A seguito dell’editoriale di Veleno dal titolo: “La leggenda del greco buono e dell’europeo cattivo”, riceviamo un’interessante analisi delle vicende greche ed europee, già pubblicato da icebergItalia.it, con l’autorizzazione dell’autore, Edoardo Natale, che insegna presso l’Università di Modena comunicazione interculturale. Proponiamo quindi questa interpretazione anche culturale dei fatti. Materia su cui riflettere per il futuro dell’Europa.
L’Euro Vertice del 12 Luglio 2015 si può definire dal titolo come un vertice di natura economico dato che il vertice si chiama « euro » e non certamente « europeo ». Il nome stesso del vertice fa intendere una visione di tipo restrittiva della portata del vertice quando per altre nazioni rappresenta un vertice sull’Europa stessa e quindi una visione più ampia del tema in discussione. Questo modo di intendere il vertice crea una disparità di visione tra i suoi membri che nasce sicuramente da aspettative diverse sul cosa significa essere insieme in Europa.
Il vertice ha bisogno di nuovo di ricreare una certa distanza sociale intesa come potere che non ha bisogno di legittimare le sue posizioni, così come un certo grado di faccia negativa deve essere riconquistato dopo lo svolgimento del Referendum che aveva lo scopo di delegittimare il metodo di lavoro delle istituzioni europee agli occhi della popolazione. Il tema centrale del vertice è la ricostruzione della fiducia intesa come ripristino al patto di adesione alla dimensione culturale di tipo « collettivismo » all’interno dell’Europa dove lo star insieme significa badare a se stesso come nazione per potere sedere al tavolo comune.
Questo bisogno di « ricostruire la fiducia » significa complimentare o riconoscere la bontà del bisogno di faccia positiva da parte delle istituzioni europee come condizioni principale per ottenere i soldi, i quali rappresentano la forma concreta di manifestare il senso di collettivismo da parte dei partner europei. In questo documento si può notare un forte grado di imposizione applicato alla politica greca quando si sostiene che gli impegni e quindi la difesa della « faccia collettiva » della Grecia sono nelle mani del governo greco.
La politica greca, secondo le istituzioni europee, deve mostrare di volere aderire alla famiglia allargata europea dopo il suo tentativo di trovare una strada fondata sul bisogno di « parlare per se stessi come fatto positivo ». Questo comportamento è il risultato della visione di tipo « non collettivistica » da parte della Germania, la quale chiede lealtà economica ad un paese che chiede invece solidarietà economica.
Sicuramente la rigidità della Germania nascono dalle mancate riforme che rendono la società greca ingiusta e non competitiva alla luce dei parametri europei. La rimozione di questi elementi di disparità sarebbe il modo migliore per contrastare la visione di tipo « normativa » della dimensione di tipo « collettivismo ». Ricordiamoci che nell’Europa del sud si tende a vedere il concetto di famiglia allargata come il luogo dove viene perdonato tutto in cambio di una lealtà assoluta al progetto comune. Nell’Europa del nord si tende a vedere la famiglia, il luogo dove tutti si realizzano in maniera indipendente e dove tutti si devono preoccupare per gli altri.
Questa ricostruzione della fiducia è condizionata da condizioni molto precise. Queste condizioni rappresentano il modo di legittimare il potere in Grecia da parte del governo di fronte alle Istituzioni europee e quindi le condizioni rappresentano il momento in cui si subiscono i maggiori colpi per il bisogno di faccia positiva da parte del gruppo greco. Le condizioni imposte alla Grecia possono essere analizzate anche in chiave di dimensioni culturali: ad esempio l’aumento dell’Iva è sicuramente un modo per ampliare l’indice di distanza sociale all’interno della società dato che gli stessi prodotti costeranno di più per tutta la popolazione senza distinzioni tra persone ricche e povere e quindi la gerarchia è sempre più sentita come di tipo esistenziale.
La semplificazione dell’iva è sicuramente un elemento utile per il commercio e per la comprensione degli elementi che la compongono. La semplificazione rientra nel bisogno di chiarezza tipica di una società con forte evitamento dell’incertezza che richiede una tale condizione per rendere più semplice il clima economico di un paese.
