“L’inadatta” di Chiara Mezzalama. Presentato a Parigi a La Libreria.

Traduttrice, psicoterapeuta, insegnante e scrittrice, Chiara Mezzalama vive tra Roma e Parigi, una doppia appartenenza che attraversa la sua scrittura e si riflette nei suoi romanzi, in un dialogo costante tra le due culture.

La realtà sociale descritta da Chiara Mezzalama nei suoi romanzi è tale per cui se può essere meritatamente valorizzata da un regista, può esserlo di più per una trama reale che per una fiction.

 

Stavolta, ne “L’inadatta” (ed. “Nutrimenti”, 2025, pp.272), il suo nuovo romanzo, la realtà sociale non è quella d’una coppia in crisi a Roma e nel Lazio come in “Dopo la pioggia” (ed. «E/O», 2021), né quella dei sentimenti a Parigi, Roma e in Piemonte dopo la scomparsa d’una persona cara durante il covid come ne “Le nostre perdute foreste” (ed. «E/O», 2023), ma quella di un’americana, Grace, nata a San Francisco da un padre medico che aveva combattuto a Montecassino durante la guerra e che come componente d’un’orchestra le trasmette la passione per la musica oltreché per l’Italia, e da una madre che condivide i valori classici d’una famiglia borghese dell’epoca nei villini sulle colline di quella baia (come quella di Katharine Hepburn e Spencer Tracy nel film “Guess who’s coming to dinner” del 1967).

Il fidanzato e futuro marito nero, il trombettista Sam, è presentato da Grace in casa dopo un suo precedente matrimonio con un neozelandese perbene, Jack, che studia e lavora anche alle Hawaii dove vivono e nasce una loro figlia, Emma, prima che egli s’iscriva alla “London School of Economics” e poi con questa figlia ritorni a lavorare in Nuova Zelanda. Ed è presentato dopo che la ribellione di Grace in famiglia per dare la precedenza alla frequentazione degli ambienti di jazz e della danza ha come conseguenza, nelle rispettive accuse, quella di suo padre con sua madre, che lascia. Rimane allora con la madre solo la cameriera nera Odette, con cui Grace s’intende meglio che con la madre.

Grace si stabilisce allora a New York con Sam, con cui ha due figli mulatti mentre la sua vita si divide tra gli ambienti di jazz, la scuola di danza e il locale per artisti dove lavora come cameriera. Anche i rapporti di Grace con le tre figlie precedenti di Sam e sua madre nel ghetto di Pittsburgh sono migliori di quelli rimasti con la propria famiglia, anche dopo che Sam viene ucciso prematuramente dall’alcol e dalla tossicomania degli ambienti artistici.

Ma l’esortazione di Sam di continuare a danzare anche dopo la sua morte (pur tra le diverse difficoltà (quelle economiche, quelle fisiche che cominciano ad apparire, quelle dei figli in crescita e quelle dell’eroina), diventa la forza di Grace nell’accettare l’idea, datale da amici italiani a New York, di trasferirsi a Roma dove la sua danza trova nell’“estate romana” dell’Assessore Nicolini uno spazio maggiore di quello dei locali sotto ai grattacieli, e dove comincia così una nuova vita con i figli e un altro marito italiano: Alberto, pure padre d’una precedente figlia che non ha più visto, e anche perciò più in sintonia con lei.

Grace trova allora a Roma una vita meno da “inadatta” poiché vi rimane aprendo, dopo le tournées in Italia, una scuola di danza e poiché con il tempo che passa, e dopo che sua figlia fugge da lì negli USA con il proprio spirito a sua volta ribelle, suo figlio vi ritorna per lavorare anch’egli nell’ambiente teatrale e organizzarvi uno spettacolo con la madre che simboleggia i suoi finali successi; mentre la ripresa dei rapporti di Grace con la prima figlia e con la propria madre, pur non essendo intensi come quelli con la madre e le figlie di Sam, cancellano parzialmente gli screzi precedenti.

Alla presentazione del libro organizzata il 27 maggio da Florence Rault e Andrea De Ritis alla loro “Libreria” italiana di Parigi, in compagnia della giornalista e scrittrice Livia Manera, è stata allora nuovamente riconosciuta tra le capacità di Mezzalama quella di far entrare pienamente i lettori nell’atmosfera sociale sia di San Francisco negli anni dei figli del dopoguerra, sia di New York negli anni in cui “the town never sleeps” poiché tutti si mischiavano in tutti gli ambienti (compresa Isabella Rossellini così conosciuta da Grace), e sia di Roma quando l’“estate romana” ha fatto uscire la capitale dal torpore in cui era ulteriormente scesa durante gli “anni di piombo”.
Il sole di Roma è così prevalso sulle nebbie di San Francisco e i grigiori di New York nell’animo di Grace.

Lodovico Luciolli

SCHEDA DEL LIBRO SUL SITO DELL’EDITORE

Bref résumé du livre en français par La Libreria:

Jeune femme rebelle issue d’une famille américaine de la classe moyenne, raciste et conformiste, Grace découvre très tôt la danse et le jazz et s’en sert immédiatement pour se rebeller contre ses parents. Sa vie à New York, loin des milieux aisés, est animée, ouverte à l’art et à l’expérimentation, mais aussi à la douleur. Son amour pour le musicien Sam la déstabilise. La famille qu’ils vont créer reste marquée par la précarité et Grace doit trouver le moyen de ne plus se sentir inadéquate mais de danser librement, le cœur prêt aux bourrasques et les pieds fermement posés au sol.

Des avenues de New York balayées par le gel aux ruelles de Rome où la chaleur colle à la peau, Chiara Mezzalama nous parle d’une figure féminine admirable et intransigeante qui vit intensément pour son art avec empathie, inventivité et au cœur ce que signifie exprimer son art dans toute sa plénitude.

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Lodovico Luciolli
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