L’inverno dà il cambio all’autunno, le foglie morte dagli alberi disegnano un tappeto uniforme, giallastro talvolta rossastro. Piove con insistenza e la legna conserva il suo caldo profumo come di tabacco stantio, mentre il camino emana fumo che si confonderà con le nuvole grigie.
Dicembre è tutto nella poesia di Guido Gozzano dove il campanile scocca la mezzanotte santa.
Ma qui si avverte quella isteria da traffico, corrono verso l’altrove in una giostra a premi. Il Santo Natale è lontano dal fumo delle auto, oppure è soltanto nel grigio fumo del camino.
È Natale, il dono lo aspettano tutti: è arrivare indenni all’altro giro di orologio, il 2024 porta il nuovo calendario. Questo è il regalo più ambito. Ci sarà un altro anno, e vige il sospetto che qualcuno o noi stessi abbiamo sprecato questo anno che è già al tramonto. Ma si può, si deve recuperarlo.
Il santo Natale riavvolge un altro nastro. Non ricordiamo più quando siamo usciti da quel cono d’ombra, in quel limbo di farina e zucchero filato, prima che ci svelassero che Il Babbo vestito di rosso era solo una invenzione degli adulti per tenerci più buoni. L’età dell’innocenza è vaga chimera, avvolta nei sogni.
Natale da sentire. In fondo, al freddo e al gelo… e vieni in una grotta.
Armando Lostaglio
La notte Santa
testo completo della poesia di Guido Gozzano (1883-1916)
– Consolati, Maria, del tuo pellegrinare!
Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei.
Presso quell’osteria potremo riposare,
ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.
Il campanile scocca
lentamente le sei.
– Avete un po’ di posto, o voi del Caval Grigio?
Un po’ di posto per me e per Giuseppe?
– Signori, ce ne duole: è notte di prodigio;
son troppi i forestieri; le stanze ho piene zeppe
Il campanile scocca
lentamente le sette.
– Oste del Moro, avete un rifugio per noi?
Mia moglie più non regge ed io son così rotto!
– Tutto l’albergo ho pieno, soppalchi e ballatoi:
Tentate al Cervo Bianco, quell’osteria più sotto.
Il campanile scocca
lentamente le otto.
– O voi del Cervo Bianco, un sottoscala almeno
avete per dormire? Non ci mandate altrove!
– S’attende la cometa. Tutto l’albergo ho pieno
d’astronomi e di dotti, qui giunti d’ogni dove.
Il campanile scocca
lentamente le nove.
– Ostessa dei Tre Merli, pietà d’una sorella!
Pensate in quale stato e quanta strada feci!
– Ma fin sui tetti ho gente: attendono la stella.
Son negromanti, magi persiani, egizi, greci…
Il campanile scocca
lentamente le dieci.
– Oste di Cesarea… – Un vecchio falegname?
Albergarlo? Sua moglie? Albergarli per niente?
L’albergo è tutto pieno di cavalieri e dame
non amo la miscela dell’alta e bassa gente.
Il campanile scocca
le undici lentamente.
La neve! – ecco una stalla! – Avrà posto per due?
– Che freddo! – Siamo a sosta – Ma quanta neve, quanta!
Un po’ ci scalderanno quell’asino e quel bue…
Maria già trascolora, divinamente affranta…
Il campanile scocca
La Mezzanotte Santa.
È nato!
Alleluja! Alleluja!
È nato il Sovrano Bambino.
La notte, che già fu sì buia,
risplende d’un astro divino.
Orsù, cornamuse, più gaje
suonate; squillate, campane!
Venite, pastori e massaie,
o genti vicine e lontane!
Non sete, non molli tappeti,
ma, come nei libri hanno detto
da quattro mill’anni i Profeti,
un poco di paglia ha per letto.
Per quattro mill’anni s’attese
quest’ora su tutte le ore.
È nato! È nato il Signore!
È nato nel nostro paese!
Risplende d’un astro divino
La notte che già fu sì buia.
È nato il Sovrano Bambino.
È nato!
Alleluja! Alleluja!
Il buon articolo di Armando Lostaglio ci riporta all’infanzia, alla « Notte Santa » di G. Gozzano, una poesia incantevole che abbiamo recitato per generazioni…altra è la realtà. Il pensiero va alla vera Betlemme, a quei luoghi santi martoriati dalla guerra, per i quali aspiriamo ad una PACE autentica.
Grazie ad Armando Lostaglio, a Michèle Gesbert e a quanti collaborano per Altritaliani. A tutti va il mio augurio per un migliore 2024.
Rosella Centanni
Grazie! ❤❤❤ Eccome che lo abbiamo in mente… e fa male.
Due parole, nemmeno, solo per ricordare a chi non lo avesse a mente che Betlemme – quella vera, in Cisgiordania – non festeggia il natale quest’anno. E sappiamo perché…
Auguri comunque a noi « di qua »,
J.-Charles