Lettere dall’Arabia / n°4 – Titoli di coda della nostra Dakar 2025

Eccoci alla Lettera 4, fine del viaggio, ultimi scatti da questa Arabia lontana.
Eccoci arrivati in fondo al nostro girovagare, siamo ai titoli di coda.
E senza assolutamente volere ci siamo accorti che le Lettere in realtà sono diventate anche le lettere dell’alfabeto che ci hanno permesso di organizzare al meglio il nostro dizionario.

Vi salutiamo, non prima di aver ringraziato Michele Cinotto che ci ha permesso di raccontare tutto questo, offrendoci l’opportunità di seguire una corsa straordinaria, la Dakar, sicuramente degna della sua fama. 🏍🏎🚒🚚

Bilancio ?
Positivo, tanta strada, tante emozioni, incontri, umanità, eccessi, estremi, energia e lentezza, regole antiche e modernità, cieli di stelle e mari di sabbia, disciplina e silenzio, tanto silenzio.
Un paese in movimento, in crescita, una ricerca di equilibrio tra tradizione e modernità, tra valori religiosi e valori materiali.
Non abbiamo risposte per nessuna delle domande che ci eravamo posti prima di partire, ma abbiamo gli occhi pieni di immagini, le narici piene di profumi, le orecchie piene di rumori rombanti e silenzi assordanti.
Servirà del tempo per capire, senza fretta.
Grazie in ogni caso per averci seguito!

Altre lettere del nostro Dizionario minimo

1- Lettera G come Gesti

Il proprietario dell’hotel in tunica bianca barba nera non conosce l’inglese. Si parla a gesti. E con Google translator.

Il bambino di ieri che ci stringe la mano contento di aver visto, ispezionato e fotografato il camper, la nostra casa viaggiante, lo ha fatto per la mamma con il burqa che lo aspettava fuori dalla porta, e che lo aveva invitato a perlustrarlo per lei.
Curiosità velata, fin troppo!
P.s. Urca … che burqa!

2- Lettera M come La Mecca

La bussola dei musulmani è La Mecca.
A proposito, un’immagine curiosa:

Deve essere un occidentale convertito, si china a pregare con il suo tappeto verso La Mecca, ma non si accorge che lo fa proprio davanti al camion sponsorizzato Red Bull. Prega Maometto o Red Bull? Apparentemente entrambi, e lo fa 5 volte al giorno.
Ecco forse da cosa nasce la confusione tra dio e il marketing.

3- Lettera D come Dakar Cocktail

1/3 guerra – 1/3 rave party – 1/3 set pubblicitario
Aggiungere sabbia q.b.
Servire freddo

4- Lettera S come Sinfonia

Se un’orchestra da camera è composta da 10-20 musicisti, nel caso dell’orchestra sinfonica si va dai 50 ai 100.
L’orchestra del bivacco invece è di 3000 elementi.
La colonna sonora della Dakar sono i rumori incessanti dei generatori
delle pistole per avvitare i bulloni delle ruote
le pale di un elicottero che passa sopra le nostre teste
il chiacchiericcio del “how are you”? “comment ça va”?
il battere di un martello
il rombo di un camion, di un’auto, di una moto…
Sinfonia Dakar
E riprende il ritornello instancabile

5- Lettera F come Facce

Raccontare l’Arabia attraverso le facce
Anche il muso del cammello che spunta dal camion al distributore

Mi resteranno le facce che ho incontrato
Avrei dovuto fotografarle tutte.

6- Lettera M come Media Press Center

Fotografi, giornalisti, video maker e social media manager sono fieri nei loro abiti e nelle loro posture professionali, pieni di sé, con fattezze da inviati di guerra.
Si prendono terribilmente sul serio
È il ruolo che fa le persone, e non viceversa.

7- Lettera H come Hail

Hail, una città in sviluppo vertiginoso, con opere pubbliche importanti, strade, rotonde, sculture, un magnifico cubo colorato e luminoso a centro strada che segnala il centro commerciale, muraglioni di cemento decorati con giganteschi disegni “punto croce”.
Architettura urbana che in occidente trovi raramente, segno tangibile di una ricerca di bellezza voluta dal Governo.
A Hail, siamo a casa della ribelle (Ribelle, di Rafah Mohammed, Rizzoli editore). Figlia di un importante politico saudita, Rafah è stata protagonista di una drammatica fuga dall’Arabia Saudita nel gennaio 2019, quando aveva 18 anni. Oggi vive in Canada dove svolge attività in difesa della libertà e dell’emancipazione delle donne.

Hail fredda, notte sotto zero.
Anche nel termometro, oltre che nei diritti.

8- Lettera O come organizzazione

Complimenti alla ASO (Amaury Sport Organization), la società francese che organizza impeccabilmente la corsa:
10 mila pasti al giorno, di ottima qualità,

toilette da campo per 3000 persone, provare per credere!
L’accampamento montato e smontato ogni giorno con professionalità da 2 squadre in parallelo.
L’ospedale da campo, aperto ed efficiente 24 su 24,
l’eliporto: tutto quello di cui puoi aver bisogno, compreso un piccolo market.
Numeri incredibili, qualità e professionalità a servizio della corsa.
Poi scopri che organizzano anche il Tour de France di ciclismo, e capisci.

9- Lettera L come Luna

Vengono pensieri a guardare questo cielo trapuntato di stelle, in cui la luna la fa da padrona. E non siamo i primi.
Istruzioni per l’uso di questa poesia : sostituire la parola rallista a “pastore”. Sostituire auto a “greggia”, ed ecco la giornata tipo di un partecipante alla Dakar.

Che fai tu, luna, in ciel?
dimmi, che fai,
Silenziosa luna?
Sorgi la sera, e vai,
Contemplando i deserti;
indi ti posi.
Ancor non sei tu paga
Di riandare i sempiterni calli?
Somiglia alla tua vita
La vita del pastore.
Sorge in sul primo albore
Move la greggia oltre pel campo, e vede
Greggi, fontane ed erbe;
Poi stanco si riposa in su la sera:
Altro mai non ispera.”
(Canto di un pastore errante d’Asia, Giacomo Leopardi )

10- Lettera T come Titoli di coda

Si ringraziano:
Le Scarpe Hokka
La Sciarpa ufficiale della Dakar
Il Generatore di elettricità Honda
Le Bottiglie d’acqua Berain
Le salviette umide Fria
Il piumino Muij
I guanti da lavoro Stoker
Il cappellino di lana verde ( regalo di Jean Claude)
Senza di loro tutto questo sarebbe stato più difficile

FINE DEL REPORTAGE DI ERALDO MUSSA

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Eraldo Mussa
Torinese, cresciuto in Liguria al confine con la Francia, forse per questo mi sono sempre sentito un “altro italiano”. Laureato in Lettere, giornalista, rallysta e pubblicitario nella vita professionale. “Se unisco i punti della mia vita, le automobili sono state il mio fil rouge.” Contatto: eralmussa(at)gmail.com

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