Mondiali. Francia-Argentina: la finale più bella di sempre?

Ho guardato a casa di Alberto Toscano (molto noto ai lettori di Altritaliani) la finale di questi assurdi Mondiali 2022, dopo buoni propositi di boicottaggio, durati fino ai quarti di finale (si fa quel che si può…). Alcuni giorni dopo, ho incontrato per caso Maurizio Puppo (altrettanto noto ai lettori di Altritaliani). Siamo finiti in un caffè, e il tema della discussione, sicuramente non molto originale, ma svolto con impegno e erudizione, è stato il seguente: Argentina-Francia è stata la più bella finale dei Mondiali di calcio?

Foto Le Midi libre

Sgomberiamo subito il campo da due equivoci. Non è stata la partita più bella di sempre, anche se ci siamo andati vicini. Quella resta sempre (secondo la Fifa, non secondo me), Italia-Germania dei Mondiali di Messico 70. Una partita che è sempre stata ricordata come piuttosto noiosetta, fino al pareggio della Germania “a tempo ampiamente scaduto”. (O almeno, così si diceva all’epoca, non ci si era ancora abituati ai recuperi di otto-dieci minuti). Poi era iniziata la sarabanda dei tempi supplementari, fino al 4-3 decisivo siglato da Gianni Rivera.

Per molti versi, la finale del 2022 è stata simile: per 70 minuti, una partita a senso unico, con una nettissima superiorità dell’Argentina, e senza il minimo tiro in porta da parte francese. L’Argentina era avanti di due gol, si guardava spesso l’orologio, con qualche sbadiglio, in attesa del triplice fischio finale. Quando l’allenatore argentino ha sostituito Di María, che si trovava a occhi chiusi con Messi, è iniziata una nuova partita. Dalla prima vera azione dei Bleus è scaturito un rigore, trasformato da Mbappé. Due minuti dopo, lo stesso Mbappé pareggiava con un gol da cineteca. E quindi, i due gol nei supplementari, sempre ad opera di Messi e Mbappé. Il momento decisivo è avvenuto al 123° minuto di gioco.
Kolo Muani si è trovato da solo davanti al portiere dell’Argentina. Balle de match, come dicono i francesi. L’attaccante francese poteva essere il Rivera del 2022, ma Martinez ha compiuto una parata miracolosa (come Zoff con il Brasile nel 1982; o come Buffon nella finale del 2006). Quello è stato l’attimo fuggente, l’appuntamento mancato con la storia e con la partita più bella di sempre. Se Kolo Muani avesse segnato, avremmo avuto una vittoria ai supplementari per 4-3, come nel 1970 (ma in questo caso, si trattava di una finale!) La ciliegina sulla torta. Invece è andata così, e dunque Italia-Germania rimane la più bella della storia dei Mondiali.

Il secondo equivoco si risolve facilmente. Francia-Argentina è stata la partita del secolo? Se parliamo del XXI° secolo – ma stiamo entrando solo nel 23° anno – non vi è il minimo dubbio. L’unica partita che forse poteva stare alla pari era proprio (guarda caso) il 4-3 di Francia-Argentina del 2018, che stranamente non è rimasto nella memoria collettiva (o, perlomeno, non nella mia memoria individuale).

Ho tirato fuori dagli archivi il ritaglio de L’Equipe. Una foto (pensate un po’) di un giovane Mbappé che consola Messi. E il titolo falsamente profetico : “M. le Maudit. Messi ne gagnera (sans doute) jamais la Coupe du Monde”. Mai dire mai.

Se passiamo alle finali dell’ultimo ventennio, bisogna ammettere che sono state piuttosto deludenti: due vittorie molto nette nel 2002 e nel 2018; due striminziti 1-0 nel 2010 e nel 2014; l’ordalia dei rigori del 2006, in una partita restata negli annali più per il coup de boule di Zidane a Materazzi che per i gol segnati dai medesimi giocatori.

Insomma, si gioca sul velluto: la finale del 2022 è stata certamente la più bella del XXI° secolo.

