Non era ancora cessata l’eco della fondamentale affermazione di Berlusconi sulla bellezza dell’amare i cani, frutto della contagiosa passione della giovane fidanzata per Dudù, barboncino bianco ormai immancabile nelle foto, quando il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris detto anche Giggì, ha imboccato un’altra strada dell’animalità.
Con apposita ordinanza ha stabilito che in due quartieri cittadini i proprietari dei cani dovranno presentarsi all’ospedale veterinario per sottoporre il quadrupede alla registrazione del Dna, per confrontarlo con quello prelevato dalle cacche dei cani sui marciapiedi dei due quartieri. Sissignore, avete capito bene.
E poiché le cacche non vanno da sole all’ospedale veterinario, qualcuno deve prelevarne un campione e portarlo al laboratorio, in modo da identificarne il proprietario e punirlo adeguatamente. Chi dovrebbe prelevare il campione di cacca canina? Il personale dell’ospedale, ordina perentorio il sindaco. Ve l’immaginate gli infermieri veterinari in camice bianco che percorrono giardinetti e marciapiedi con l’attrezzo dei prelievi, sistemano il campione in provetta, scrivono in etichetta data e luogo. Ma non ce n’è traccia. Né degli infermieri, né dei laboratori di analisi, né delle provette, etc etc.
Al Vomero e all’Arenella, quartieri prescelti dal sindaco (che festeggiò l’elezione mostrando sulla fronte una bandana arancione, colore simbolo della fraternità anche con le bestie) i cani presenti dovrebbero essere circa 9mila, di cui solo 5.500 registrati all’anagrafe. Non calcolati i randagi, le cui cacche sono pertanto condannate ad essere figlie d’ignoto. Costando ogni prelievo 20 euro, il costo complessivo è 180mila. Euro disponibili: 20mila. Un effetto però l’ordinanza l’ha avuto.
Il giorno dopo il proclama al Vomero (dove de Magistris abita) si sono visti Vigili Urbani fermare signori col cane ma senza paletta e raccoglitore obbligatori. Quarantacinque controlli, otto multe, e miracolosa apparizione di palette e raccoglitori nelle mani di tanti altri col cane. Qualcuno ha scritto ai giornali ricordando che esistono “aspiracacche” molto efficaci montati su motocicli, uno era stato pure visto all’opera.
Ma le multe e le pulizie automatiche sono roba superata per de Magistris. Volete mettere quant’è più trendy veder procedere sui marciapiedi le squadre di infermieri prelevatori, magari con la bandana…?
Eleonora Puntillo