Ed eccoci qua con gli Europei 2012 iniziati da qualche giornata e un panorama calcistico europeo molto interessante dal punto di vista politico ed economico più che agonistico.
Ma partiamo con ordine. Nel lontano aprile 2007 Polonia e Ucraina congiuntamente si aggiudicarono l’organizzazione degli europei di calcio per il 2012: un’occasione ghiotta per la cooperazione fra l’Europa allargata e l’Europa che si andava formando ad est, espandendo in quella direzione i suoi confini.
Per Varsavia e Kiev Euro2012 rappresentava un’opportunità economica e un’occasione di modernizzazione: l’Ucraina, paese oscillante fra l’attrazione europea e gli incentivi russi, riteneva che la compartecipazione a Euro2012 potesse contribuire a fortificare le relazioni con Bruxelles e a veicolare un’immagine nuova e glamour del paese mentre la Polonia vedeva realizzarsi l’aspirazione di sempre, ossia fare da ponte fra l’Europa, l’Ovest e l’inesplorato Est.
Ma il percorso che oggi ha portato agli europei non è stato di certo semplice. Le difficoltà incontrate dall’Ucraina nella realizzazione delle infrastrutture, dai trasporti a quelle ricettive e i ritardi accumulati nella realizzazione delle stesse, per poi non parlare degli scandali che hanno sugli appalti per i lavori che hanno investito personaggi vicini al presidente Yanukovych.
Infine, la sentenza di condanna a sette anni di reclusione per l’ex primo ministro Yulia Timoshenko, che nel 2004 fu alla guida della Rivoluzione arancione, per abuso d’ufficio nella sottoscrizione di un accordo per la fornitura di gas russo.
Inoltre la circolazione di foto in cui la Tymoshenko mostra segni di percosse che le sarebbero state inflitte dalle guardie carcerarie, oltre alle sue precarie condizioni di salute aggravate dalla decisione di intraprendere lo sciopero della fame, hanno indotto il cancelliere tedesco Angela Merkel e altri leader europei a declinare l’invito ad assistere alle partite che si svolgeranno in Ucraina durante Euro2012.
Pero’ l’Euro 2012 è anche un’occasione per sovvertire gli equilibri economici europei: una vittoria calcistica ha benefici su società, consumi ed economia quindi come si può non puntare alla vittoria?
A partire dalla Germania, che dopo la sconfitta del Bayern nella finale di Champions League contro il Chelsea di Di Matteo, vede nella vittoria degli Europei un beneficio calcistico e politico. Come dimenticare Italia ’90 e quel trionfo di Matthaus e compagni a pochi mesi dal crollo del muro di Berlino? Nella finale di Roma la Germania trionfa sull’Argentina e pochi mesi dopo, esattamente il 3 ottobre, ecco concretizzarsi la riunificazione ufficiale del Paese. Certo sarebbe avvenuta ugualmente ma non certo con lo stesso spirito ed entusiasmo che ha unito la Germania dell’epoca molto di più della politica che di danni a tavolino ne aveva già fatti abbastanza.
Certo gli analisti finanziari non scherzano quando ipotizzano una vittoria della Germania agli Europei e la scongiurano a gran voce: una vittoria tedesca potrebbe infatti aumentare quel senso di superiorità che la Germania sente di avere a livello economico spazzando via qualsiasi briciola di cooperazione europea.
Altre vittorie non gradite dai mercati e da Bruxelles sarebbero quelle della Polonia e dell’Ucraina: se vincesse la prima gli equilibri potrebbero spostarsi ad Est e se fino ad ora nessuno ci ha guardato è perché tutto sommato non c’è nulla di troppo interessante; nel caso di vittoria dell’Ucraina la posizione degli altri Paesi sarebbe euro-scettica, come si potrebbe celebrare un paese che lascia a desiderare in materia di diritti umani visto quello che è successo alla Tymoshenko ?
Parlando della Francia. L’Europa è alla ricerca di novità, di una ventata di freschezza che sicuramente Hollande già rappresenta senza aver fatto ancor nulla. Una vittoria agli Europei dei Bleus rafforzerebbe la posizione francese a discapito dei tedeschi e sarebbe un segno storico della piccola rivoluzione che tutti si aspettano in Europa.
Per quanto riguarda la Spagna: i trionfi recentissimi agli Europei 2008 e ai Mondiali 2010 non hanno portato fortuna agli spagnoli che non hanno saputo approfittare del momento economico e calcistico per creare un’economia solida ed equilibrata ed un’immagine forte del Paese.
E se invece vincesse l’Italia? A quanto pare i problemi giudiziari hanno sempre portato bene agli Azzurri: la vittoria al Mundial del 1982 e poi Germania 2006 in pieno scandalo Calciopoli. Dal punto di vista europeo un segnale forte: noi ci siamo, siamo vivi, combattiamo e vogliamo farcela e alla fine siamo abituati a giocarcela in campo fino all’ultimo minuto e a fare del nostro meglio fino alla fine. Se gli italiani fossero appassionati ai problemi del paese come al calcio saremmo un paese perfetto !
C’è una sola cosa che mi auguro, nonostante l’importanza che possiamo dare ad una competizione calcistica europea che spero non ci faccia troppo da panem et circenses, ed è che il futuro dell’euro possa essere giocato con lo stesso entusiasmo e lo stesso tifo dell’Euro2012.
Cassandra
(Foto della fan tedesca: credits Morgan Ossola Album FLICKR