«Les Italiens à Paris, de Boldini à Severini (1870-1930)» est le titre de l’exposition que la Galerie Maurizio Nobile Paris, en collaboration avec la galerie Bottegantica de Milan consacre aux artistes italiens confirmés à Paris au tournant de 1900. Une vingtaine d’œuvres y est présentée, la plupart inédites, provenant de collections privées. Parmi les artistes, citons Giovanni Boldini, Federico Zandomeneghi, Antonio Mancini et Gino Severini. Presentazione della mostra in francese e in italiano.
Le Paris de fin de siècle fut par sa grande vigueur créative un pôle sans égal pour l’art. Une foule de peintres, sculpteurs, écrivains, poètes, musiciens, artistes de toute l’Europe s’y établirent, notamment de nombreux italiens.
Dans la seconde moitié du XIXe siècle, la Ville Lumière devint le berceau de multiples mouvements artistiques qui bouleversèrent les codes de l’art. Dans ce contexte, la question de la valorisation des peintres italiens et de leur apport dans un pays tel que la France est une entreprise à la fois notable et un défi.
Car on ne peut ignorer que ce furent les Italiens qui donnèrent vie à deux des courants les plus importants de l’époque et qui influencèrent par la suite l’avant-garde : le courant Métaphysique et le Futurisme.
Certains des artistes présentés tels que Boldini, Marchetti ou encore Zandomeneghi connurent un tel succès à Paris qu’ils prolongèrent leur séjour jusqu’à la fin de leur vie, démontrant ainsi leur capacité à satisfaire le goût français.
Info pratiques:
Galerie Maurizio Nobile – 34, rue de Penthièvre 75008 Paris
Station Miromesnil
Horaires d’ouverture : du Mardi au Samedi de 11h00 à 19h00
Du 22 mars au 21 avril 2018
http://www.lesitaliensaparis.com/
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Presentazione in italiano, di Maria Cristina Nascosi Sandri per Altritaliani
Les Italiens à Paris. De Boldini à Severini (1870-1930) è il titolo della mostra che, in collaborazione con la Galleria Maurizio Nobile di Parigi, Bottegantica dedica agli artisti che si affermarono a Parigi a cavallo tra l’Otto e il Novecento. Tra essi si ricordano Giovanni Boldini, Vittorio Corcos, Antonio Mancini, Gino Severini e Federico Zandomeneghi.
Una mostra piccola, di nicchia – opere per lo più inedite perché appartenenti a collezione privata – ma quanto preziosa ed imperdibile per chi ha la possibilità di goderla a Parigi, la capitale europea della cultura per eccellenza di tutti i tempi.
Per il suo grande vigore creativo, la Parigi fin de siècle fu per davvero un polo di richiamo senza uguali per le Arti, viste nella loro accezione più larga. Vi approdarono schiere di pittori, scultori, scrittori, poeti e musicisti, artisti provenienti da tutta Europa. E naturalmente molti furono gli italiani che vieppiù conseguirono là il successo, primo fra tutti proprio il ferrarese Giovanni Boldini che visse un’esistenza piuttosto lunga e felice, riconosciuto come grande artista, ma anche Zandomeneghi e Marchetti ebbero molta fortuna nella capitale francese tanto da prolungare il loro soggiorno per l’intera vita, dimostrando di saper condividere l’originale esprit francese.
Dalla seconda metà dell’800, la Ville Lumière divenne la culla di molteplici movimenti artistici che sconvolsero i codici dell’arte. Parlare di pittori italiani e valorizzarne il contributo in un paese come la Francia è un’impresa notevole, ma allo stesso tempo doverosa.
Non va ignorato infatti che furono proprio gli Italiani a dare vita a due correnti tra le più rilevanti dell’epoca che influenzarono le Avanguardie: la Metafisica e il Futurismo, anzi, proprio quest’ultimo, per volontà del suo fondatore, Filippo Tommaso Marinetti, deve una gran parte del suo splendore e della sua notorietà al fatto che il suo Manifesto, dopo esser stato pubblicato su Il Giornale dell’Emilia, a Bologna, dopo quindici giorni vide la luce su Le Figaró, con una risonanza, a dir poco, internazionale.
Era iniziata l’era del mass media in grande stile.