A questo punto, Puppo ed io abbiamo ripercorso la storia di tutte le altre finali dei Mondiali. Puppo è un’enciclopedia vivente del calcio mondiale in genere, e sampdoriano in particolare. E ridendo e scherzando, anch’io guardo da 40 anni le finali dei Mondiali (ho scelto bene la prima: quella del 1982). E tornando a casa, mi sono guardato su youtube le sintesi di tutte le finali dal 1930 in poi. Guardare è dire molto, perché dalle immagini sgranate del 1930 e del 1934 non si capisce una mazza (e le prime immagini a colori risalgono al 1970) ma comunque, aiutano a farci un’idea. E poi ci sono le statistiche.

Prima osservazione. Se ci sono state alcune finali noiose (oltre alle citate, aggiungiamo Germania-Argentina del 1990 e, ahinoi, Brasile-Italia del 1994), la maggior parte di esse si sono concluse con molte reti. I sei gol di Argentina-Francia 2022 non sono assolutamente una novità. Si comincia già nel 1930: Uruguay-Argentina 4-2. Poi il 4-2 con cui l’Italia sconfisse l’Ungheria nel 1938. Di nuovo 4-2 (dopo i supplementari) nel 1966 tra Inghilterra e Germania. E di nuovo 4-2 tra Francia e Croazia (sempre al 120°) nel 2018. In mezzo a queste, tante altre finali ricche di gol (Brasile-Italia 4-1 nel 1970; Italia-Germania 3-1 nel 1982; Argentina-Germania 3-2 nel 1986). Insomma, se conta il numero di reti, la finale più bella non è stata quella di Qatar 2022, ma quella di Svezia 1958, quando i padroni di casa furono sconfitti per 5-2 dal Brasile del giovane Pelé.

Seconda osservazione. I gol non sono tutto, conta anche lo scenario della partita, i colpi di scena rispetto a un copione che sembra già scritto, il “ribaltone”, come direbbe Berlusconi (che non amava i ribaltoni). Da questo punto di vista, Argentina-Francia è stata una partita memorabile. Ma non l’unica, e forse non la più eclatante della storia dei Mondiali (anche perché alla fine, il ribaltone non c’è stato). Nel 1950, la sconfitta del Brasile con l’Uruguay al Maracanà assunse i toni di una tragedia nazionale. Ma, mi insegna Puppo, con il regolamento del tempo, non era neanche una finale: al Brasile, sarebbe bastato pareggiare.

E qui arrivo alla conclusione, e non posso essere sospetto di nostalgie generazionali. La finale più bella è stata quella dei Mondiali 1954.

Lo squadrone ungherese di Puskás e Kocsis sembrava invincibile. Nei turni di qualificazione, aveva sconfitto 8-3 la Germania, che, in qualche modo, era comunque riuscita ad arrivare in finale. Primo tempo a senso unico: l’Ungheria vinceva 2-0 e, si pensava, avrebbe straripato anche nel secondo tempo. Invece no: con un incredibile retournement de situation, la Germania riuscì ad imporsi per 3-2 (senza bisogno di tempi supplementari). Per me, Germania-Ungheria è stata la più bella finale di sempre. E per voi?       

Alessandro Giacone

P.S.: Mentre scrivevo questo pezzo, è arrivata la notizia della morte di Pelé. In termini di palmarès, il più grande è stato lui. Ora il più grande giocatore vivente è Messi. Ma Mbappé ha un ruolino di marcia impressionante: a 24 anni, ha già segnato 12 gol ai Mondiali. Proprio come Pelé.

Article précédentA Pino Daniele. Che cos’è questa tristezza? Le canzoni non muoiono mai…
Article suivantLibro: Luciana Pensuti pioniera del cartone animato in Italia
Alessandro Giacone
Alessandro Giacone habite à Paris depuis 1990. Il est "Professore associato di Storia" à l'Université de Bologne et vice-président de l’association Italiques.

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.