La missione accademica di Enrico Letta e quella diplomatica di Teresa Castaldo

Presentata recentemente a Parigi l’edizione francese del libro dell’ex Presidente del Consiglio Enrico Letta: “Faire l’Europe dans un monde de brutes”, in presenza di Teresa Castaldo, la nuova Ambasciatrice d’Italia in Francia : uno stimolo affinché i valori culturali dell’Europa si consolidino al di là delle oscillazioni politiche.


lettalivrefacade10fev18_1.jpg

L’edizione di Fayard del libro d’Enrico Letta “Contro venti e maree, idee sull’Europa e l’Italia (Il Mulino, 2017) con il titolo “Faire l’Europe dans un monde de brutes” è stata da lui presentata il 7 febbraio all’Association France-Italie con le sue ulteriori riflessioni sui mutamenti in corso.

Ricordando (com’era stato scritto nella recensione del libro su “Altritaliani” il 30 aprile scorso) che i venti e le maree sono quelli d’oltre Manica (Brexit) e oltre Atlantico (protezionismo di Trump) che non hanno minori effetti di quelli interni nel far indietreggiare la Storia, e che gli argini della Comunità Europea sono in tanto friabili in quanto questa (pur con il mercato libero interno, pur con l’uniformità delle regole economiche e pur con l’Euro e la sovranità della Banca Centrale Europea al posto delle monete interne nei maggiori Paesi) non è riuscita comunicativamente a prevalere sulle coscienze nazionali, nel 2019 le elezioni europee rischieranno d’essere ancora una volta dei tests più nazionali che sovranazionali, Letta, anche di fronte ai “Commissari” dell’UE che richiamano le violazioni del 3% del deficit sul PIL, oppone un sentimento culturale comunitario che deve consolidarsi e svilupparsi ulteriormente.

I ritardi dell’UE nella prevenzione o gestione delle crisi economiche appaiono dunque contingenti rispetto alla necessità di sviluppare ulteriormente l’”Erasmus”, sia quantitativamente che negli “stage” anche lavorativi dei giovani nell’UE, e di diffondere ancora di più nelle generazioni successive lo spirito simboleggiato dalle strette di mano di de Gaulle e Adenauer e Mitterrand e Kohl affinché le diversità culturali europee continuino a essere le basi della pace e del progresso e non dei conflitti, anche ideologici, dove non è rispettata la dignità altrui.

Già al momento dell’edizione italiana Letta, ampliando quanto scritto in forma di dialogo con il giornalista Sébastien Maillard, aveva dichiarato di non condividere la parola populismo come definizione dei movimenti di malcontento che si oppongono politicamente ai partiti tradizionali, perché i malcontenti anche se possono avere come cause le situazioni più arretrate in termini occupazionali ed economici e, come pretesto, l’immigrazione sono comunque di diverse colorazioni ed entità politiche in Spagna, Francia, Inghilterra, Olanda, Germania, Austria, Italia o nei Paesi dell’est dell’UE ove hanno suscitato i rispettivi diversi timori elettorali. Comunque anche quelli più nazionalisti possono essere considerati come fluttuanti, al punto da chiedersi se il pragmatismo inglese non finisca con l’essere più forte della Brexit, tra l’altro con la sterlina che circola nel mondo in quantità così ridotta rispetto all’Euro da far sparire le ipotesi di ritorno alle monete nazionali ventilate da alcuni dei movimenti politici nell’area di questo.

Enrico Letta

Inoltre la coscienza del sentimento comunitario europeo è tanto più necessaria quanto più si tenga conto che nell’arco della generazione di Letta la popolazione mondiale sarà passata da 3 a 10 miliardi d’individui, rispetto ai quali gli europei saranno passati da un sesto a un ventesimo. Intanto il passaggio dai G7 ai G20, mentre tra i 7 comprende 4 democrazie europee, tra i 20 ne comprende una metà non democratica. Motivi di più perché l’Europa si presenti al mondo ancora più unita, sia per il futuro delle generazioni più giovani che per il mondo accademico.

Così Letta come Decano della Scuola di Affari Internazionali di “Sciences Po” o Presidente dell’Istituto “Jacques Delors”, nei rapporti con le istituzioni accademiche in Cina o negli altri continenti, ha tutte le ragioni di vantare i prestigi pluri-culturali dell’Europa, ben più importanti per esempio dei vuoti politici o di governo contingenti dopo le elezioni (in Belgio o Spagna o Germania o Italia), o dell’asse franco-tedesco anche di fronte al quale egli fa parte delle personalità che comunque onorano l’Italia in Francia.

Teresa Castaldo

L’Ambasciatrice Teresa Castaldo, presente poco dopo aver assunto le sue funzioni alla presentazione del libro, constaterà che il suo prestigio sarà in simbiosi anche con quello di altri accademici che onorano l’Italia a Parigi, come a “Sciences Po” Marc Lazar (che insegna anche alla LUISS e scrive anche su “La Repubblica”), Paolo Modugno (unico candidato dalla Francia del PD alle elezioni e fondatore nel 2001 di “Anteprima” per la diffusione del cinema italiano), o come il Rettore della Regione Accademica dell’Île de France Gilles Pécout (storico specialista dell’Italia dalla fine del XIX secolo, che ha insegnato in Italia e collabora con RAI Storia), o l’ex Rettrice dell’”Académie de Paris” Michèle Gendreau-Massaloux che nel dicembre scorso insieme a Walter Veltroni, Aurélie Filippetti, Fabio Roversi Monaco, Maurizio Serra (il cui “D’Annunzio le magnifique” è stato appena pubblicato da Grasset) e il Presidente Jean Musitelli hanno partecipato al ventennale dell’Associazione “Italiques”, organizzato in gran parte dal Direttore dell’Istituto di Cultura Fabio Gambaro.

Anche Gambaro (che nel 2017 aveva aperto le attività dell’Istituto con le commemorazioni dei 60 anni del Trattato di Roma, meno sentite in Francia a causa del periodo elettorale), gli altri suoi collaboratori più diretti (la Console Generale Emilia Gatto che nel 2017 ha coordinato le diverse attività degli italiani a Parigi e il Direttore dell’ICE Giovanni Sacchi che nel 2017 ha ulteriormente contribuito alla diffusione dell’agroalimentare) e i suoi interlocutori piu’ immediati (Tiziana Zalla Presidente del Comites, stimata quanto la comunità scientifica italiana a Parigi di cui fa parte) consolideranno dunque il prestigio della missione dell’Ambasciatrice a cui non si puo’ che fare i migliori auguri.

Lodovico Luciolli

Article précédentA Sanremo si canta e a Macerata si spara. Ecco le due Italie.
Article suivantSessismo e moralismo, tra pozzanghere e cielo.
Lodovico Luciolli
Altri articoli ALTRITALIANI dello stesso autore

LAISSER UN COMMENTAIRE

S'il vous plaît entrez votre commentaire!
S'il vous plaît entrez votre nom ici

La modération des commentaires est activée. Votre commentaire peut prendre un certain temps avant d’apparaître.