Davvero la politica mi è venuta a noia. Non ci sono idee, non ci sono principi ispiratori, mancano valori che possano educare i cittadini e appassionarli alle sorti del proprio paese.
Non c’è visione, eeeeeh visione?! Che dico, manca finanche uno straccio di programma misero misero.
Purtroppo, temo che sia un problema non solo italiano. In Francia vista l’avanzata della destra lepenista, si è proposto, con successo, un patto di desistenza fra tutti, non importa se democratici o socialcomunisti (ancora???), ecologisti e nuclearisti, e così via cantando, pur di non far vincere il vincitore. Finito lo scrutinio e raggiunto l’obiettivo, rieccoci al punto di partenza, l’estrema sinistra, invece di congratularsi con la desistenza che ha fermato la destra, è subito partita in quarta accusando Macron e i suoi discepoli. Eppure, fino a un minuto prima in appoggio alla desistenza erano intervenuti tutti o quasi i canali televisivi, i social, i giornali, ecc. ecc. rispolverando come in Italia, dove ricompare a giorni pari, la panzana del fascismo e antifascismo. Un po’ come faceva nei suoi anni d’oro Berlusconi quando spaventava gli italiani con il presunto pericolo comunista, una cosa inventata che non stava né in cielo né in terra.
E così, pur di evitare l’alternanza che è il sale della democrazia, oggi in Francia ci troviamo con un governo di minoranza e dimissionario, con le Olimpiadi alle porte, con tutti i suoi problemi, non ultima la sicurezza, e nella incertezza totale sul futuro esecutivo.
Si sono sacrificati valori politici fondamentali e la credibilità stessa della politica non per realizzare un progetto chiaro che concretizzasse idee e principi, ma solo per impedire ad altri di governare.
Queste manipolazioni del corpo elettorale hanno inciso anche in Italia, dove la caduta di interesse nella politica è ormai sancita dalla circostanza che i partiti sono in crisi, le elezioni vengono disertate e a volte ignorate da circa la metà degli elettori. Davvero si fatica a capire quali sono i principi fondativi, gli ideali e le idee delle varie forze politiche. Ad esempio, non si comprende perché il Terzo Polo resti una chimera, le idee e i programmi sono assolutamente comuni ma manca la quadratura del cerchio tra i due capetti (Calenda e Renzi).
E si perché ormai non esistono partiti politici, con un dibattito interno, con strumenti per una crescita culturale dei cittadini, e già, i cittadini e chi se ne frega di loro (tanto l’informazione di potere sa addomesticarli), contano i clan, quello della Meloni che ha la concorrenza di Salvini, quello della Schlein (leggi PD) che deve guardarsi dal clan Conte (dicasi 5 Stelle) che a sua volta deve guardarsi dai suoi clan interni che lo vorrebbero far saltare e così via dicendo.
Il tutto con incongruenze quasi offensive nei confronti della dignità dei cittadini. In Francia il Fronte Popolare è nato solo per bloccare la destra, ma niente unisce (come al solito) quelle sinistre, anche lì solo clan in lotta contro tutti, alla ricerca di un posto al sole, di un seggio, magari di un incarico pubblico.
Così in Italia, chi glielo spiega a quei tanti che lasciarono il PD seguendo Renzi, perché contrari all’alleanza con i populisti di sinistra (sempre 5 Stelle) e che ora, pur non essendo cambiato nulla, si trovano con il loro leader che afferma che quell’alleanza viceversa ora è possibile?
Ma che importa, ciò che conta è che Renzi e i suoi stretti collaboratori abbiano un posto sicuro, un seggio, magari, quando il sole della Meloni sarà tramontato, un incarico pubblico.
E poi, ci sono la magistratura e l’informazione che non hanno nessuna deontologia diventando solo strumenti di potere a servizio dei vari clan. I magistrati di sinistra colpiscono quelli di destra o gli scomodi per i loro datori di lavoro (come nel caso di Renzi che era assolutamente innocente ma che con questo metodo ha visto distrutta la sua carriera politica), si veda quanto avviene oggi nel Veneto o in Liguria, mentre quelli di destra colpiscono la sinistra (vedasi la Regione Puglia e la città di Bari). Il tutto con la servile complicità dell’informazione la quale, persa ogni senso del dovere di cronaca, serve ormai supinamente solo come mezzo di manipolazione delle coscienze dei cittadini i quali, evidentemente, non son cresciuti dai primi anni Novanta, quando quel diavolo di Berlusconi, senza ritegno, disse che agli italiani bisogna parlare come se fossero degli adolescenti poco scolarizzati di dodici, tredici anni al massimo.
Più che un teatrino ormai la politica sembra un circo di paese, con domatori che devono domare animali assolutamente privi di carattere e accondiscendenti se non addormentati, trapezisti che fanno dei numeri assolutamente insulsi che finanche un vecchio paralitico farebbe e finanche gli elefanti non sono veri, sono rattoppati e contenenti come figuranti i soliti squallidi e frustrati portaborse.
La domanda è come ci si può andare a un circo così? che emozioni può suscitare un circo cosi farlocco e falso?
La politica è una delusione e per ritornare ad appassionare ci vorranno decenni e forse non basteranno.
Veleno