« Amarcord » di Federico Fellini compie 50 anni

Ricorrono 30 anni dalla scomparsa di Fellini e 50 dalla uscita di Amarcord, film che colpì il nostro immaginario adolescenziale.  Lo abbiamo portato sempre con noi quale “film ideale” della nostra formazione, un libro di storia proiettato sullo schermo e dentro di noi. Adesso rappresenta una “rimpatriata mentale”, un “come eravamo” (anche questo titolo uscì in quel lontano ’73) e come siamo adesso…

La tabaccaia tuttatette resterà l’inconfondibile icona di una adolescenza consumata fra lenzuola solitarie e sogni mai paghi. Il nonno che si perde nelle nebbie più poetiche che mai. Il babbo irascibile, la mamma onnicomprensiva. Il fascismo a grandi lettere, con lo zio complice e subdolo maleodorante di olio di ricino; e la Gradisca che a noi non ci gradiva. Un inventario di persone colte e giuste da lui stesso disegnate come un fumetto, e tutti a vedere il grande Rex orgoglio italico che attraversa l’Adriatico. La neve e i raduni del duce. Rimini non è solo sua, è il mondo concentrato in un microcosmo, riflesso negli occhi vispi di un adolescente dentro e fuori dal suo tempo. Volpina l’abbiamo incontrata nelle sere di plenilunio o fra stanchi muratori di un cantiere assolato. La fisarmonica triste sulle note finali di Nino Rota mentre Gradisca si sposerà. E mentre ci rimarrà dentro quel tempo dell’incertezza.

Fellini resterà l’effige di un libro mai scritto, o forse aperto e mai concluso, l’amarcord di ciascun sognatore.

Armando Lostaglio

Una curiosità: il titolo Amarcord deriva dal dialetto romagnolo “a m’arcord”, che significa “io mi ricordo”. Une rievocazione del passato, un po’ nostalgica e venata d’ironia, ma anche
un riferimento a un verso di una poesia di Tonino Guerra, lo sceneggiatore del film, originario di Sant’Arcangelo di Romagna.

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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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