Sono trenta anni che nel Belpaese non esiste più la politica. La mia povera Italia si meritava di più. Oggidi, esiste un solo partito il PD e poi purtroppo il nulla. Una brutta storia per la nostra democrazia.
A destra esiste un ricco vecchio Berlusconi che continua a recitare la sua parte stancamente e senza pubblico, poi vi è la Lega un tempo secessionista ed oggi nazionalista, un tempo antifascista ed oggi lepenista, il tutto in un batter di ciglia.
Poi c’è la cosa peggiore che si qualifica come un hotel, il Movimento a Cinque Stelle.
E, come passando nelle porte girevoli di un hotel, i famosi « grillini » sono a seconda del caso, amici della destra xenofoba in Europa, poi prossimi all’estrema sinistra, poi giustizialisti nelle disavventure giudiziarie dei loro competitor e garantisti se le indagini riguardano i loro. Fautori della democrazia via web con candidature scelte in rete (abbiamo cosi candidati di poche decine di persone) ma con una giustizia interna sommaria e molto poco democratica che sospende o espelle chi non la pensava come Casaleggio padre o non la pensa come Grillo e Casaleggio figlio.
Nell’attesa che la schiatta dei Casaleggio si consumi per motivi naturali è stato nominato (e non eletto) un direttorio che appare una sorta di direttorio rivoluzionario francese, ma a bassa intensità.
Dopo aver fatto fuoco e fiamme contro il sindaco PD della ridente città di Lodi, ed aver difeso il proprio sindaco indagato nella ridente Livorno, hanno sospeso (ma dato chi comanda si dovrebbe dire ha sospeso) il loro “storico” primo cittadino della ridente Parma, accusato di cose ben meno gravi del predetto sindaco livornese. Chi l’ha deciso? Forse la rete, immaginano i sorridenti lettori. Assolutamente no! L’ha deciso qualcuno ma non si sa chi, perché la mail con cui è stato “licenziato” Pizzarotti non era firmata da nessuno.
L’organo ufficiale dei Cinque Stelle, Il Fatto quotidiano, ci informa che la decisione l’ha presa il figlio di Casaleggio. Carneade! Chi era costui? Pare che Grillo tra un recital ed un altro abbia sottoscritto l’abbandono di Pizzarotti, visto che cosi dice nel suo blog.
Naturalmente il critico parmigiano si è lamentato di tanta sfrontatezza, annunciando che lui resta al suo posto, ricordando di aver chiesto al direttorio (ma conta qualcosa?) già da tempo di intervenire per chiarire la sua vicenda.
Come se non bastasse la ipergiustizialista ex collaboratrice di Previti (si…quello che sta in galera e che curava gli interessi di Berlusconi), Raggi, candidata sindaco a Roma per i « grillini », dopo aver attaccato le magagne giudiziarie di qualche amministratore del PD, ha attaccato la magistratura rea di usare contro di loro gli avvisi di garanzia come manganelli, specie nell’approssimarsi delle elezioni amministrative di giugno. Come dire non ci si puo’ più fidare neanche degli amici.
Come se non bastasse, finanche nella festosa occasione delle Unioni Civili i cinquestelle in Camera dei deputati, dopo aver fatto fallire in Senato il tentativo di approvazione delle adozioni co-genitoriali per le coppie omo, si sono astenuti sul voto che dava il via libera alle unioni. Come dire non siamo capaci di assumerci una sola fetente responsabilità.
Insomma, siamo sicuri che siamo in una dittatura? Possiamo fidarci degli standard democratici dei « grillini »? Siamo sicuri che sono una forza capace di amministrare almeno un condominio di palazzo?
Agli italiani, miei concittadini, che sono ottimi ballerini (bella rima!) vorrei chiedere se davvero si sentono pronti ad un nuovo giro di valzer e di offrire le chiavi dei loro cuori ad una forza che finora ha dimostrato di essere solo una forza populista e chiacchierona ma che in ogni occasione offerta di decidere è rimasta sempre muta, cieca e purtroppo anche sorda?
L’unica vera democrazia nei cinquestelle è quella della pancia di Grillo; non s’illudessero quelli del direttorio perché se dicono una parola sbagliata potrebbero essere sospesi o espulsi, magari con una mail senza firma.
L’Italia non ha bisogno di imbrogli ed imbroglioni, sarà banale ma il Paese ha bisogno di politica, democrazia e di normalità, un valore quest’ultimo davvero da riscoprire.
Veleno