A Parigi le architetture effimere dell’artista italiano Edoardo Tresoldi dialogano con il Rinascimento e la modernità. Fino al 22 ottobre potete ammirare le sue due possenti installazioni, di marca tutta italiana, nei prestigiosi spazi del “Bon Marché Rive Gauche ».
Edoardo Tresoldi, tra i giovani artisti italiani più influenti e apprezzati a livello nazionale e internazionale, porta a Parigi un Rinascimento moderno.
Del Rinascimento, la leggerezza armoniosa dell’architettura, la postura classicamente composta, la meditazione sul passato tra gloria perduta e gloria restituta, il dialogo con l’archeologia. Della modernità, principalmente i materiali e il contesto: Aura infatti, appeso all’alto soffitto vetrato del Bon Marché (dovuto, nella sua configurazione attuale, ai lavori di Armand Moisat, il “rivale” di Eiffel) quasi fosse Novecento di Cattelan, si regge su uno scheletro in puro metallo.
Per la precisione, è costituito da due architetture diverse, rispettivamente in rete metallica e in lamiera ondulata, divise tra loro dal carrefour di scale mobili al centro dell’edificio.
La stessa lamiera che vediamo rivestire le numerose case di fortuna in Italia, in seguito ai vari disastri umani e naturali degli ultimi anni, e che si scontra fatalmente non solo con l’Idea che la permea ma soprattutto con il contesto: un coacervo di boutiques d’haute couture, da Christian Dior a Valentino, da Gucci a Prada. Ovviamente il contrasto non può che caricare di significati la riflessione di Tresoldi: dov’altro avrebbe potuto collocarsi un neo-Tempietto del Bramante in forma di gabbia d’uccello, se non nella capitale europea che più di tutte il Rinascimento, non avendolo avuto, lo ha bram-ato?
Ma, ben lungi dall’accontentarsi dal fare un’opera d’arte che dialoghi col mondo e con la storia, Tresoldi la mette in comunicazione con sé stessa: vale a dire fa della meta-arte.
Il pubblico infatti, specialmente con la seconda architettura, assiste pudicamente allo scoperchiamento della struttura, al disvelamento della sua fragilità temporale e materiale (l’involucro interno), alla fase di costruzione di un’opus sempre in fieri, di un libro aperto.
Il brunelleschiano ideatore-architetto-ingegnere-artigiano Tresoldi solleva allora un tipo di riflessione a cui giocoforza altre correnti di mondi paralleli non possono rimanere indifferenti: penso, nelle Lettere, alla critique génétique.
Insomma, nessuna scusa: fino al 22 ottobre potete ammirare e meditare su quest’effimero monumento del tempo di marca tutta italiana, alla ricerca di quell’“aura” di benjaminiana memoria che possa caricare di nuova spiritualità il rapporto tra spettatore e opera d’arte.
Monica Battisti
Dottoranda in Italianistica all’Université Paris-Nanterre
Edoardo Tresoldi, Aura
Fino al 22 ottobre 2017
Dal lunedì alla domenica 10.00-20.00; il giovedì 10.00-20.45
Le Bon Marché Rive Gauche, 24 rue de Sèvres, Parigi
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