Festa del 70esimo Anniversario della Liberazione italiana. Ricevendo alla Camera dei deputati i pochi vecchi partigiani rimasti, testimoni viventi della nostra storia repubblicana, la presidente Laura Boldrini ha dichiarato, innanzi all’assemblea gremita di Montecitorio: «Voi qui non siete ospiti ma i padroni di casa». La celebrazione si è conclusa con il canto di «Bella Ciao», divenuto un canto di libertà in tutto il mondo.
Con centinaia di eventi sparsi in tutta Italia, cerimonie istituzionali, attività nelle scuole, mostre e spettacoli nei quartieri di Comuni piccoli e grandi, il Paese si appresta a celebrare in modo speciale il 70esimo anniversario della Resistenza e della guerra di Liberazione dell’Italia dal regime nazifascista. Quando, dopo venti anni di dittatura e a conclusione di una rovinosa guerra a cui Mussolini ci aveva trascinato, giovani e giovanissimi scelsero, la libertà, la dignità. E dopo tanti anni oscuri di oppressione e terrore vollero dare la propria vita, e in tanti casi la sacrificarono, per costruire un’avvenire di pace e di democrazia.
Ancora oggi è cosi. Non può esserci futuro se non si persegue, la strada della pace, della tolleranza, se non si combatte risolutamente il terrore e chi lo pratica. La memoria di quei giorni deve essere sempre presente nei nostri giovani. Il 25 Aprile è il monito che non possono esserci valori più preziosi di quelli della libertà, della pace e della democrazia. Come ieri è anche oggi, con il mondo attraversato da ineguaglianze ed ingiustizie, con aree che soffrono la guerra e il terrorismo, spingendo alla fuga disperata e in condizioni disumane, milioni di uomini.
Di fronte all’orrore che suscitano le immagini di abbandono di centinaia di vite umane che cercano la salvezza dalla fame, dal terrore e dalla guerra, ogni indifferenza è colpevole e se questa indifferenza viene dalle istituzioni europee, la colpa diventa davvero imperdonabile. Il nostro paese è stato ed è in prima linea nella difesa e nel soccorso di queste vite. Noi sappiamo che se ciò accade è anche grazie alla nostra cultura, che ha messo al centro della nostra stessa storia repubblicana il sacrificio di quegli uomini e donne e di tanti giovani, che rifiutarono il terrore, la dittatura e la paura per costruire un paese migliore.
In nome di quei valori oggi la sfida è costruire un mondo migliore. Un mondo che vinca l’indifferenza, la superficialità del nostro tempo, che ponga a centro l’esistenza umana, il rispetto di ogni diversità, il superamento di ogni ineguaglianza ed ingiustizia, il rispetto della vita umana, che abbia come stella polare quel binomio pace e libertà essenziale al nostro mondo globalizzato.
Il 25 Aprile sia perciò occasione sì di festa ma anche di riflessione e di conoscenza, che l’esempio di quei giovani, oggi anziani e festeggiati degnamente dalle nostre principali istituzioni, sia sempre presente in quelli che oggi e domani lo sono e lo saranno. La nostra democrazia ha bisogno di una memoria storica che sia sempre coltivata e rinnovata.
La Redazione di Altritaliani
W il 25 Aprile. Perché la libertà sia un valore per tutti.
25 aprile: ricordare chi si e’ sacrificato
Nel giorno del settantesimo anniversario della Liberazione dall’occupazione nazista e dal governo fascista, che oppressero in modo drammatico il nostro Paese, occorre innanzitutto ricordare non ritualmente il sacrificio di quanti hanno posto le fondamenta per un’Italia democratica, solidale, giusta.
Il 25 aprile e’ una Giornata ben presente nei ricordi, e soprattutto che dovra’ essere sempre piu’ raccontata e condivisa con le giovani generazioni, affinche’ abbiano piena coscienza delle origini della democrazia e della Repubblica che oggi ci tutela tutti. In un giorno in cui si ricorda con commozione e fierezza la Liberazione da un’oppressione, il nostro pensiero va anche anche alle migliaia di persone vessate da regimi, violenze e fame in tutto il mondo, in modo particolare a pochi chilometri dal nostro Paese. L’oppressione di oggi ha infatti i volti disperati delle migliaia di uomini, donne e bambini costretti a scappare dai propri Paesi, sottoposti a terribili violenze dai trafficanti di esseri umani che li spingono ad affrontare drammatiche traversate del Mediterraneo tradendo il loro sogno di una vita migliore. Sogno troppo spesso spezzato da tragedie immani.
Il desiderio piu’ profondo e’ che, ricordando e narrando ai piu’ giovani la nostra Liberazione e l’orgoglio degli italiani, si possa riuscire, finalmente e tutti insieme, a sconfiggere i regimi e i totalitarismi ancora presenti in tutto il mondo.
Ignazio Messina
Segretario Nazionale Idv