Immagini spettacolari ma inquietanti quelle che hanno ispirato a Gabriele De Masi il suo ultimo componimento in versi, “C’è un gran fiore”. Le fotografie diffuse dalla guardia costiera svedese, che monitora costantemente il Mar Baltico, un piccolo mare d’Europa in subbuglio, sono sintomatiche della crisi che stiamo affrontando. L’oggetto del contendere, stavolta, è il gas.
“C’è un gran fiore” coglie la bellezza malvagia di un pianeta che ribolle, si agita a ogni latitudine, e lancia un disperato grido d’allarme a tutti. Un invito pressante ad allungare lo sguardo, a provare a fornire una risposta a cosa è accaduto sotto i nostri occhi. Chi ha interesse a questi sabotaggi, a intimorirci ?
C’è un gran fiore
C’è un gran fiore, gigante,
nelle acque del Baltico,
mare cupo fa largo
a corolla di bolle, s’apre,
increspati petali all’onde.
Effetto perverso confonde,
attira lo sguardo spaesato,
bellezza malvagia, cupo
scenario di sperse speranze.
Sale dal mare profondo
un fiore bianco, gigante,
ci prende, incanta.
Bianca è, tra le onde, la morte.
(Gabriele De Masi)