sarde in Italia).
I giovani ‘Sardos’ hanno avuto l’occasione di incontrare Serafina Mascia, presidente della FASI, Tonino Mulas, presidente onorario, e Paolo Pulina, vicepresidente, tutti forti di oltre 30 anni di esperienza associativa, emigrati storici, che dell’emigrazione, con intelligenza e sensibilità, attraverso i circoli sardi in Italia e nel mondo, hanno fatto forza e risorsa. Si sono parlati e confrontati, raccontandosi esperienze e progetti, sogni e possibilità. Hanno ricostruito quel filo rosso che sembrava essersi spezzato, riagganciando la vecchia alla nuova generazione.
Saranno state le belle parole di Marc Porcu, poeta e traduttore francese di origini sarde recentemente scomparso, dedicate ad Antonio Gramsci o le parole dello stesso Gramsci alla sorella, e mirabilmente lette da Bruno Putzulu, attore franco-sardo molto noto in Francia, certo è che tutti noi siamo usciti dalla Cité internationale des arts alla fine di una lunga giornata più ricchi e sereni, consapevoli che si fosse finalmente ricucito un dialogo da tempo interrotto.
Affidandoci alle parole di Gramsci, restiamo dunque ancorati ad un sano “ottimismo della volontà” e attendiamo le nuove iniziative che presto i giovani ‘Sardos’ a Parigi sapranno proporci.
Carla Cristofoli
Desidero ringraziare Carla Cristofoli per questo generosissimo articolo.
Le politiche regionali dell’assessorato al lavoro per la valorizzazione delle risorse della Sardegna attraverso un cambiamento di paradigma: dall’idea dell’emigrazione come perdita definitiva di competenze ed energie a momento di crescita fondamentale per i nostri giovani capace nel contempo di rappresentare in modo speciale una estensione positiva della Sardegna in Italia, in Europa e nel mondo, erano già nel comune sentire di gran parte degli addetti ai lavori e dei membri della Consulta dell’emigrazione. Nella definizione del piano triennale 2017-2019 ci è stato richiesto da parte della Federazione delle Associazioni di Tutela dei Sardi nel Mondo (FAES), attraverso il suo presidente Pierpaolo Cicalò, un supporto per l’elaborazione di una nuova articolazione del programma di attività. Qui nasce l’idea di Sardinia Everywhere che, dopo una prima entusiasmante sperimentazione a Londra, dove abbiamo supportato la nascita della nuova associazione dei sardi denominata Sardinian Embassy of London, pienamente operante dalla fine del 2017, si è rapidamente estesa in Germania, in Bulgaria, in Spagna e a Mosca (da cui siamo appena rientrati). Un’ultima doverosa precisazione: il progetto Sardinia Everywhere è stato fortemente supportato dall’assessore Virginia Mura e da tutta la struttura del servizio emigrazione che è quotidianamente impegnata per rendere realizzabili gli ambiziosi obiettivi del progetto. In particolare occorre richiamare il forte impegno della dirigente del servizio coesione sociale Antonia Cuccu e del responsabile del settore emigrazione ed immigrazione Gianicola Saba.
Sardos inParis!
Nome bellissimo, beau jeu de mots!
Chapeau et bonne chance!
Auguri
Alice Arpin-Pont
Francese a Cagliari