Un’artista italiana Letizia. Vive e lavora a Parigi. Vedere le sue opere dà la sensazione di osservare una stampa quanto perfette sono. È invece l’attenzione e il saper fare che impiega in ogni minimo gesto a renderle perfette. Oserei dire che non è tanto l’opera finale il suo fine bensì il gesto in sé, movimenti ripetuti all’infinito fino a dimenticarsi dello scorrere del tempo. La passione per la precisione diviene in lei una sorta di realtà parallela rivelatrice. Un susseguirsi di linee che creano forme vive. Essenze che si snodano e infiltrano nelle superfici che le ospitano. Incuriositi da tale ossessione per le linee le abbiamo chiesto da dove venisse tale interesse.
Durante il suo percorso di studi in Italia ha partecipato a un progetto denominato “non luoghi sensibili”. Nato nel 2005, appoggiato da svariate associazioni musicali e dalle istituzioni pubbliche, si basava sull’intento di ricreare i collegamenti tra i diversi percorsi di transumanza dell’Italia del sud, precisamente dalla zona che va dagli Abruzzi al foggiano col fine di ricavarne un pentagramma. Hanno coniugato la disciplina della cartografia con quella della musica, i percorsi divenuti pentagrammi e i loro incroci immaginati come note hanno prodotto una traccia sonora di quei luoghi. La traccia è stata ovviamente trattata con strumenti e digitalizzata generando una melodia particolare, destinata a comunicare l’essenza del luogo.
Quest’iniziativa originalissima ci fa ben intuire la passione di Letizia Giannella. Progetta con minuzia un andamento delle linee e si fa trasportare da esse fino ad esserne rapita. Un modo d’operare che ci affascina, come se la ripetizione continua, lenta e precisa producesse un potere in grado di generare un mondo vivo. In realtà si tratta di interpretare e capire l’essenza di ogni luogo, lavorare artisticamente immagini e suoni fino a valorizzarne le proprietà specifiche intrinseche.
Letizia ha importato il suo progetto fino a Parigi, dove ha sviluppato tale principio e si affaccia per la prima volta ai luoghi privati. Compresa l’importanza dell’interrelazione tra l’essere umano e gli spazi abitativi, si dedica ad installazioni che ben fanno emergere l’imprevedibilità di due mondi che si uniscono e danno vita a qualcosa di dinamico. Potremmo definirlo uno studio dell’anima in quanto si avventura in punta di piedi nella sfera intima di persone che l’accolgono nelle loro case ed è intrigante osservare come l’indagine e la trasfigurazione cartografica a volte coinvolga l’ospite entusiasmandolo ed altre volte invece lo disturbi facendolo sentire invaso.
Cartografia, luoghi e anima sono tre parole che appartengono ad ambiti diversi. Nel momento in cui si decide di metterle in relazione si fa luce una nuova realtà, ricca di nuove intuizioni e dunque tutta da indagare.
Ci piace anche il nuovo progetto che ha in cantiere: dei personaggi alla scoperta del Mediterraneo, un richiamo ai viaggi di Ulisse. Intravediamo già questo uomo/omino che diviene eroe malgrado se stesso, suggerisce ironicamente Letizia.
Grazie all’iniziativa Portes Ouvertes des Ateliers de Ménilmontant, dal 25 al 28 settembre avrete la possibilità di fare visita a Letizia Giannella ed approfondire e discutere con lei la tematica che promuove ormai da diversi anni: “I non luoghi sensibili”.
Forse invadenti, forse benvolute, le forme di Letizia sono in ogni caso frutto di una vivacità creativa singolare che merita di essere scoperta e valorizzata.
Impazienti di partecipare al suo viaggio.
Per saperne di più:
https://letiziagiannella.wordpress.com/
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