E poi…c’è Giancarlo.

Sono quasi certo che non ricordate più il nome del comandante della capitaneria di porto che intimava al fuggente e sfuggente comandante del Costa Concordia di tornare a bordo, concludendo con un eloquente « cazzo » la sua intimazione. E’ un bene vuol dire che parliamo di una persona vera e non di un personaggio « semplicemente » mediatico.

Poi c’è Giancarlo. Chissà se Barbara Musetti, la nostra esperta d’arte e curatrice delle gallerie virtuali di Altritaliani.net, che è di lì, conosce Giancarlo, il bidello pensionando che lavora o forse ormai lavorava, in una scuola elementare alla periferia di Savona.

La sua storia, può sembrare insolita al punto da saltare alle ribalte della stampa nazionale e non solo, in un’Italia abituata a pensare ”almeno così molti credono”, che egoisticamente ognuno va per se e dio per tutti.

Pennelli_rulli.jpg Giancarlo io non lo conosco non si sono viste sue foto (io almeno non ne ho viste), non ha rilasciato interviste e non è stato gloriato da ore di trasmissioni televisive.

L’estate scorsa Giancarlo, non era in vacanza, con lo stipendio che prende…e la crisi…, si è trovato tutto solo a guardare le pareti della scuola elementare di cui è anche custode. Mura sporche con tratti d’intonaco caduto. Lo stato di una scuola dell’Italia di oggi, dove tutto ciò che è pubblico è in pessimo stato di manutenzione, abbandonato a se stesso, fatiscente, se non crollante. Ma cosa ci si può aspettare di più in un paese dove da anni non si fa altro che tagliare e sperperare il denaro pubblico, senza interventi mirati, senza pensare che quei luoghi sono di tutti e quindi dovrebbero essere i primi luoghi da salvaguardare.

disegni-bimbi-2.jpg Su quei muri increspati e sporchi, stavano affissi le decine di disegni dei bambini. Disegni colorati, piccoli sogni di periferia, di un mondo che non si può proteggere più da quel qualcosa che non va che si percepisce nei sorrisi tristi della mamma, nei rabbiosi dinieghi del papà. Si sa sono tempi di crisi.

La scuola è chiusa in estate, e il direttore già sa, ma lo sa da sempre, che anche per l’anno prossimo è inutile chiedere soldi per migliorare le condizioni della scuola, per fare quella necessaria manutenzione, magari per comprare qualche banco nuovo, o per evitare di chiedere, come avviene in tante scuole italiane, che siano i genitori a fornire la carta igienica, il sapone, i tovaglioli, per i bambini e il personale. Che tempi!

Ma Giancarlo non si arrende all’idea che quei bambini, che lui sente anche suoi, e che ogni giorno vede e rivede, e che gli danno gioia e “rotture di scatole”, possano tornare tra quelle mura che sono colorate da un solo non colore, indistinguibile, fatto di umido, sudore, polvere ed altro.

Giancarlo, potrebbe infischiarsene, tra poco lascerà il lavoro e forse ce la fa ad andare in pensione senza sorprese, e invece, ha un sussulto che viene dal cuore. Si può fare! Compra, con i suoi soldi, la pittura di tanti colori, e pennelli, rulli e un po’ di stucco. Giancarlo si rimbocca le maniche e in piena calura estiva dipinge tutta la scuola, un colore diverso per classe e quando tutto e pronto e asciutto riattacca con cura tutti i disegni, i quadretti dei bambini, ma questa volta gli sfondi sono blu, rossi, verdi, gialli, rosa….

Ecco, mi piace pensare che in un paese di egoismi e privilegi, di caste e clientele, in un paese dove ci si divide e ci si scontra su tutto, dalla discarica, alla TAV, dove nessuno vuole niente se è nel suo giardino, salvo poi lamentarsi delle inefficienze dello Stato, della mancata modernizzazione, ecc., ecc., bene mi piace pensare che ci siano degli “altritaliani” che per una volta (ma non solo per una volta) fanno da se, ma per gli altri.
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Credetemi di persone come Giancarlo in giro a nord come a sud passando per il centro ce ne sono tante. Che si organizzano in un fai da te ricco di amore e solidarietà. Non so se sono eroi, ma sono a loro modo dei protagonisti. “Altri protagonisti” che non hanno bisogno dei cinque minuti di celebrità televisiva, ma che sono protagonisti della vita, quella vera, quella che conosce le strade e le sue anime, a volte sofferenti, spesso riconoscenti.

Di questi tempi, più sobri (finalmente) in questi tempi di fatica e sacrifici, abbiamo bisogna di storie così, di tanti Giancarlo che siano capaci di colorare la nostra realtà, rendendo più luminosa e pulita la nostra vita….ma con colori veri e senza effetti speciali.

Veleno

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