Cammino lento su un filare di nebbia. E arriva l’alba – di Rosella Centanni

Rosella Centanni è nata e vive ad Ancona. Ha iniziato ad appassionarsi di fotografia dagli anni ’90. Abbiamo già parlato con piacere di alcune sue mostre e di precedenti suoi lavori fotografici su Altritaliani. Quello presentato oggi è un cammino verso la rinascita e si addice bene a questi tempi di solitudine e speranza dovuti alla pandemia. Consta da 8 immagini, a colori, Polaroid Emulsion Lift, ciascuna introdotta da un suo haiku.

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In una domenica soleggiata, silenziosa, scandita, ogni tanto dal suono di una sirena, io resto a casa. Sto vivendo un tempo sospeso, in questo drammatico periodo del Coronavirus. Ora sono davanti al PC e passo in rassegna alcuni miei lavori fotografici. Mi soffermo su uno in particolare: “Cammino lento su un filare di nebbia. E arriva l’alba”. Un cammino verso la rinascita.
Rievoco una situazione molto difficile, dopo una svolta dolorosa della mia vita. Si fa strada, nel mio intimo, il desiderio di trascorrere un periodo, in solitudine, a contatto con me stessa, nella pace di un antico monastero, adagiato tra il verde delle colline marchigiane. Mi attivo su Internet, telefono e prenoto. Con la mia 600 arrivo a destinazione in un paio d’ore.
La mia cella, all’interno del monastero, è sobria ed essenziale: sono a mio agio. Le giornate sono scandite da lunghe passeggiate e dal rintocco delle funzioni liturgiche. Regna un denso silenzio.  Una mattina scendo nell’antica cripta. Il buio è illuminato da un piccolo Crocefisso in alabastro. Un intenso raccoglimento. Uno spiraglio interiore.  Arriva l’alba. La natura mi viene incontro con la sua bellezza.
Sono passati numerosi anni. Il cammino è difficile, quanto mai oggi, colpiti da questa terribile pandemia. Ora di nuovo in solitudine, nell’interno della mia casa. Solitudine non voluta, ma imposta dalle regole da questo nemico invisibile. Non una parentesi della nostra vita, ma un pezzo di vita che va vissuta con pazienza, per meditare e riflettere. Io cerco di proseguire, confortata dalla Luce e dalla Speranza, “in un mondo oscurato, ma acceso di impensate bellezze”.

La lontananza
sconfina nello spazio
un tempo altrove

Pace diffusa
nell’oasi di verde
filo sottile

Denso silenzio
respiro dalla pietra
linfa di vita

Dalle campane
spartito musicale
note nell’aria

Nero stellato
di notte senza tempo
luce sospesa

Nido ancestrale
penombra della sera
oltre la grata

Azzurro terso
ricamo trasparente
di nuove strade

Sguardo lontano
su profili di verde
rami d’autunno

©Rosella Centanni
Ancona, aprile 2020

LINK INTERNI: Altri lavori fotografici e mostre di Rosella Centanni

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P.S. Le immagini sono state scattate con la Polaroid (pellicola a sviluppo immediato). In seguito si è utilizzata la tecnica del “distacco” o Emulsion Lift, che consiste nel separare, con un particolare procedimento, l’emulsione sensibile dal supporto della pellicola e riposizionarlo su carta artistica, manipolandola in modo creativo per ottenere un’immagine unica e irripetibile.
Gli haiku sono brevi composizioni poetiche, di origine giapponese, poi adottate da numerosi poeti occidentali, composte da 17 sillabe divise in tre versi (5 – 7 – 5) seguendo determinate regole.
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Rosella Centanni
Rosella Centanni è nata e vive ad Ancona. Ha iniziato ad appassionarsi di fotografia dagli anni ’90. Ha partecipato a corsi riguardanti la progettazione di un lavoro fotografico, la tecnica del bianconero, la luce, il ritratto, il reportage e la manipolazione di pellicole Polaroid. Ha realizzato, oltre a varie iniziative fotografiche, diverse mostre personali, tra le quali “Nello Yemen” (2001), “Il vivere..”(2003), “Oltre lo schermo e sulla scena”(2004), “Sviluppi in scena” (2005), “Al Passetto… un lungo giorno d’estate” (2008), “Suk-ki di fiaba”(2009), “Sguardi” (2011), “Respiri”(2011), “Oltre lo sguardo” (2012), “N(u)ove donne in salotto” (2014), “Ri – tratti” (2014), “L’incanto del distacco” (2016). Nel 2017, nell’ambito del progetto Ankonistan, ha sviluppato un lavoro fotografico su un quartiere della propria città: “Valle Miano”.

4 Commentaires

  1. Immagini delicatissime: « veli » di raffinata e profonda sensibilità accompagnati da haiku intensi e lievi al tempo stesso. Grazie per questo lavoro suggestivo che, oltre a dare piacere estetico, invita alla riflessione e all’introspezione.
    Nadia Mogini

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