L’opera prima di Roberto De Paolis è un ritratto delle nostre attuali periferie : povertà, intolleranza e religione. Il film, presentato a Cannes alla Quinzaine des Réalisateurs, ci fa scoprire due ottimi attori: Simone Liberati (già presente in “Suburra”) e Selene Caramazza.
Roberto De Paolis arriva sul grande schermo con un film che racconta la quotidianità di una qualsiasi periferia italiana (in questo caso romana). E la racconta attraverso la passione che lega due giovani cuori, quello di una 18enne in cerca del primo grande amore e quello di un giovane ventenne che vive ai limiti della legalità. Due mondi che si toccano, che si sfiorano, che vivono insieme restando profondamente separati.
Il film ruota attorna ad alcuni temi tipici dell’adolescenza e del passaggio alla vita adulta : la verginità e l’indipendenza (economica, lavorativa, affettiva). La verginità che Agnese non sceglie ma le è imposta dalla madre e dalle persone che frequenta (soprattutto in parrocchia). De Paolis ci immerge nel mondo delle giovani e coppie che decidono di scegliere la castità fino al matrimonio, e una verginità osservata come una perdita di un’illusione infantile, di purezza e di perfezione. Attraverso la castità, la mamma di Agnese (una sempre brava Bobulova) rinchiude la figlia non solo nella verginità di un corpo, di un territorio che vogliono rimanere puri, ma sembra volerle evitare il contatto con il brutto mondo che la circonda. Qui la religione si fa strumento di controllo, alla quale la madre si affida per rassicurare se stessa ma che alla fine finirà per soffocare moralmente la figlia.
Interessante è il modo con il quale il regista ci raffigura il modo diverso in cui ognuno di noi osserva (e giudica) ogni soggetto o problematica: gli zingari (che qui sono l’esempio degli emarginati in genere), aiutati dalla Bobulova ma combattutti come la peste dal borgataro Stefano; l’amore per un ragazzo, visto in maniera diametralmente opposta, attraverso gli occhi di Agnese rispetto a quelli della sua amica del cuore; l’amore per i genitori, burrascoso ma profondamente pieno d’amore quello di Stefano, apparentemente tenero ma tristemente superficiale quello tra Agnese e la madre.
Se l’amore (in questo caso ingabbiato dalla verginità) e la povertà (morale e economica) dominano il film, De Paolis riesce in ogni momento a dar voce alla speranza. Una speranza che in tutto il film fa rima con fratellanza. Mai nessuno è lasciato al proprio destino, nemmeno nei momenti più difficili: Stefano aiuta la madre quando viene sfrattata (nonostanze le forti divergenze), l’amico spacciatore gli offre un lavoro quando egli si ritrova disoccupato, i giovani della Parrocchia sacrificano il loro tempo libero per aiutare gli immigrati.
Una fotografia molto bella che trasmette appieno il contrasto tra queste periferie degradate e i cuori puri che le riempiono. Forse la colonna sonora avrebbe potuto essere più elaborata per accentuare le numerose parti del film senza dialoghi. Particolarmente bravi Fresi (Don Luca) e Pesce (lo spacciatore Lele), che rendono più umani personaggi talvolta candidati alla banalizzazione nel loro ruolo.
Vorrei concludere con le parole lette su « il cinematografo.it »: “[…] si apre all’indagine e la rivelazione contro stereotipi e pregiudizi, si veda il don Luca (Fresi) filosofo e aperto, la madre di Agnese contrita e violenta, lo spacciatore Lele (Pesce) genuino e coatto. Su questo piano cartesiano di indagine (ascissa) e identificazione (ordinata) troviamo buone cose, strappate a una finzione impastata e contaminata di verità: la “partita” a pallone, il sesso, le schermaglie con gli zingari. Senza tachicardia né aritmie, Cuori puri con il battito della realtà”.
Fabrizio Botta
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CŒURS PURS , UN FILM DE ROBERTO DE PAOLIS
Sortie en salles le 3 janvier 2018
Italie 2017 / 1h54 / DCP / Sélection Quinzaine des Réalisateurs 2017
avec Barbora Bobulova, Edoardo Pesce, Selene Caramazza, Simone Liberati, Stefano Fresi.
Synopsis: Agnese et Stefano vivent à Rome dans deux mondes que tout oppose. Elle, 18 ans, est couvée par une mère pieuse qui lui demande de faire vœu de chasteté jusqu’au mariage. Lui, 25 ans, a grandi entre trafics et vols occasionnels, et veut s’affranchir de son milieu en acceptant un travail de vigile situé face à un campement de Roms. Quand ils se rencontrent, se dessine l’espoir d’une nouvelle vie… Mais les idéaux d’Agnese et la violence du monde de Stefano permettront-ils à cette passion naissante d’exister ?
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