La fiamma di Marsiglia si chiama Jul

Da Marsiglia, la “pillola” di Puppo.
Nella strada buia, al nostro passaggio, l’ombra di un ragazzo (tredici o quattordici anni) inforca il motorino. Per un po’ ci segue, poi accelera e sorpassa. Sta andando ad avvertire dell’arrivo di un’auto sconosciuta nei quartieri Nord di Marsiglia. Attorno, tanti ragazzi della stessa età, in piccoli gruppi. Fantasmi che appaiono e scompaiono nel buio. Sentinelle. Uno di loro è stato trovato dalla polizia con un coltello da macellaio, e una pistola placcata oro (l’estetica del film Scarface). Si è giustificato dicendo che la città è pericolosa, le armi servono per difendersi quando si va a scuola.

Arrivo del Belem nel Vecchio Porto di Marsiglia

Che Marsiglia sia pericolosa, lo sentiva dire da sua madre anche Socayna, 24 anni, studentessa di giurisprudenza. Abitava nella Cité St Thys, non nella “famigerata” parte nord della città, ma nei quartieri deindustrializzati dell’est cittadino. Sua madre, timorosa, voleva che restasse in casa. Ma la morte è venuta a domicilio. Nello scorso settembre, durante uno scontro tra bande rivali, il colpo di un Kalašnikov è entrato nella stanza in cui la ragazza studiava, al terzo piano, e l’ha ammazzata, colpendola in volto.

Ora, dietro di noi c’è un’automobile a distanza ravvicinata. La lasciamo passare. “Sempre meglio non avere nessuno dietro, se occorresse fare inversione velocemente”, dice la persona che è con me, che questi quartieri li conosce bene. Quella stessa automobile torniamo a incrociarla più volte. Ci gironzola attorno. In un grande palazzo, c’è la sede della banda Yoda (dal nome di uno dei personaggi di Star Wars). Contende alla banda rivale (DZ-Mafia) il controllo del traffico di stupefacenti. Lo spaccio, in uno di questi enormi immobili, può generare più di ottantamila euro al giorno. Un ragazzino, di quelli che fanno le sentinelle, in un giorno può guadagnarne 400. Difficile convincerlo ad andare a scuola invece che a spacciare. Gli appartamenti, assegnati dal comune a prezzi popolari spesso ospitano costosissimi schermi televisivi al plasma, e collezioni di oggetti di lusso, borse, gioielli di grandi marche. Un cortocircuito tra miseria e ricchezza.

Nel 2020 il film Bac Nord, di  Cédric Jimenez, ha raccontato la storia controversa (ispirata a fatti autentici) di uno scandalo che ha colpito la Brigade Anti Criminalité di Marsiglia: un film violentissimo, che descrive i quartieri Nord come una zona di guerra (trailer francese Qui). Chiedo, alla persona che guida la macchina, se è un film realistico. «Molto al di sotto della realtà », mi dice. Ho l’impressione che, nel raccontare la vita di questi quartieri, a volte a Marsiglia ci sia una punta di paradossale orgoglio. (Un po’ come succede a noi italiani, quando ci infervoriamo a raccontare le traversie del nostro paese).

Nei fine settimana i capi delle bande sbarcano nei costosi alberghi di lusso della costa. Portano la stessa divisa: tute da ginnastica, casquette a rovescio. Spendono tantissimi soldi ed elargiscono mance clamorose ai camierieri. Tra la popolazione, maggioritariamente musulmana, non manca il proselitismo islamista. I Fratelli Musulmani si occupano molto dei bambini: giornate di giochi, piscine gonfiabili, caramelle halal (senza gelatina di maiale). I genitori, vedendoli come benefattori, si avvicinano alla loro predicazione fondamentalista.

Il tasso di disoccupazione in questi quartieri è tra il 15 e il 20%, al di là del 30% per i più giovani. Quello di povertà al 40%. I collegamenti sono scarsi, anche se non mancano piani per nuove linee. Piani che la borghesia cittadina non vede con favore, temendo che possano favorire l’arrivo di delinquenti nei quartieri “bene”. Marsiglia non è solo questo, certo, ma è anche questo. Un enigma di cui nessuno riesce a venire a capo.

©PHOTO/LE DAUPHINE/Christophe AGOSTINIS ; Marseille 08/05/2024/ Arrivo della fiamma in mano al cantante rap JUL

Passiamo dalla Castellane, cité del celebre calciatore Zidane. Per ricevere la fiamma olimpica, in molti avevano pensato a lui. Il ragazzo dei quartieri Nord diventato una celebrità, e portatore di un’immagine ripulita. Invece (anche per ragioni generazionali) è stato scelto il cantante di rap Jul, a Marsiglia oggetto di autentica venerazione, che racconta la vita dei quartieri Nord (dove continua ad abitare anche ora che è famoso) con toni crudi. Una scelta che non è piaciuta a chi lo considera un “cattivo esempio”, qualcuno che esalta la vita criminale. Ma raccontare una realtà, secondo me, significa darne testimonianza, non necessariamente esaltarla né giustificarla. La presenza di Jul all’arrivo della fiamma ha suscitato un entusiasmo clamoroso nella folla (più di duecentomila persone) che si era radunata nel centro (video YouTube qui). Per un attimo, Marsiglia, luccicante di sole e di blue midi, raccolta attorno alla bellezza del porto e del mare, è sembrata riconciliata con sé stessa.

Un’illusione. La sera, alla fine del mio giro nei quartieri Nord, sono arrivato dove i palazzi sono circondati da pneumatici. Se incendiati, creano una barriera di fuoco quando arriva la polizia. Un urlo: arah. Parola araba, segnale convenzionale di allarme. Si sentono passi di corsa, i fantasmi si agitano nel buio. Una scena di guerra, in Francia, in Europa; a due passi dalla bellezza della città vecchia, del Vieux port e del forte Saint Nicolas, del Mucem, dalla meraviglia delle Calanques.

È ora di andare via. All’uscita, incrociamo una camionetta della polizia: è cominciata un’altra notte difficile. Domani Marsiglia si sveglierà, meravigliosa e tremenda, sotto un sole accecante. Ogni cosa sarà illuminata. E tutto ricomincerà come prima.

Maurizio Puppo

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Maurizio Puppo
Maurizio Puppo, nato a Genova nel 1965, dal 2001 vive a Parigi, dove ha due figlie. Laureato in Lettere, lavora come dirigente d’azienda e dal 2016 è stato presidente del Circolo del Partito Democratico e dell'Associazione Democratici Parigi. Ha pubblicato libri di narrativa ("Un poeta in fabbrica"), storia dello sport ("Bandiere blucerchiate", "Il grande Torino" con altri autori, etc.) e curato libri di poesia per Newton Compton, Fratelli Frilli Editori, Absolutely Free, Liberodiscrivere Edizioni. E' editorialista di questo portale dal 2013 (Le pillole di Puppo).

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