I dubbi del direttore artistico sull’organizzazione della 77a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Ed è talmente preoccupato che ha inviato una lettera (pubblicata da Variety) ed inoltrata pure ad una lunga serie di esponenti dell’industria cinematografica per valutare quanti produttori, registi ed others siano realmente disposti a presentarsi alla prestigiosa cine-manifestazione che quest’anno corona (ufficialmente) la 77a edizione in programma come sempre al Lido di Venezia, le cui date ufficiali vanno dal 2 al 12 settembre 2020.
Da dire che, verso fine maggio – tempi ristretti, dunque – gli organizzatori dovranno valutare se mantenere o annullare la prossima edizione della Mostra.
“Sappiamo che non è possibile pianificare un festival senza sapere se tutti voi siete disposti ad utilizzare la manifestazione per ripartire e per dare un segnale forte sulla vitalità del cinema, anche in questi tempi difficili” – recita la lettera di Barbera che chiede, inoltre, ai produttori ed agli agenti quanto sia reale la possibilità di portare i talents alle proiezioni dei loro film.
“Siamo coscienti che, molto probabilmente, nessun festival sarà in grado di svolgersi come in passato. Dovremo prevedere una serie di limitazioni e di misure di sicurezza, con una conseguente riduzione del numero di film proiettati e di presenze da parte di stampa, industria e pubblico”.
Qualche settimana fa si era ventilata la possibilità di far coesistere eventualmente le due manifestazioni, Venezia e Cannes, a tutt’oggi ‘spostata’ a Luglio, ma chissà…
Evidentemente tra i due direttori artistici, Thierry Fremaux ed Alberto Barbera, c’era stato un confronto, entrambi molto preoccupati per la sorte dei loro 2 eventi per il 2020, oltreché per il Cinema in generale.
Ed enfin, nonostante le affermazioni di Barbera sul non voler trasformar nemmeno la Mostra in un evento virtuale, sembrerebbe che l’organizzazione stia considerando la possibilità di creare una sala di proiezione virtuale, utilizzando una piattaforma online sicura per chi è accreditato ma non potrà partecipare in loco.
Inoltre, nella lettera è presente un sondaggio in cui si chiede ai partecipanti se considererebbero utile o necessario un accesso streaming per sessioni interattive di Q&A con registi e per operazioni di mercato.
Il Festival di Venezia attende un feedback scritto per il 10 maggio: ai posteri, l’ardua sentenza…
di Maria Cristina Nascosi Sandri