Grillo: Sono come tu mi vuoi.

Un mio amico dice che il Movimento 5 Stelle non ha un’identità politica precisa – ma si sbaglia. È un’accusa strumentale. In realtà, Beppe Grillo sa fondere diverse culture politiche in una sintesi nuova, originale. Esempio. Protestano a Genova i dipendenti della società di trasporti (AMT), municipalizzata che perde parecchi soldi all’anno; e lo fanno perché il sindaco (che di destra non è, viene dall’area di SEL) ha pensato, per risanare, di fare entrare dei capitali privati; e lì Grillo è molto più a sinistra del sindaco, anzi è proprio comunista e protesta con i lavoratori in piazza, perché ai trasporti pubblici ci deve pensare il Comune, vergogna! È il comune che deve mettere i soldi per i servizi, non i privati! I soldi per i servizi da dove vengono ? Da… Da… Dalle tasse.

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E allora, per finanziare i servizi, soprattutto se forniti da aziende cronicamente in perdita, ci vogliono più tasse, e quindi arriviamo ai famosi « forconi » che protestano perché è una vergogna, lo stato vampiro, i balzelli, le tasse di qua e di là. E lì Grillo è liberista e solidarizza con la protesta, perché le tasse sono un esproprio e penalizzano chi lavora e produce, vergogna, basta! Poi protestano gli ecologisti perché le industrie inquinano e lì Grillo è veramente molto ecologista, protestano gli operai licenziati perché l’industria chiude e lì Grillo è un sincero operaista, l’industria non deve chudere ; e avanti così.

È semplice, il concetto l’avete afferrato, adesso provateci anche voi. Quando vi arrivano le tasse da pagare siete di destra e gridate « vergogna! Sono dei vampiri! », quando andate all’ospedale siete di sinistra ed esigete la sanità pubblica gratuita e illimitata per tutti e gridate « vergogna, la salute è un diritto, vergogna! », quando vostro figlio cerca lavoro siete social-comunisti e volete che le industrie ci siano e assumano e gridate « vergogna! Il lavoro è un diritto, non c’è lavoro », e gridate pure « ci stanno rubando il futuro » (mi raccomando), quando fate la corsetta o la passeggiata in bicicletta l’industria vi rompe le scatole e quindi siete ecologisti e gridate « vergogna, la logica del profitto distrugge il mondo » e poi aggiungete « ci stanno rubando anche la speranza! » (mi raccomando, è importante), e quando un politico fa un discorso un po’ complicato gridate « ladro! Vergogna! Dovete sparire », e se siete a Genova, città rossa per tradizione, gridate « Pertini se fosse vivo sarebbe qui con noi », e se siete in piazza in Lombardia o nel Veneto con i piccoli imprenditori gridate « basta tasse su chi produce ricchezza e fa andare avanti il paese »‘, e sarete fascista con i fascisti e comunista con i comunisti e poi insultate i vecchi perché sono vecchi e le donne perché sono donne e i politici perché sono politici (e quando cala la sera e andate a coricarvi, ecco – allora lì siete quello che siete).

Maurizio Puppo

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Maurizio Puppo
Maurizio Puppo, nato a Genova nel 1965, dal 2001 vive a Parigi, dove ha due figlie. Laureato in Lettere, lavora come dirigente d’azienda e dal 2016 è stato presidente del Circolo del Partito Democratico e dell'Associazione Democratici Parigi. Ha pubblicato libri di narrativa ("Un poeta in fabbrica"), storia dello sport ("Bandiere blucerchiate", "Il grande Torino" con altri autori, etc.) e curato libri di poesia per Newton Compton, Fratelli Frilli Editori, Absolutely Free, Liberodiscrivere Edizioni. E' editorialista di questo portale dal 2013 (Le pillole di Puppo).

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