“Antonioni, Bassani, Vancini, Visconti e, affettuosamente, gli altri – Ferrara, il Po e l’Altrove” di Maria Cristina Nascosi Sandri, giornalista, scrittrice, studiosa e ricercatrice di lingue anche dialettali, è una sorta di diario personale, narrazione dei diversi e vari interessi dell’autrice, ma soprattutto dell’amore che Maria Cristina Nascosi Sandri porta per il cinema, la letteratura e la sua città natale Ferrara. È il racconto di un piccolo e importante pezzo di storia non solo ferrarese, ma italiano tutto. Lo ha letto per noi e ce ne parla Nicola Guarino.
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“Antonioni, Bassani, Vancini, Visconti e, affettuosamente, gli altri – Ferrara, il Po e l’Altrove” di Maria Cristina Nascosi Sandri
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Ferrara è un luogo di silenzio, il cigolio di una bici o un rado rumore sono là a sottolinearne il silenzio che si accompagna ad una discrezione ed una sobrietà che rende la città degli Este un unicum nel panorama di una regione, ilare, a volte collerica e chiassosa, come è l’Emilia Romagna. Ferrara, come ebbe a dire Guido Piovene, è una felice combinazione di gusto estetico e di senso pratico.
Ferrara, la Città di Pianura di Giorgio Bassani, è dove tutto finisce, ultima tappa del Po, prima di morire nel suo Delta, che con lo scorrere pacifico e a volte appassionatamente impetuoso, ben rappresenta quel luogo dove senza troppi clamori si muove una vita ora piana, laboriosa e serena, ora nei sentimenti tempestosa e tumultuosa.
Se è vero che la civiltà italica è soprattutto nei comuni e città, diversamente da altre realtà come quella francese o statunitense, dove la cultura è essenzialmente rurale, toltesi isole storicamente urbane come Parigi e New York, ecco che Ferrara rappresenta un esempio emblematico della civiltà del Bel Paese, con la sua stratificazione nei secoli, di storia che l’hanno resa una città che ha una sua identità, netta, precisa e definita.
La Ferrara di Maria Cristina Nascosi Sandri, ferrarese doc, raccontata nel suo ultimo libro, è tutto questo: memoria e testimonianza della originalità culturale non solo della sua città, del suo amatissimo territorio, ma esemplarmente si direbbe dell’intero paese.
Un libro, che pur nella sua brevità, è summa dei tanti e vari studi, interessi e passioni della vita dell’autrice, e che contiene nella sua narrazione il vero crocevia della cultura ferrarese che tanto ha dato all’Italia. Una storia fatta di luoghi e persone, un esempio perfetto d’incontro tra letteratura e cinema, con il contributo dei grandi autori e registi enunciati nel titolo, che hanno saputo scrivere preziose opere dense di visione di una città piena di spunti storici, a partire dalla famiglia d’Este e i suoi intrighi, a quella “gente del Po” come si ama definire e definirsi che da quel fiume ha tratto la sua storia di vita. Una storia raccontata con opere cinematografiche come Delta Padano di Florestano Vancini e della comunità ebraica, altro essenziale segmento di quella varietà culturale che fu opera di Giorgio Bassani e poi reso nel cinema dal napoletano Vittorio De Sica, non senza qualche disputa intervenuta proprio per il delicato rapporto interpretativo tra letteratura e cinema.
Certamente gli storici del cinema danno un importante ruolo a Ferrara, come sede dello sviluppo dell’arte cinematografica, insieme a Torino. Fu lì infatti, che la settima arte mosse i suoi primi passi e vide affermarsi l’icona del muto, Lyda Borelli, peraltro moglie di quel Vittorio Cini, ferrarese, che da politico e specialmente da imprenditore diede importanti contributi all’economia del paese e che resta nella storia come tra i più importanti collezionisti d’arte in Italia.
Ferrara è certamente anche Bassani e Antonioni, cresciuti insieme e dalle cui esperienze ancora una volta si ricava l’importante incrocio di lettere e cinema, due esperienze artistiche e culturali che pur nella differenza semantica e di linguaggio, hanno molti aspetti in comune. Tra l’altro, proprio da questo incontro e in particolare da Bassani proviene un’altra opera letteraria sulla vergogna delle leggi razziali che tanto colpirono la città e la sua comunità ebraica: Gli occhiali d’oro, trasposto poi cinematograficamente da Giuliano Montaldo.
Ma Ferrara è anche tanti altri personaggi, meno noti ma che hanno contribuito con il loro impegno nelle arti, nel teatro, e finanche nell’impresa, all’enorme varietà di ricchezze culturali del paese e che la Nascosi Sandri ci aiuta a conoscere più da vicino.
Un libro, dicevamo, prezioso e piacevolmente illustrato che vive sul filo dei ricordi di Maria Cristina Nascosi Sandri che arricchisce lo zibaldone di storie e personaggi ferraresi di nascita o di acquisizione con interventi e intermezzi poetici che contestualizzano e si inseriscono bene nel complesso circuito culturale che corre tra prosa, letteratura, teatro, cinema e più latamente cultura popolare e lingua dialettale ferrarese con le sue sonorità melodiose che sembrano confondersi con il fluire del Po.
Un atto d’amore e certamente di riconoscenza ad una città che forma e si è formata con secoli di storia attraverso una lenta, solida e cosciente stratificazione della sua società e della sua identità culturale e a chi l’ha rappresentata e diffusa splendidamente.
Nicola Guarino
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“Antonioni, Bassani, Vancini, Visconti e, affettuosamente, gli altri – Ferrara, il Po e l’Altrove” di Maria Cristina Nascosi Sandri
160 pagine, uscito per Cartografica Ferrara – Distribuito dall’editore La Carmelina – 25€
info@edizionilacarmelina.it – Tel. 00 39 0532-1825598
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SINOSSI – Parole in libertà può esser definita questa pubblicazione. O, forse, è meglio dire, articoli in libertà con un fil rouge ben netto e forte, non certo cronologico che li lega, scritti nell’arco di oltre quarant’anni, un piccolissimo pezzetto di storia non solo locale ed anche internazionale, ma anche personale, esistenziale e pubblicati su carta (tra quotidiani, rotocalchi) e web ( tra quotidiani, magazines e siti nazionali ed internazionali). Un filo rosso che accomuna le mille sfaccettature dell’amore dell’Autrice per la sua città adorata, Ferrara.
Maria Cristina Nascosi Sandri
Di Ferrara, giornalista pubblicista, iscritta all’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna, dal 1998, critico letterario (SIL – Società Italiana delle Letterate), artistico e cinematografico (SNGCI – Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani). Collabora da parecchi anni con quotidiani nazionali, periodici specialistici e non, su carta e on line, anche esteri come Altritaliani. Dopo la laurea in Lettere Moderne, conseguita presso l’Università degli Studi di Ferrara, si è dedicata per un po’ alla scuola dove ha svolto attività anche come traduttrice, oltreché docente. Da anni si dedica con passione allo studio, alla ricerca ed alla conservazione della lingua, della cultura e della civiltà dialettale di Ferrara, mantenendo lo stesso interesse per quelle italiana, latina ed inglese, già approfondito dai tempi dell’università, insieme con quello per l’arte, il teatro ed il cinema. Al suo attivo centinaia di articoli e recensioni, e qualche decina di libri sulle discipline di cui sopra, tra cui un’intera collana multilingue sulla propria lingua materna. Con il marito, Franco SANDRI, aderente all’Associazione Italiana Reports Fotografi (AIRF), continua a lavorare su testi di poesia/testo/immagine ed altra cultura.