Il cinema e la moda. Ciak si sfila, un libro che racconta i défilé di moda in 30 film.

“Siamo mosaici, pezzi di luce, amore, storia, stelle, incollati insieme con la magia, la musica, le parole.” È un verso di Anita Krizzan, cui aggiungeremmo anche il cinema. Perché quest’ultima arte sa coniugare molti di quegli effetti scenici che sono poi il riflesso estetico di quanto si ridefinisce nella propria sensibilità ed empatia con il mondo.

La moda, specie per la donna, ha rappresentato il modo di identificarsi, di manifestare anche il proprio umore e spesso anche lo humour; è l’apparenza quale maniera di seduzione e di verifica.

C’è un film americano molto datato – 1939 – di George Cukor dal titolo semplificativo: Donne, che lancia uno sguardo pieno di sarcasmo verso l’alta borghesia di quel tempo, ma con l’intento di sottolineare l’importanza che la moda ha sempre avuto in opere che vedono le donne al centro della narrazione.

Di recente, è uscito un libro (che riscontra successo e interesse) che approfondisce queste valutazioni, dal titolo Ciak si sfila, i défilé di moda in trenta film scritto a 4 mani da Grazia d’Annunzio e Sara Martin (Edito da Postmedia Books) che pone al centro la moda e le sfilate nel contesto cinematografico, a partire dagli anni Venti in America per poi essere “esportato” con successo anche in Italia durante gli anni della dittatura fascista.

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Originariamente il défilé serve come momento di evasione ma anche come strumento per veicolare le novità della stagione. A partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, i costumisti di Hollywood guardavano ai trend della moda francese e li riproponevano sul grande schermo. Attraverso gli abiti si interpretava e si esprimeva anche una visione del mondo. La sfilata di moda come tendenza culturale e sociale.

Il libro è diviso in due parti: la prima analizza l’evoluzione del sottogenere, il ruolo dei costumisti e degli art director più importanti.

Nella seconda parte, vengono descritti trenta film in cui le sfilate di moda sono un elemento essenziale della trama. Tra i film analizzati si apprezzano “Cantando sotto la pioggia”, “Il diavolo veste Prada”, “Marie Antoinette” e “Sex and the City: The Movie”. Ogni film viene presentato in ordine cronologico, offrendo al lettore un viaggio nel tempo attraverso il mondo della moda e del cinema.

Grazie alle autrici, si scopre un mondo apparentemente sconosciuto, attraente per l’universo femminile e per gli amanti della moda e del cinema: mondi interconnessi che hanno contribuito ad influenzare il costume come componente sociale.

Chiara Lostaglio

Grazia D’Annunzio e Sara Martin, “Ciak si sfila. I défilé di moda in trenta film”, Postmedia, pagg. 126, € 19

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Chiara Lostaglio
Attrice e critica cinematografica e teatrale, è laureata in Scienze della Comunicazione e diplomata in recitazione cinematografica presso la Vision Academy e Studio Cinema Film & Theatre Institute di Roma. Ha lavorato in diverse produzioni cinematografiche, televisive e teatrali. Scrive di cinema e teatro su diversi magazine on line. Ha insegnato Storia e critica del Cinema presso l'Unilabor. Fa parte del direttivo del Cineclub Vittorio De Sica- Cinit che organizza mostre cinematografiche, lezioni e laboratori di cinema nelle scuole e nelle carceri. Ha presentato film e si è occupata delle relazioni esterne in diversi eventi e festival di cinema, ultimo il Foggia Film Festival. Attualmente insegna Cinema nei licei.

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