Dieci desideri per l’anno nuovo.

Ci risiamo, un anno sta finendo e come ricorda Lucio Dalla in una sua nota canzone “all’anno nuovo bisogna arrivarci preparati”.

Io vorrei provare a fare nostre dieci richieste, dieci, a coloro che magari potrebbero realizzarle, ma che poi per incapacità, per malafede od opportunismo non le realizzano.

Se voi avete altre proposte, scrivetemi così che le richieste divengano venti, trenta….un milione!
Faccio le cose per bene e quindi numero le mie.

1) Facciamo che nella nostra Italia che festeggia il suo 150esimo compleanno, tutti, ma proprio tutti, si sentano cittadini, a nord come a sud, giovani o vecchi immigrati ed emigrati (si perché ci sono tanti italiani come me che per lavorare devono andare all’estero, ancora oggi che si dice che siamo l’ottava potenza economica mondiale). Facciamo che i tanti lavoratori che vengono dalle terre sfortunate dell’Asia o dell’Africa e che lavorano per questa Italia abbiano quei diritti che noi altrove abbiamo (ad esempio: di votare, di partecipare, di avere assistenza sanitaria, di vivere in luoghi puliti ed umani).

2) Facciamo che ad ogni pioggia o nevicata non si paralizzi la nazione, o peggio che non se ne vada a pezzi il Paese, come in Calabria, in Sicilia, in Lucania ed ora finanche in Veneto. Proteggiamo la nostra natura difendiamola dalle continue speculazioni che tanti dissesti creano. Non facciamo che venti centimetri di neve paralizzino le ferrovie, gli aeroporti. Il vostro povero Veleno non riesce a rivedere la sua famiglia d’origine per un po’ di neve che spruzza, è possibile?

3) Aboliamo la precarietà, facciamo che i giovani abbiano un futuro, non tagliamo i fondi all’Università, alla ricerca, così come non precarizziamo il mondo del lavoro con contratti sempre più disumani. Rendiamo liberi i giovani di costruirsi un futuro con la loro dignità senza dover sempre ricorrere a genitori e nonni.

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4) Aboliamo i tanti sprechi e privilegi che impoveriscono il nostro paese, che avviliscono ogni idea di solidarietà e partecipazione, facciamo che non ci siano più bambini preoccupati che chiedono a Babbo Natale un lavoro per il loro avvilito papà. I bambini hanno diritto a crescere sereni.

5) Riconosciamo, da liberali, il diritto ad autodeterminarsi, a vivere la vita secondo le leggi e il rispetto delle nostre regole, ma riconosciamoci il diritto all’affettività e tutti quei diritti tipici della famiglia anche a quelle coppie di fatto (etero e omosessuali) che nel mondo sono riconosciute e difese, combattiamo l’omofobia. Facciamo vivere gli italiani come preferiscono. E per restare nei temi etici evitiamo sofferenze ai malati terminali, lasciamo la libertà, a chi soffre inutilmente, di morire in pace (senza ipocrite misericordie) come chiesero a lungo e vanamente Piergiorgio Welby e la povera Englaro.

6) Facciamo che nel nostro paese chi merita vada avanti, non solo chi è corrotto o corruttore, non solo chi svende il proprio corpo o la propria dignità per vedersi magari riconosciute cose che gli apparterrebbero per diritto. Basta con una società d’ipocriti e mediocri, diamo spazio alle tante potenzialità che sono misconosciute da una capillare gestione del potere fondata su vecchi e nuovi privilegi.

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7) Facciamo che la nostra arte e la nostra cultura siano valorizzate e sostenute. Basta vedere Pompei che crolla a pezzi e ministri come Bondi che si parano il culo non assumendosi alcuna responsabilità. Riconosciamo che i nostri teatri, il nostro cinema, la cultura e l’arte italiana in genere sono tesori immensi e che quindi non possono essere abbandonati nemmeno durante una crisi economica mondiale di tale proporzione. Visto che ci siamo, facciamo che anche l’informazione sia libera e non asservita ai giochi della politica.

8) Facciamo che nel nostro paese si ricostruisca una cultura della legalità (perché non basta arrestare mafiosi, occorre anche eliminare una cultura mafiosa che pervade ormai tutta la nostra penisola e non certo solo il sud, basti pensare a città come Lecco, Parma, ma lo stesso Veneto e la Lombardia tutta a cominciare da Milano), e facciamo che si crei più solidarietà tra i cittadini, che ci sia comprensione e vicinanza tra le persone che l’emarginazione, di vecchi e giovani sia combattuta richiamando tutti a riappropriarsi della politica a cominciare dal proprio quartiere all’intero Paese. Liberiamoci da quell’insieme di cattivi esempi e di disvalori che ci hanno divisi, che hanno creato ingiustizie e risentimento nella stessa società. Finiamola di dividerci e scontrarci tra sindacati, tra lavoratori, tra generazioni, tra donne, nella società tutta, insomma facciamo che la politica sia a servizio della società e non viceversa.

9) Ricostruiamo una società più umana e responsabile che tenga conto dei luoghi in cui si vive, che pensi alla famiglia non solo come un rifugio in cui mangiare e dormire, ma come il luogo degli affetti. Ricordiamoci, che quello che conta non è solo produrre e consumare, ma essere felici o cercare di esserlo. Diamoci il nostro tempo, curiamo liberamente i nostri affetti. Diamoci dei pensieri che veramente meritino di essere pensati. Ricordiamoci che siamo cittadini e non solo consumatori.

10) Infine, rispettiamo la nostra memoria, ricordiamoci di chi eravamo, non solo nella storia del nostro paese, ma anche nelle nostre singole storie familiari, rispettiamo le nostre radici. Recuperiamo la nostra dignità verso l’estero che ci guarda e verso noi stessi. Ricostruiamo un rispetto di noi, non limitiamoci a vivere (in ansia) solo il presente ma costruiamo per noi e per gli altri che verranno un futuro sostenibile….anche per la nostra psiche.

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“L’anno che sta arrivando tra un anno passerà
io mi sto preparando è questa novità” (by Lucio Dalla)

Veleno

P.S. Se avete i vostri desideri, scriveteci, li renderemo pubblici ! 

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