Bruxelles. L’Arte triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo

All’Istituto italiano di Cultura di Bruxelles, dal 14 maggio al 31 luglio 2024, è allestita una grande rassegna, intitolata “L’Arte triestina al femminile nel ‘900 d’avanguardia italiano ed europeo”, ideata e curata da Marianna Accerboni. In mostra circa 130 opere tra dipinti, disegni, bozzetti teatrali e non, sculture e ceramiche accanto a fotografie, lettere, documenti, libri, abiti, accessori, profumi, gioielli e oggetti. I pezzi in esposizione non sono mai stati presentati in Belgio: tra questi, vari materiali inediti, rari e poco noti.

Marianna Accerboni è una bravissima curatrice di mostre ed è molto attiva. Noi di Parigi ci ricordiamo ancora della bellissima mostra da lei curata all’Istituto italiano di Cultura di Parigi nel 2021: “Leonor Fini. Memorie triestine”, nell’ambito di un ciclo intitolato ‘Insaisissable Trieste’.

Sul manifesto, l’autoritratto di Leonor Fini del Museo Revoltella

L’esposizione di Bruxelles intende focalizzare e approfondire la creatività triestina femminile d’avanguardia nel contesto del Novecento italiano ed europeo attraverso cinque artiste emblematiche, note per la maggior parte a livello internazionale: Leonor Fini, Maria Lupieri, Maria Melan, Anita Pittoni e Miela Reina. Ad ognuna di loro è dedicata una sezione che ne ricostruisce sinteticamente la creatività e la vita.

Self made women, tutte entusiasticamente apprezzate da Gillo Dorfles, i cui destini s’intrecciano inizialmente in una Trieste dove si formano frequentando nel quotidiano Saba, Svevo, il pittore Arturo Nathan, il futuro gallerista Leo Castelli, che avrebbe cambiato la storia dell’arte del secondo ‘900 promuovendo la Pop Art, Bobi Bazlen, il grande traghettatore della letteratura dell’Est europeo attraverso Trieste in Italia, e lo stesso Dorfles, loro coetaneo. In una città che avrebbe consegnato loro il viatico per il futuro, essendo stata sempre centro europea, multietnica, multiculturale, coltissima e musicalissima anche per la lunga appartenenza allo Stato asburgico e quindi a stretto contatto con le Accademie di Monaco, Berlino e Vienna e le loro avanzatissime avanguardie. E, attenta ai venti dell’Est perchè i suoi artisti avevano raccolto anche i semi di quelle coeve avanguardie internazionali germinate all’Est, quali per esempio il Costruttivismo e il Suprematismo, che, transitando per Trieste e Fiume, si raccordavano alle istanze più avanzate della modernità francesi e austro tedesche, collegando Mosca e il mondo slavo a Parigi.

Le caratteristiche socioculturali delle donne triestine – spiega la curatrice Marianna Accerboni -, che risultano uniche in Italia per un intrecciarsi di fattori storici, sociali e politici complessi e particolari, legati alla plurisecolare centralità nel contesto europeo e alla multiculturalità di Trieste, hanno  determinato la creatività e le scelte artistiche innovatrici di queste artiste, proiettandole verso un’avanguardia europea, secondo un percorso unico nell’arte italiana. Questa mostra propone dunque un quadro inatteso dell’avanguardia artistica femminile triestina dell’epoca, che si pose al pari con la più spiccata avanguardia  europea e internazionale, e sarà accompagnata da vari eventi collaterali in tema.

Il progetto espositivo, curato per intero da Marianna Accerboni, proseguirà all’Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles dal 5 settembre 2024 al 22 febbraio 2025, con cinque personali dedicate agli artisti friulani Claudio Mario Feruglio, Toni Zanussi e Giorgio Celiberti, all’istriano Livio Rosignano e al triestino Edoardo Devetta, eminenti protagonisti dell’arte del secolo breve nella Regione Friuli Venezia Giulia, particolarmente orientata al rapporto uomo/natura.

È un vero piacere ospitare questa mostra presso il nostro Istituto – afferma la direttrice dell’Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles Allegra Iafrateperché racconta il profondo cosmopolitismo di una regione da sempre aperta a molteplici influssi culturali.

Dal canto suo l’ambasciatrice d’Italia a Bruxelles Federica Favi dichiara: Siamo molto felici di realizzare questo progetto, che è il frutto di un’importante collaborazione con la Regione Friuli-Venezia Giulia, perché farà conoscere anche all’estero l’opera e il percorso di alcune artiste straordinarie.

Info pratiche:

L’ARTE TRIESTINA AL FEMMINILE NEL ‘900 D’AVANGUARDIA ITALIANO ED EUROPEO
DOVE: Istituto Italiano di Cultura di Bruxelles – Rue de Livourne 38 – 1000 Bruxelles, Belgio
QUANDO: 14 maggio / 31 luglio 2024
ORARIO: 9.30 – 13.00 e 14.00 – 17.00 / sabato e domenica chiuso
Ingresso libero
INFO: tel +32 (0)2 533 2720 / www.iicbruxelles.esteri.it
 

LA REGIONE FRIULI VENEZIA GIULIA A BRUXELLES ATTRAVERSO I SUOI ARTISTI
DOVE: Ufficio di collegamento della Regione Friuli Venezia Giulia a Bruxelles
Rue de Commerce 49 – 1000 Bruxelles, Belgio
QUANDO: 5 settembre 2024 / 21 febbraio 2025
ORARIO: 9 – 17 / sabato e domenica chiuso
Ingresso libero
INFO: uff.bruxelles@regione.fvg.it / tel +32 (0)2 500 8840

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