Dal 14 Maggio fino al 12 Giugno sarà in scena, al Teatro de l’Odéon, “La Ronde du carré”, per la regia di Giorgio Barberio Corsetti. Lo spettacolo, nato dal testo dell’autore drammatico, poeta e traduttore greco Dimitri Dimitriadis, mette in scena quattro crisi amorose che seguono il loro corso tragico. Verte ritrova Vert dopo averlo abbandonato. Ciel e Cielle consultano Noir a proposito di un problema di coppia. Violette confessa a Violet d’averlo lasciato per Gris. Jaune e Rouge, che si dividono i favori di Bleu, s’interrogano su chi dei due è preferito…
Eros, secondo Dimitriadis, è un Dio implacabile che costringe i protagonisti a rivalutare le differenti forme dell’incontro erotico e amoroso. Con un senso innato della forma, con ironia e sottigliezza, Corsetti ha moltiplicato per questa creazione le trovate e le sorprese scenografiche che portano il suo segno.
Come un cubo di Rubik, i frammenti di superfici colorate ruotano e si ricompongono in un numero vertiginoso di combinazioni… un viaggio del desiderio, di coppia in coppia, attraverso tutti gli strati della società.
Ad ogni coppia, o trio amoroso, sono affidate tre scene che seguono il declino della relazione in una continua impennata drammatica. Le quattro coppie, dunque, si trovano impegnate in dodici scene. Le scene si ripetono, quasi uguali, una dopo l’altra, ogni volta è un piccolo dettaglio a cambiare, che con il passar del tempo ci porta ad un capovolgimento della situazione iniziale.
Durante il primo ciclo le scene hanno un proprio respiro e una propria durata, ma poi, nelle seguenti riproposizioni, diventano più brevi, vengono tagliate alcune battute e alcuni passaggi, così che al secondo ciclo, al secondo “giro”, per restare più fedeli all’idea di “ronda”, le scene si presentano quasi tali e quali, senza grandi cambiamenti sul piano drammaturgico; ma con l’avanzare delle ripetizioni, con l’insistere nel presentare di questi paradossi, il cerchio comincia a diventare quadrato, anche se non si ha la sensazione di non raggiungere mai il risultato voluto. C’è sempre qualcosa che sfugge nella realizzazione dei propri desideri.
La Ronde du carré©Alain Fonteray
La Ronde du carré©Alain Fonteray
Una piéce che presenta un tempo sempre più frenetico e un senso che sfugge ogni volta, un ottimo esempio di teatro di ricerca, strada già a lungo battuta da Corsetti. Aiutati da una scenografia superba, gli attori ruotano, tornano in scena in abiti diversi, talvolta nudi, con un ritmo via via crescente fino al momento in cui si trovano costretti a rimanere in scena e a cambiarsi lì, poi, a non cambiarsi più, a cambiare personaggio affidandosi solo all’intonazione e alla gestualità.
Un rappresentazione che porta in scena l’incomunicabilità e l’ostentata ricerca di un punto comune, un punto che possa chiarire i dubbi e mettere tutti d’accordo con il prossimo e con sé stessi. In questa ricerca i protagonisti sono costretti a cambiare più volta punto di vista, a cercare strade alternative che possano permettere la continuazione dello spettacolo, non inteso solo in termini teatrali, fino ad un ultimo e insensato tentativo in cui si ritrovano tutti sulla scena, ognuno con più ruoli da svolgere. Qui si intuisce l’impossibilità di sciogliere il paradosso e dalla riconosciuta sconfitta, il pubblico cerca di prendere le distanze con un riso isterico suscitato da una battuta ascoltata già più volte, che in origine aveva una carica drammatica fortissima ma che oramai lascia spazio al comico, al riso che sancisce le distanze tra noi e le cose.
Carlo Baghetti
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La Ronde du carré, de Dimitris Dimitriadis (traduit du grec par Claudine Galéa et Dimitra Kondylaki, éd. Les Solitaires intempestifs). Mise en scène : Giorgio Barberio Corsetti.
Avec Julien Allouf, Anne Alvaro, Bruno Boulzaguet, Cécile Bournay, Luc-Antoine Diquéro, Maude Le Grevellec, Christophe Maltot et Laurent Pigeonnat.
Odéon Théâtre de l’Europe – place de l’Odéon, Paris 6e.
M° Odéon.
Tél. : 01-44-85-40-40. Jusqu’au 12 juin.
Du mardi au samedi, à 20 heures ; dimanche, à 15 heures, De 6 € à 32 €. Durée : 2 h 30.