Proposte di lettura: 4 romanzi su guerra e memoria. A pochi giorni dal 2 giugno (e visto l’attualità), realizziamo che parlare di guerra e di ricostruzione, non è cosa poi così anacronistica. E molto se ne parla in letteratura, in effetti. Una selezione tematica di libri a cura di Carla Cristofoli.
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Negli ultimi anni si assiste ad una sorta di presa di coscienza e dunque di riflessione storico-letteraria sul fascismo, la seconda guerra, la “ricostruzione” e di quali conseguenze abbia ancora su di noi tutto questo, quali gli effetti di una sorta di oblio storico o di memoria mutilata.
Vi proponiamo una selezione di 4 romanzi in cui si affronta l’argomento ed iniziamo con I giorni di Vetro di Nicoletta Verna, tra i 12 finalisti al Premio Strega, che ci offre un personaggio vulnerabile, ma che resiste alla ferocia del suo tempo. La storia inizia a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti ed è così che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta.
Dal ventennio fascista, come sappiamo si passa alla seconda guerra mondiale e qui troviamo un’altra ribelle, si chiama proprio così la protagonista di Giorgio van Straten nel suo “La ribelle, Vita straordinaria di Nada Parri”, anche lui tra i 12 finalisti allo Strega. È una storia di contraddizioni e d’amore impossibile, poiché Nada si innamora di un sottufficiale nazista che non ama Hitler e attraverso documenti, oggetti, fotografie l’autore ripercorre una storia che ci interroga tutti.
La guerra finirà nel 1945, ed è nell’ottobre di quello stesso anno che inizia il romanzo di Raffaella Romagnolo, s’intitola “Aggiustare l’universo”. È possibile aggiustare ciò che è stato rotto? Dimenticare? Ricostruire e ricostruirsi? L’autrice ci racconta di due anime: una maestra e un’allieva, la prima vuole dimenticare, l’altra, una bambina ebrea che ha perso i genitori, vorrebbe invece tornare indietro e ritrovare quanto ha perduto.
Chiudiamo la nostra quaterna con un romanzo a fumetti, Unastoria, dell’autore Gian Alfonso Pacinotti, in arte Gipi, pubblicato nel 2013. È stato il primo fumetto a entrare tra i finalisti del Premio Strega nel 2014. Per quanto possa apparire datato, ci piace ricordarlo, poiché Gipi ci racconta di come uno scrittore perdendo la memoria trova conforto nel disegnare e nel leggere le lettere che il bisnonno inviava dalle trincee della prima guerra. Il titolo “Unastoria” è scritto proprio così, tutto attaccato, perché passato e presente sono saldamente uniti ed è solo ancorandoli e tenendoli stretti insieme che possiamo ricostruire la nostra esistenza presente.
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I giorni di Vetro, Nicoletta Verna, Stile Libero Big, 2024
È ingenua, ma il suo sguardo sbilenco vede ciò che gli altri ignorano. È vulnerabile, ma resiste alla ferocia del suo tempo. È un personaggio letterario magnifico. I giorni di Vetro è il romanzo della nostra fragilità e della nostra ostinata speranza di fronte allo scandalo della Storia. Redenta è nata a Castrocaro il giorno del delitto Matteotti. In paese si mormora che abbia la scarogna e che non arriverà nemmeno alla festa di San Rocco. Invece per la festa lei è ancora viva, mentre Matteotti viene ritrovato morto. È così che comincia davvero il fascismo, e anche la vicenda di Redenta, della sua famiglia, della sua gente. Un mondo di radicale violenza – il Ventennio, la guerra, la prevaricazione maschile – eppure di inesauribile fiducia nell’umano. Sebbene Bruno, l’adorato amico d’infanzia che le aveva promesso di sposarla, incurante della sua «gamba matta» dovuta alla polio, scompaia senza motivo, lei non smette di aspettarlo. E quando il gerarca Vetro la sceglie come sposa, il sadismo che le infligge non riesce a spegnere in lei l’istinto di salvezza: degli altri, prima che di sé. La vita di Redenta incrocia quella di Iris, partigiana nella banda del leggendario comandante Diaz. Quale segreto nasconde Iris?
La ribelle, Vita straordinaria di Nada Parri, Giorgio van Straten, Laterza, 2025.
Nada ha vent’anni, una bambina di due ed è sola. Il marito è partito volontario per la guerra in Africa. La sua famiglia è lontana e nella nuova città dove abita non conosce quasi nessuno. Hermann di anni ne ha quasi quaranta, una famiglia in Germania, è sottufficiale della Wehrmacht e odia Hitler. Si incontrano per caso in un pomeriggio d’inverno a Marina di Carrara e si innamorano. Insieme decidono di fuggire, lei da una famiglia sbagliata, lui da un esercito che da alleato è diventato occupante e invasore. Scappano sui monti e si uniscono ai partigiani. Rischieranno la vita, parteciperanno alla liberazione di Parma, convinti che il futuro sia dalla loro parte. Non sarà così.
Aggiustare l’universo, Raffaella Romagnolo, Mondadori, 2023.
Ottobre 1945. L’anno scolastico inizia in ritardo. È il primo dell’Italia liberata e non è semplice ripartire dalle macerie. La maestra Gilla per sfuggire alle bombe ha lasciato la sua Genova, e come tanti giovani ha combattuto e ha rischiato la vita, ma ora non vuole pensare a quello che la guerra le ha tolto. Ha davanti a sé 23 allieve di quinta elementare e un posto vuoto, in prima fila. La bambina a cui è destinato si chiama Francesca e arriva dal vicino orfanotrofio. Per entrambe c’è stato un prima e c’è stato un dopo. Ma se Gilla del passato vorrebbe liberarsi, per Francesca è l’unico posto in cui desidera tornare. L’ultimo ricordo felice della piccola è una gita sul Po. Dopo, solo la colpa di essere ebrei. Ora dei genitori non sa più nulla. Gilla ha intuito cosa nasconde l’ostinato silenzio della bambina, e sa che per riparare ciò che si è rotto servono calma e pazienza. Con rigore e un meticoloso lavoro di ricerca, Raffaella Romagnolo scrive un romanzo di dolore e rinascita su un momento storico da cui ancora oggi è impossibile distogliere lo sguardo.
Unastoria, Gipi, Coconino Press-Fandango, 2013.
La vita di Silvano Landi, scrittore di successo, è andata in pezzi: alla soglia dei cinquant’anni viene lasciato dalla moglie e ritrovato a vagare su una spiaggia. Ricoverato in un centro psichiatrico, passa le giornate disegnando ossessivamente due cose che ricorrono nelle sue visioni: una stazione di servizio e un grande albero spoglio. Landi è anche affascinato dalle lettere ritrovate del bisnonno, soldato nella carneficina della Prima guerra mondiale, che dalle trincee scriveva a casa. Sempre a un passo dalla morte, ma animato da un’incrollabile volontà di vivere per poter tornare un giorno dalla moglie e dal figlio. Le due storie, il presente di Silvano e il passato del suo avo Mauro, si intrecciano e diventano Unastoria, in un un’unica parola, perché sono una cosa sola. Sotto i cieli dipinti ad acquerello di una natura magnifica e indifferente, splendida e crudele, Gipi disegna piccole donne e piccoli uomini di ieri e di oggi, le lacrime e le speranze che da sempre ci segnano il viso.
Carla Cristofoli
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