Divagazioni pirandelliane

Ci sono tre motivi o occasioni per tornare a Pirandello :

In un unico sito l’opera omnia in versione originale di Pirandello e altri articoli

l’apparizione sul web di tutte le opere pirandelliane (vedi il sito Pirandelloweb), una lettera di D’Annunzio su Pirandello e la ripubblicazione presso Mondadori di Diana e la Tuda che, come si sa, è al centro del caso Pirandello-Abba.

Paradossalmente, come Pirandello, un altro autore giunge al sublime, ossia alla forma più alta letteraria, con il grottesco.
Si tratta del romanzo di Salvatore Satta, scrittore sardo, morto nel 1975, con la sua opera principale: Il giorno del giudizio, pubblicato postuma dalla CEDAM, piccola casa editrice di Padova. Agli inizi quasi sconosciuta, deve la sua popolarità alla sua nuova edizione per i tipi della Adelphi nel 1979.

La prospettiva di Satta che era magistrato, era quella di rappresentare la sonnolenta provincia di Nuoro, non nel suo farsi vita e storia, bensì nell’accostare la vita alla morte, la prospettiva stessa di Dante e quella dell’Antologia dello Spoon River.

Come per Dante il viaggio nell’aldilà diviene giudizio, così il viaggio nella provincia di Nuoro è giudizio morale anche in Satta. Dice lo scrittore che, siccome egli sta descrivendo la loro vita, richiama i morti in giudizio.

La loro vita è stata dominata da una diabolica tristezza, giacché non c’è liberazione nell’attendere solo al profitto ed imbastire faticosamente il ciclo dell’esistenza, senza pensare ad altre idealità.

Ma inanzitutto una chiarificazione sul grottesco che non è l’umorismo.

Pirandello definiva l’umorismo il sentimento del contrario, il grottesco è l’accostamento brusco dei due opposti : vita-morte.

Così Luciano di Samosata accostava le belle del tempo che fu alla morte: contro l’orrore della devastazione, lo splendore della giovinezza.

Così grottesco ed umorismo si confrontano nella letteratura.

L’elemento fondante è la riapparizione pirandelliana.

Per questo non c’è scrittore più distante da D’Annunzio di Pirandello, anche se nella lettera ritrovata, il vate si profondeva in raccomandazioni.

Niente è più distante dal Piacere dannunziano, anche se lo scrittore siciliano certo ha conosciuto l’amore tardivo con Marta Abba e le ha donato i testi che in pratica lei gli ha ispirato.

Motivi misteriosi ed intensi, ma recepibili, per la triplice apparizione pirandelliana.

Carmelina Sicari

LINK PER APPROFONDIMENTI SU PIRANDELLO :

https://www.pirandelloweb.com/tematiche-pirandelliane/

https://www.facebook.com/groups/pirandelloweb/about/

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Carmelina Sicari
Carmelina Sicari è stata Dirigente Scolastico del Liceo Classico di Melito Porto Salvo e dell'Istituto Magistrale di Reggio Calabria. Si occupa da tempo di letteratura contemporanea e di semiotica con opere su Pirandello e sull'Ariosto. Ha collaborato a molte riviste letterarie tra cui Studium, Persona, Dialoghi… Ha all'attivo numerose pubblicazioni su La canzone d'Aspromonte, Leopardi e il Novecento letterario. Continua a sostenere nel presente il Movimento culturale Nuovo Umanesimo di Reggio Calabria di cui è stata ideatrice.

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