Napoli in crisi. Una città sempre più multietnica, multiculturale ma sempre meno tecnologica e interetnica. E’ il risultato del lavoro presentato nell’ottobre scorso a New York all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite e che sarà presentato giovedì 4 aprile alle ore 10 nella sede del Rettorato degli Studi di Napoli l’Orientale in via Chiatamone 61, dalla Fondazione Aldo della Rocca, Ente morale per gli Studi Urbanistici.
Il Convegno, presieduto da Francesco Casavola, vede la presenza di Luigi Nicolais, presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, e di Corrado Beguinot, urbanista e territorialista nonché presidente della Fondazione, da oltre cinquant’anni impegnato nel campo della ricerca scientifica e della pianificazione urbanistica.
L’informzione dell’importante iniziativa è affidata ad una lettera che lo stesso Beguinot ha inviato alla comunità scientifica, dove lo studioso ricorda l’impegno della Fondazione fin dal lontano 1954 sul multiculturalismo, della multietnia e dell’innovazione tecnologica con l’obiettivo di dare un contributo alla soluzione dei sempre più grave problemi della città nei suoi variegati aspetti sociali e territoriali.
Beguinot ricorda come con il coinvolgimento della comunità scientifica internazionale che si riconosce in questo percorso e che si identifica con il lavoro della Fondazione, si siano realizzate iniziative confluite in una proposta progettuale dettagliata sul tema della crisi della città. Tale proposta, che ha formato oggetto di numerosi eventi internazionali, ci ha condotto più volte a New York presso le Nazioni Unite, dove è stata riconosciuta, in particolare dal Segretario Generale Ban-Ki-moon e dai rappresentanti delle Agenzie ONU, l’importanza dell’iniziativa e l’utilità mondiale della proposta. Una complessa attività che ha dato risultati positivi ed è stata condotta negli ultimi anni con l’adesione ed il sostegno del Ministero degli Affari Esteri italiano.
La proposta ha mirato essenzialmente ad una “Risoluzione” Onu sul diritto alla Città, nel più ampio quadro dei diritti umani, in grado di mettere in moto un sistema di intensa ed innovativa attività di stimolo e di coordinamento in tutti i continenti e che susciti anche l’attenzione e l’interesse dei vari Paesi sul tema della crisi della città, sul riconoscimento delle ragioni di tale crisi, sulla condivisione dei rimedi e sulle iniziative per il loro sostegno.
La sperimentazione progettuale nelle città più significative dei vari continenti è l’auspicabile passo successivo che potrebbe e che dovrebbe portare all’assunzione di responsabilità da parte dell’Onu, unico organismo in grado di poter affrontare un tema di questa dimensione e di questa complessità, la quale aumenta col crescere delle cause della crisi che rendono la città sempre meno idonea a dare risposte alle esigenze della società. L’insicurezza, le diseconomie, il degrado, l’assuefazione al degrado costituiscono una prospettiva di allontanamento della città dalle esigenze della società con la logica conseguenza che la complessità cresce, l’inadeguatezza aumenta e il diritto alla Città viene calpestato.
La Fondazione della Rocca, attraverso la “Risoluzione”, prova a richiedere ai 192 Paesi afferenti al massimo organismo internazionale ed a “n-Habitati”, “Alliance of Civilizations”, “Organizzazione mondiale dei Diritti umani”, “Consiglio d’Europa!” ed altre istituzioni di riconosciuto spessore, di farsi carico di presentare il progetto dell’Italia, unico paese in Europa che ha elaborato una proposta su questo tema.
La proposta della Fondazione è stata illustrata, come ricordavo sopra, a New York il 1° ottobre 2012 e l’incontro di giovedì 4 aprile servirà a raccogliere idee e contributi per passare alla fase, è questo l’augurio, definitiva ed operativa della “Risoluzione”.
Raffaele Bussi