La possibilità di mandare le persone in pensione ad un’età così remota come quella di 67 anni senza tenere conto delle differenze di lavoro è un altro di impedire l’ingresso dei giovani sul mercato del lavoro con un aumento sempre più elevato di un sentimento di tipo « out-group » da parte dei giovani della società greca.
L’ufficio statistico ellenico deve essere indipendente perché deve consentire una rappresentazione indipendente della società greca in linea con una dimensione di tipo « individualismo » dove i compiti sono più importanti delle relazioni presenti nella società.
La richiesta di « tagli della spesa quasi automatici » rappresenta un altro modo di aumentare il grado di distanza sociale all’interno della società facendo aumentare anche la dimensione di tipo « vincolati » perché il sentimento di abbandono e che le cose non dipendono dal nostro volere è molto chiaro.
I tagli fanno aumentare il senso di gerarchizzazione della società facendo uscire la società greca dall’orizzonte culturale europeo dove la gerarchia viene intesa come convenienza e non come di tipo « esistenziale ». Questo porta la società verso un parametro di forte stress e ansia nel dover affrontare la vita quotidiana.
Delle condizioni giuste sono quelle come quelle incentrate sulla giustizia civile cercando di ridurre i suoi costi e i tempi insopportabili per il riconoscimento della giustizia. Una giustizia civile lenta e costosa è un elemento tipico di una società ingiusta e fondata sull’ineguaglianza tra le persone. la società si ritrova prigioniera del sistema di ingiustizia sociale difficile da cambiare senza la presenza di uno stato come parte imparziale tra gli interessi delle corporazioni professionali e la società. Lo stato dovrebbe difendere il bisogno di faccia negativa della propria collettività che non viene contemplata quando lo Stato si limita come osservatore o come partigiano di un gruppo in questione.
Questa condizione del sistema di diritto civile comporta un aumento della distanza sociale all’interno della società, un orientamento temporale a breve termine perché risulta difficile potere programmare la propria vita senza potere contare sulla giustizia civile. Inoltre un tale quadro spinge verso una dimensione di tipo « vincolati » perché diventa molto difficile dirsi felice quando il proprio futuro non dipende proprio da se stesso.
Le banche non devono essere indebitate viene richiesto alla Grecia perché devono ridare i soldi ai creditori. Questa condizione non permette alle banche di prestare i soldi alla popolazione e ai piccoli imprenditori e pertanto non possono fare il loro lavoro. In questo modo, le banche diventano un istituto incentrato verso un forte evitamento dell’incertezza perché c’è bisogna completa sicurezza per dare dei soldi in aderire ad una dimensione di debole evitamento dell’incertezza accettando Il sistema bancario per riguadagnare una certa legittimità avrebbe bisogno di prestito. finanziare i progetti di sviluppi e di lavoro sul territorio accollandosi il rischio di perdita di fondi economici essendo a proprio agio con ambiguità e caos. Il modo di funzionare delle banche diventano una grossa minaccia per il bisogno di fare ripartire l’economia del paese ellenico. Per ottenere i soldi ci sono delle condizioni di adesione alla dimensione di orientamento temporale a breve termine così come di tipo « vincolati ».
Le richieste delle istituzioni europee chiedono delle riforme compiute in modo chiaro e strutturato vale a dire in linea con la dimensione di forte evitamento dell’incertezza. La presenza di una misura che parli di « deficit zero » implica l’impossibilità di investire e quindi impossibilità di aver un orientamento temporale a lungo termine per creare la crescita del paese.
Molto interessante è capire il significato delle riforme del mercato intese come apertura dei negozi di domenica, durata dei saldi, proprietà delle farmacie, latterie e panetterie. Allo stesso modo si devono aprire dei mercati strategici come quello dei
Traghetti e del manifatturiere.
In altri termini la possibilità di andare nei negozi di domenica permette di avere una società con un debole evitamento dell’incertezza dato che tutti gli esercizi commerciali sono aperti e ciò permette di vivere ogni giorno così come viene ma allo stesso impedisce un giorno per dedicarsi alla propria persona in linea con una dimensione di tipo « soddisfatti ». I negozi aperti di domenica spingono verso la dimensione di tipo « vincolati » con i parametri che vedono meno importanti il loro tempo libero così come la possibilità di ricordare con piacere momenti positivi della loro vita non lavorativa.
