Sul palco del Vulcanica Live Festival 2012 si è esibito quest’anno il cantautore calabrese BRUNORI SAS. Ha salutato il pubblico di Rionero in Vulture (Pz) con l’accento calabrese che lo contraddistingue e subito ha cominciato a cantare le sue ballate: “L’asino e il leone” “Lei, lui, Firenze” “Guardia ’82” “Rosa” “Come stai”.
Disincantate, sarcastiche, ma anche romantiche, con un gusto d’altri tempi che rappresenta l’immaginario dei ricordi dei 30enni di oggi, ossia quelli nati nei primi anni ‘90.
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Brunori definisce la sua band (costituita da Dario Brunori Chitarra e voce, da Simona Marrazzo cori e percussioni, Mirko Onofrio sax, flauto, flauto basso, Dario Della Rossa tastiere diamonica, e banchetto, Massimo Palermo batteria, Stefano Amato violoncello e chitarra) “una piccola impresa calabrese che produce canzoni artigianali” in cui il Sud rappresenta un elemento fondamentale sia per formazione che per ispirazione. Con il suo fare ironico Brunori colpisce il pubblico che lo ha seguito anche il giorno dopo il concerto per una colazione, durante la quale ha risposto a domande e ha discusso del contest fotografico “Ritratti musicali con Dario Brunori”, organizzato sempre da Vulcanica, a cui i partecipanti hanno concorso proponendo fotografie ispirate ad alcuni suoi versi.
I testi di Brunori scaturiscono dalla sua esperienza e dall’evocazione dei suoi ricordi, “i pezzi hanno una gestazione dal punto di vista delle parole molto rapido e non sono scritte per dare particolari messaggi, ma scrivo soprattutto per me stesso, per svuotarmi dall’ispirazione” spiega durante l’incontro.
Con il Volume 2 Dario Brunori concepisce un album sui poveri cristi italiani, personaggi raccontati nelle loro preoccupazioni quotidiane in cui ognuno potrebbe ritrovarsi. L’amore perduto, l’incidente sul lavoro, i debiti che spingono al suicidio, sono storie mescolate in un dramma raccontato con intima leggerezza che sfocia in un tragicomico brioso e mai patetico.
Una dedica a tutti noi, poveri cristi di una nazione che meritiamo di avere e temiamo di amare.
Ottima l’intuizione dell’associazione Vulcanica che ha il merito di organizzare in Basilicata un festival di livello ospitando negli anni musicisti quali John Scofield, Stefano Bollani e Enrico Rava, Giovanni Allevi e Ludovico Einaudi e che quest’anno si è arricchita di sezioni parallele: Vulcanica Libri, Vulcanica Incontri, Vulcanica Teatro.
“La conosci quella tentazione, quella voglia di fuggire senza una ragione… la conosci bene questa sensazione è una specie di ottimismo senza una ragione” “Tu aggrappata ad un angolo di cielo a guardare questo mondo che si infiamma, che si abbraccia o si scanna”…così echeggiano le parole nel meraviglioso giardino del Palazzo Fortunato, location del festival, tutti a cantare con lo sguardo sognante, ognuno con la sua verità, la sua dose di fantasia.
Chiara Lostaglio
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Brunori Sas – Guardia ’82 Videoclip ufficiale
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