Esce per Donzelli una nuova edizione delle fiabe di Andersen, come dire dell’eterno capolavoro narrativo sotto specie di favola. Un libro illustrato dalle tavole originali realizzate ad acquerello da Fabian Negrin da rileggere e da regalare.
E’ stata infatti data recentemente alle stampe in occasione del bicentenario della nascita di Andersen “Fiabe e storie”, nella loro traduzione integrale dal danese di Bruno Berni, con l’introduzione di Vincenzo Cerami e le illustrazioni originali di Fabian Negrin, artista argentino, cui sono andati molti riconoscimenti come migliore illustratore (premio Unicef nel 1995, premio Andersen nel 2000 alla Bologna Children’s Book Fair ed altri ancora in successione).
Anche una mostra delle tavole originali realizzate da Negrin si può visitare fino al 15 febbraio 2015 nell’ambito di Pisa Book Festival a Palazzo Blu di Pisa e stimola sicuramente la fantasia di grandi e piccini. [**Vedi il portfolio.*]
Il libro di Donzelli è un’edizione pregevolissima e completa che permette la rivisitazione accurata del capolavoro nel senso d’una sua umanizzazione pervasa da alta poesia. Disse di se stesso l’autore: “Le fiabe mi stavano in mente come un seme. Ci voleva soltanto un soffio di vento, un raggio di sole, una goccia d’erba amara, ed esse sbocciavano”.
Sono sbocciate infatti anche nella mia fantasia.
Una grande commozione perciò mi assale perchè Andersen mi riporta al tema magico dell’infanzia non felice certo in cui il suo racconto era unico solacium, conforto alle mancate promesse delle origini.
Tutto all’inizio, diceva Rousseau, è innocente, tutto è buono e chi è buono, e questo è Socrate, è anche felice.
Io non ero felice, ergo rovesciando la parabola, dovevo essere poco innocente e certo non buona.
Trovavo come unico risarcimento alla situazione, le storie di Andersen e quelle che mi creavo con l’immaginazione nell’angolo più remoto della casa che avevo scelto, per leggere, pensare, creare. Perchè non si scrive perchè si frequentano le scuole di scrittura, ma perchè si soffre intensamente e perchè la parola scritta o parlata sprizza come dal sangue e nutre il lettore.
Così mi nutriva Andersen che aveva conosciuto un’infanzia infelice e che faceva nascere il mistero e la magia della narrazione dal dolore e dalla morte. Eppure attraverso dolore e morte suggeriva la bellezza dell’esistenza.
Muore la piccola fiammiferaia eppure negli ultimi istanti riesce a creare mondi impossibili dai fiammiferi che creano mondi sognati.
La morte è certo la protagonista ma senza orrore, ne’ paura con lo strazio certo della vita che finisce e porta con sé i sogni, le visioni, le immagini. Ma protagonista è anche l’amore, effimero, infelice, pur esso, ma straordinariamente stupendo.
Il soldatino di stagno con una gamba sola si innamora perdutamente ed infelicemente della ballerina di carta che danza dinanzi ai suoi occhi.
Ma al di sopra di tutti, la sirenetta.
Il suo amore è così carico di dolore ed insieme altruista che nessuno può, dopo aver letto il racconto, dire di non conoscere l’amore. È fatto di supreme rinunce: la sirenetta rinuncia alla coda per le gambe anche se ogni passo che compie le costa suprema sofferenza, per rendersi simile all’amato, per condividerne la vita. Poi rinuncia alla voce con cui tesseva esili e sublimi canti e poi… alla fine rinuncia a lui, al principe che si è innamorato di un’altra, si sacrifica per la sua felicità. L’amore è così, supremo sacrificio e gioia nell’atroce sofferenza.
Nessuno ha interpretato meglio di Hans Christian Andersen la condizione umana.
Carmelina Sicari
Hans Christian Andersen
Fiabe e storie
Tutte le fiabe nell’unica edizione completa illustrata.
Collana Fiabe e storie
2014
formato pp. XL-874, rilegato, con illustrazioni a colori nel testo
prezzo € 37,00
ISBN 9788868431167
http://www.donzelli.it/libro/2587
Andersen, la riedizione di Donzelli. Le celebri fiabe illustrate da Negrin.
Le merveilleux et le tragique, la nature aussi, des contes d’andersen qui donnent un souffle puissant et ouvrent l’horizon pour ma part, quand je l’ai lu jeune et quand j’ai pensé à relire les contes d’andersen, j’ai pensé aussi à Elsa morante, la storia, l’île d’arturo et son livre qui m’a sonnée : « mensonges et sortilèges », et les thèmes de l’enfance, la pauvreté, l’amour vain et les souffrances, andersen et elsa morante, qui restituent l’innocence de l’enfance et aussi, l’étrangeté, la magie du monde vu par l’enfant et la perte de l’innocence à l’entrée dans le monde adulte. De beaux témoignages de l’enfance que pour moi tout deux ont su faire revivre dans leurs oeuvres avec beaucoup de délicatesse.