Il tema della durata dei saldi serve per incrementare la possibilità di comprare con dei prezzi interessanti e per spingere le persone a maggiori consumi preventivati con il periodo del saldo. In pratica si vuole aumentare la possibilità di rendere le persone membri della dimensione di tipo « soddisfatti » perché possono dirsi felici di consumare o perché possono usare il loro tempo libero per gli acquisti. Invece la liberalizzazione del numero delle farmacie è un elemento positivo per consentire un abbassamento dei prezzi dato che finora hanno vissuto in regime di monopolio aumentando la sensazione di ineguaglianza sociale tra le persone che possono permettersi i medicinali e le altre persone che non possono permettersi tali medicinali in sintonia con una società che potrebbe diminuire il grado di distanza sociale tra le persone e rendere la società un po’ più soddisfatta nelle sue possibilità di cura.
Questo discorso può essere riportato anche per le panetterie e latterie in quanto la competizione in questi ambiti consente di abbassare i prezzi e quindi una diminuzione dell’ineguaglianza tra i membri di una data società.
Il mercato della navigazione interna come quello dei traghetti può portare al miglioramento dei servizi e dei costi se la privatizzazione ha come obiettivo quello di mantenere costi competitivi e efficienti. Nel caso contrario la privatizzazione rappresenta un modo di innalzare le differenze economiche tra i membri della società.
Il tema della privatizzazione deve essere inteso in stretta correlazione con il tema della competizione, vale a dire la possibilità di ridurre i costi per la popolazione. Quando questo elemento non è presente queste privatizzazioni hanno come unico interesse il consiglio amministrativo di tale ente o azienda. La competizione comporta l’aumenta di una dimensione di debole evitamento dell’incertezza così come un orientamento temporale a lungo termine.
Le nomine all’interno degli enti non devono essere politiche per evitare le interferenze politiche. In altri termini si chiede di avere degli enti dove la dimensione di « individualismo » sia maggiormente implementato con il bisogno di mettere i compiti dell’ente come parametro essenziale a discapito del peso delle relazioni. Le privatizzazioni è strettamente legata al concetto di « buona amministrazione » di tale ente con una finalità incentrata al bene comune e alla chiarezza.
La presenza di un fondo di garanzia per i creditori rappresenta la garanzia per i creditori che i soldi prestati saranno restituiti, in altri termine si aderisce in modo stringente alla dimensione di forte evitamento dell’incertezza da parte dei creditori per via di una forte presenza di stress nell’investire presso questo paese.
La riduzione della pubblica amministrazione con il bisogno di renderla efficiente e depoliticizzata è il modo di renderla incentrata sull’idea che il cittadino è un individuo e non soltanto il membro di un gruppo in sintonia con una maggiore introduzione della dimensione di tipo « individualismo » mentre il taglio della pubblica amministrazione è una vera minaccia per la faccia collettiva del governo perché sono dei diritti acquisiti e quindi un grado di collettivismo che viene attaccato e che deve trovare una giusta compensazione.in sintonia con un « noi coscienzioso ». Il contrario porterebbe a sentimenti di incremento di ineguaglianza tra i cittadini in sintonia con una società che diventa sempre ingiusta in termini di distanza sociale tra i suoi cittadini e il potere in senso ampio.
La nozione di lealtà alle istituzioni si ritrova nella richiesta dell’Europa di essere consultata in primis prima di porre a consultazione pubblica o in parlamento progetti di legge riguardanti i temi dell’economia del paese.
Molto interessante vedere come la povertà viene vista come una « emergenza umanitaria » come se fosse una disgrazia da tenere sotto controllo e circoscrivere come avviene nelle società con forte evitamento dell’incertezza, con forte intolleranza verso le persone in situazioni sociali divergenti.
Questi due punti sono correlati dalla visione della politica greca come incompetente nel risolvere i problemi del proprio paese.
Il cuore dell’accordo è la presenza di un fondo per i creditori e l’accesso ai mercati come obiettivo perseguito da ogni programma di assistenza finanziaria per evitare di attingere al fondo di dotazione finanziaria.
Questi sono punti richiamano in mente il bisogno di introdurre la competizione nelle economie più deboli mettendo in difficoltà le imprese locali non abituate a competere.
Edoardo Natale
Docente e Esperto di Comunicazione Interculturale
Università di Modena.
Fonte: IcebergItalia.it