Iniziativa ancora in chiave festeggiamenti per il 150esimo dell’Unità d’Italia all’Istituto italiano di Cultura di Parigi. Ogni mercoledi di febbraio, un film d’autore sul risorgimento italiano.
Il critico Eugenio Renzi presenterà le opere.
Con molto piacere presentiamo questa iniziativa dell’Istituto italiano di Cultura, che a margine dei festeggiamenti per l’anniversario dell’unità d’Italia propone cinque film sul risorgimento italiano.
Due delle cinque opere sono dei fratelli Taviani: «San Michele aveva un gallo» e lo straordinario : «Allonsanfan». Due film che vanno aldilà del contesto storico e che all’epoca sembrarono parlare dell’attualità dell’Italia del tempo. Parliamo degli anni settanta.
In tal senso i due film potrebbero apparire datati, ma aldilà dell’assoluto valore cinematografico, rivedere o scoprire questi film può essere un’intelligente operazione per riflettere proprio sulla storia italiana senza limitarsi o contenersi negli aspetti più celebrativi, andando, invece, ad una verifica anche su quegli anni settanta che sembrano, per i loro effetti, ancora pesare sulla attuale fase politica del paese, con la sua profonda crisi di idee ed ideologie.
Nel primo dei due film i Taviani posero il tema dello spaesamento ideologico di chi, da anarchico, si vide scavalcare (a sinistra ?) dalle insorgenti idee socialiste. Una perdita d’identità (tema forte della cinematografia di Paolo e Vittorio Taviani), che appare anche nella seconda opera citata, dove il disagio verso l’ideologismo della estrema sinistra, smuoveva le contraddizioni tra privato e pubblico. E dove l’avventurismo, che fu anche il connotato di certe azioni risorgimentali, sembra rivolgersi anche a quel terrorismo sorgente nei primi anni settanta e che sfocio nei drammatici anni di piombo con tutte le consequenze che furono.
Una vera chicca è costituito dalla proiezione, mercoledi 8 febbraio di:
«La presa di Roma» opera naturalmente muta di Filoteo Albertini del 1905, poco più di cinque minuti ma di cinema rarissimo da vedere. L’opera precederà : «Arrivano i bersaglieri» di Luigi Magni, regista che nella sua filmografia dimostro particolare attenzione al tema risorgimentale, tema che come ha rilevato il Prof. Pasquale Iaccio proprio dal nostro sito, pur avendo una ricca filmografia non riuscì mai a costituire un vero e proprio genere, come fu il western per l’America.
Il mercoledì successivo, 22 febbraio, altro film raro e muto di un anonimo: «Il piccolo garibaldino» del 1919 di 14 minuti che precede l’interessante e da rivedere : «W l’Italia !» del 1961, commissionato a Roberto Rossellini per festeggiare il centenario dell’unità. Forse proprio per questa circostanza il film risultò essere una delle opere meno riuscite e più enfatiche del cineasta del neorealismo. Dicevo interessante perchè in ogni caso è una delle opere meno conosciute di Rossellini e che offre l’occasione per riflettere anche sul suo cinema e sui suoi rapporti con la politica e il potere.
Mercoledi 15 febbraio è previsto : «Piccolo mondo antico» di Mario Soldati, scrittore e cineasta, tratto dall’opera letteraria di Fogazzaro e che costitui un punto di vista dal nord sul risorgimento italiano. Sarebbe stato interessante accostare questo film a : «Il Gattopardo» di Luchino Visconti, non perché questo film sia da riscoprire, anzi a Parigi vi è un surmenage di proiezioni della celebre opera viscontiana, ma perché se si vuole da un punto di vista anche didattico, sarebbe stato interessante confrontare questo risorgimento letterario e cinematografico del nord con quello meridionale di Tommasi di Lampedusa.
In ogni caso, resta un’iniziativa più che meritoria, che nel ricordare, come detto, diversi momenti della controversa storia del nostro risorgimento, offre numerosi motivi di riflessione su questa giovane nazione che è la nostra Italia.
Il programma dell’iniziativa e prenotazioni.
Nicola Guarino