Da 30 anni in Francia, insegnante nella prestigiosa Università Science Po di Parigi, appassionato di cinema italiano – da anni ne cura una seguita rassegna, Paolo Modugno è candidato alla Camera dei Deputati per il PD in Europa, l’unico per la zona Francia, e si presenta come indipendente. L’importanza del voto degli e per gli italiani all’estero (per posta e tramite il Consolato) e tutto l’essenziale da sapere prima del voto che per loro è anticipato. Ne abbiamo parlato con lui, cercando anche di capire il senso della sua candidatura.
Dal 15 o 18 Febbraio arriveranno (dicono le fonti governative) agli italiani all’estero, le schede per votare per Camera e Senato per le legislative del prossimo 4 marzo. Sarà bene per chi puo’ e vuole votare al più presto, secondo le modalità descritte nel plico che ognuno degli aventi diritto avrà modo di trovare. E’ bene votare subito perché questi voti dovranno pervenire, tramite i consolati, prima del grande giorno del voto in Italia.
Il voto degli italiani all’estero è importante, perché i nostri parlamentari molto potranno fare per i tanti connazionali che vivono all’estero, ci sono temi specifici e argomenti che vanno approfonditi. Abbiamo incontrato l’unico candidato per la zona francese del PD, Paolo Modugno, che si presenta come indipendente, proprio per approfondire alcuni di questi temi e capire il senso del voto per chi non risiede in patria.
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Nicola Guarino: Paolo Modugno, lei è il solo candidato, peraltro indipendente, del PD per il collegio estero che risiede in Francia. Come si sente?
Paolo Modugno: Benissimo! Sono molto contento per i tanti messaggi di sostegno che ho ricevuto in questi giorni. Alcuni provenienti da persone che non sentivo da anni, altri da gente che mi dice che non avrebbe votato o avrebbe voluto votare per altri partiti, ma che conoscendomi, voterà per me. E’ il vantaggio di questo sistema elettorale con le preferenze nel quale si puo’ votare anche la «persona» al di là del partito. Poi ovviamente ci sono anche gli svantaggi.
N.G.: E quali sono?
P.M.: Il collegio elettorale è immenso, dal Portogallo alla Russia compresa la Turchia, e questo rende molto difficile fare campagna.
N.G.: In effetti, per i collegi esteri il sistema delle votazioni è un po’ diverso nel funzionamento da quello italiano e questo vi mette in competizione anche con i vostri stessi alleati delle altre liste in coalizione con il PD, esiste un rischio di dispersione di voti, ci puo’ spiegare?
P.M.: Il rischio c’è ed è molto forte. Pensi che mentre la destra si presenta unita, il centro-sinistra ha ben 5 liste. Contrariamente al sistema in vigore in Italia, dove i voti che vanno alle liste coalizzate che non raggiungono il 3% possono essere recuperati dai partiti maggiori, qui sono tutti voti persi che in realtà avvantaggiano la destra o il M5S!
N.G.: Se fosse eletto, in cosa potrebbe essere utile per i nostri concittadini all’estero? e in particolare per i tanti AIRE residenti in Francia? Quale sarebbe la sua prima battaglia parlamentare?
P.M.: I miei primi impegni saranno rivolti a cercare di eliminare le ingiustizie che colpiscono noi residenti all’estero. Un esempio su tutti quello della tassa sulla prima casa che se risiedi all’estero paghi mentre se vivi in Italia no. Altre ingiustizie si riscontrano nel campo della sanità o dell’istruzione dove la libertà di circolazione sul territorio europeo è spesso solo sulla carta mentre nel concreto si va incontro a difficoltà talvolta insormontabili.
N.G.: A chi vive in Francia è noto il suo impegno per la cultura ed in particolare per il cinema italiano. Come certamente sa, in Francia vi è un fiorente mondo associativo italiano, con associazioni di diverso tipo che promuovono il nostro regionalismo, che si occupano di arte, cultura, cibo, musica e che promuovono il Bel Paese anche presso i nostri cugini francesi. Tuttavia spesso loro come gli stessi Comites non hanno goduto di considerazione e di un adeguato sostegno da parte delle istituzioni italiane, cosa si sente di dire a loro?
P.M.: Le associazioni in generale, e i Comites in particolare, fanno un lavoro straordinario che sovente non solo non è sufficientemente considerato e riconosciuto, ma è talvolta del tutto ignorato dalla stragrande maggioranza dei nostri connazionali residenti all’estero. E’ dunque urgente aiutarli fornendo loro un sostegno non solo finanziario ma anche logistico per fare in modo che le risorse a disposizione siano sfruttate al massimo e da tutti. Gli istituti italiani di cultura, ma anche le scuole italiane (là dove esistono) o i Consolati, devono aprirsi molto di più al mondo associativo, pur nel rispetto delle competenze e delle esigenze di ognuno.
N.G.: Malgrado gli inviti del Presidente Mattarella, si teme, anche per queste elezioni, un forte astensionismo, perché è importante votare ed in particolare votare PD? e perché dovrebbe esserlo per i tanti residenti all’estero?
P.M.: L’Italia vive un passaggio molto delicato. Nel momento in cui la situazione economica generale sembra in via di miglioramento e nel momento in cui si prepara un rilancio della politica europea ad opera della coppia franco-tedesca, il nostro paese non puo’ permettersi di finire ai margini affidando le redini del potere a forze politiche portatrici di proposte irresponsabili, irrealistiche o estremiste. Ognuno deve prendersi le sue responsabilità, compresi noi residenti all’estero che dell’Europa siamo l’incarnazione vivente.
Il PD mi pare essere il solo baluardo reale alla decadenza e alla marginalizzazione del paese ed è per questo che ho deciso di impegnarmi in prima persona candidandomi a queste elezioni!
Intervista a cura di Nicola Guarino
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