Il 15 Novembre scorso si è tenuta un’altra assemblea cittadina promossa dal Comitato No Grandi Navi per fare il punto sulla situazione dei ripetuti problemi causati dall’arrivo delle maxi navi. Sono intervenuti l’Assessore ai Beni ambientali e il direttore dell’Arpav (sigla che indica l’Agenzia Regionale per la Prevenzione e Protezione ambientale del Veneto). Il tema è quello scottante del passaggio delle grandi navi nel Bacino di S.Marco e tutte le conseguenze che queste provocano.
Ma oggi accosterò al tema del Comitato No Grandi Navi anche quello dell’alta marea che, soprattutto nei mesi invernali, qui a Venezia è un problema molto serio. Bastano già 70 cm sopra il livello medio del mare perchè buona parte della città venga allagata, 110 cm perchè il 70% della città subisca la paralisi completa.
Vero è che noi veneziani da sempre sappiamo come fronteggiare questo problema, ma è altrettanto vero che niente, fino ad oggi, di serio è stato fatto. C’è il progetto del Mose iniziato diversi anni fa e che sta andando avanti tra mille polemiche e che ha già sul suo percorso ingiustificati ritardi che hanno fatto lievitare i costi.
Intanto domenica 11 Novembre l’alta marea è arrivata a 141 cm sopra il livello del mare ed ha costituito un’ulteriore e seria minaccia per il corpo prezioso della città. Nonostante ciò, in Bacino S. Marco le Grandi navi sono transitate ugualmente contribuendo in modo evidente ad alzare il livello dell’acqua e del moto ondoso. La pressione del Comitato No Grandi Navi sulle autorità municipali è sempre costante e pare aver prodotto qualche risultato se è vero che il Consiglio Comunale ha espresso il suo parere contrario all’arrivo delle grandi navi accogliendo pure tutti i documenti espressi dai vari comitati di difesa della città.
Mi limito a rilevare come questi pareri siano concordi nell’affermare che non uno ma molteplici sono i disastri ambientali causati dall’arrivo delle navi da crociera. Sebbene non ancora coordinati in un’unica rete (sono quelli dell’Arpav, dell’Università di Ca’ Foscari e altre associazioni) hanno rilevato significative cadute di biossido di azoto dovuto ai fumi
scaricati dalle ciminiere superiore al 20% rispetto al valore limite previsto per la protezione della salute dei cittadini. Va registrato anche un sensibile aumento dei rifiuti solidi generati dalle navi, che scaricano in laguna, nei tempi di transito e, di permanenza in porto, quantitativi considerevoli di rifiuti (75 – 80% di materiali inorganici, 15 – 25% di quelli organici). Ma come accade in circostanze di questo genere, nonostante sia evidente a tutti che questi problemi non ci sarebbero mai stati se una città «universale» com’è Venezia avesse avuto amministratori pubblici seri e affidabili, c’è ancora chi va in senso contrario.
In primis le autorità portuali, le uniche a “remare contro” la volontà dei cittadini. Attraverso il loro presidente Costa, ex sindaco della città, hanno già avviato contatti con consorzi internazionali di nuova formazione, volti a valorozzare porti di città minori (Fiume, Pola) in crociere dove la perla dell’Adriatico (Venezia) sarà il valore
aggiunto per percorsi inediti.
In questo contesto c’è pure chi a Venezia trova il modo di divertirsi in modo “inaudito”.Proprio domenica 11 Novembre cinque turisti hanno deciso di affrontare l’alta marea nuotando in una piazza S.Marco completamente allagata. Impresa filmata e che ha già fatto il giro del mondo. Chi lo volesse può digitare « acqua alta a Venezia 11 novembre 2012 ».
Da Venezia – Massimo Rosin
N.d.r.
VEDI AD ESEMPIO QUESTA VIDEO
OPPURE
le immagini + video (grande nave+acqua alta) a questo link:
SEGNALAMO ANCHE LA TRASMISSIONE DI MARIO TOZZI SULLA 7 con ampio servizio no grandi navi
http://www.la7.tv/richplayer/index.html?assetid=50289719