Al Lido di Venezia dal 31 agosto al 10 settembre 2022.
Saranno cinque i film italiani in gara per il Leone d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia 2022, 79ma edizione, e numerosi altri sparsi nelle diverse sezioni. Una presenza italiana quindi significativa. Lo ha annunciato il direttore artistico Alberto Barbera insieme al presidente della Biennale Roberto Cicutto. Tra i film italiani fuori concorso particolarmente attesi: “Siccità” di Paolo Virzì e un documentario di Gianfranco Rosi su Papa Francesco e i suoi viaggi. Speriamo che arrivino nei prossimi mesi anche all’estero!
5 FILM ITALIANI IN CONCORSO
- Il primo è “Il signore delle formiche” (134’) del regista Gianni AMELIO (Magisano, CZ, 20 gennaio 1945) che mancava da Venezia dal 2013 (Il suo film “L’Intrepido” era in concorso a Venezia.70).
Il film si ispira alla storia di Aldo Braibanti, il drammaturgo e poeta, condannato alla fine degli anni 60 a nove anni di reclusione con l’accusa di plagio – cioè di aver sottomesso alla sua volontà, in senso fisico e psicologico – un suo studente e amico da poco maggiorenne, che per volere della famiglia venne rinchiuso in un ospedale psichiatrico e sottoposto a una serie di devastanti elettroshock, perché “guarisse” da quell’influsso “diabolico”. Alcuni anni dopo, il reato di plagio, grazie anche alla petizione di molti intellettuali, venne cancellato dal Codice penale. Prendendo spunto da fatti realmente accaduti, il film racconta una storia a più voci, dove, accanto all’imputato, prendono corpo i famigliari e gli amici, gli accusatori e i sostenitori, e un’opinione pubblica per lo più distratta o indifferente. Solo un giornalista s’impegna a ricostruire la verità, affrontando sospetti e censure. Ad interpretare l’intellettuale Braibanti è l’attore Luigi Lo Cascio, mentre il giovane studente è interpretato da Leonardo Maltese. Nel cast anche Elio Germano e Sara Serraiocco.
- Il secondo film italiano è “L’immensità” di Emanuele CRIALESE (Roma, 27 maggio 1965). Il regista de “Once We Were Strangers”, “Respiro”, “Nuovomondo”, “Terraferma”, con “L’immensità” (Italia/Francia, 97’) ci racconta una storia di una famiglia nella Roma degli anni 70: un mondo sospeso tra quartieri in costruzione e varietà ancora in bianco e nero, conquiste sociali e modelli di famiglia ormai superati.
Clara e Felice si sono appena trasferiti in un nuovo appartamento. Il loro matrimonio è finito: non si amano più, ma non riescono a lasciarsi. A tenerli uniti, soltanto i figli su cui Clara riversa tutto il suo desiderio di libertà. Adriana, la più grande, ha appena compiuto 12 anni ed è la testimone attentissima degli stati d’animo di Clara e delle tensioni crescenti tra i genitori. Adriana rifiuta il suo nome, la sua identità, vuole convincere tutti di essere un maschio e questa sua ostinazione porta il già fragile equilibrio familiare ad un punto di rottura. Mentre i bambini aspettano un segno che li guidi, che sia una voce dall’alto o una canzone in tv, intorno e dentro di loro tutto cambia. Il film è basato su un soggetto del regista, che ha curato la sceneggiatura insieme a Francesca Manieri e Vittorio Moroni. Ad interpretare Clara è l’attrice Penélope Cruz. Nel cast anche Luana Giuliani, Vincenzo Amato, Patrizio Francioni.
- Il terzo film è “Bones and All” (Fino all’osso, Usa 130’) del regista, sceneggiatore e produttore cinematografico palermitano Luca GUADAGNINO (10 agosto 1971). Il regista ritorna al Lido dopo il “remake” del film di Dario Argento “Suspiria”, presentato in concorso nel 2018 a Venezia 75. Sebbene abbia un cast internazionale e sia stato girato negli Stati Uniti, “Bones and All” è un lavoro italiano.
Il film scritto da David Kajganich e basato sull’omonimo romanzo di Camille De Angelis, racconta la storia d’amore tra Maren (Taylor Russell) una giovane donna che impara a sopravvivere ai margini della società, e Lee (Timothée Chalamet) un reietto vagabondo dall’animo combattivo. I due intraprenderanno un’odissea di centinaia di chilometri lungo l’America di Ronald Reagan, tra passaggi segreti, botole e stradine di provincia. Ma per quanto ci provino, qualunque strada non farà che portarli indietro ai loro terribili trascorsi, sino al momento finale, che decreterà se il loro amore sarà realmente in grado di sopravvivere al loro essere “altro” rispetto al mondo che li circonda. Nel cast anche Mark Rylance, André Holland, Chloë Sevigny, Jessica Harper, David Gordon Green, Michael Stuhlbarg, Jake Horowitz.
- Il quarto film italiano in concorso è “Chiara” della regista Susanna NICCHIARELLI (Roma, 6 maggio 1945), anche lei una habituée del Lido, fin dal 2009, quando venne presentato il suo film “Cosmonauta”, vincitore nella sezione “Controcampo” della 66 Edizione della Mostra del Cinema che si fece apprezzare dalla critica e dal pubblico. Ritornerà poi a Venezia per presentare “Nico, 1988” (premio Orizzonti come miglior film) nel 2017 e “Miss Marx” in concorso nel 2020.
“Chiara” (produzione Italia/Belgio, 106’) racconta la vita della giovane Santa d’Assisi, la religiosa italiana, collaboratrice di Francesco d’Assisi e fondatrice dell’ordine delle Clarisse: fu canonizzata come santa Chiara nel 1255 da Alessandro IV nella cattedrale di Anagni. Il film è ambientato nell’Assisi del 1211, quando la giovane Chiara (interpretata da Margherita Mazzucco) a soli diciotto anni scappa di casa nella notte per raggiungere Francesco, il suo caro amico. Quella fuga sarà solo l’inizio di un grande cambiamento che interesserà tutta la sua intera vita. La Nicchiarelli, ispirata nel continuare a raccontare quelle donne che hanno segnato la Storia, ci mostra una ragazza con in tasca il sogno della libertà ed è poi divenuta santa. Nel cast troviamo anche Andrea Carpenzano, Luigi Lo Cascio e Carlotta Natoli.
- Quinto ed ultimo film è “Monica” del regista e sceneggiatore trentino Andrea PALLAORO (6 febbraio 1982).
A Venezia il regista ha presentato i suoi lavori “Medeas” nel 2013 (sezione “Orizzonti”) e “Hannah” nel 2017 in concorso a Venezia 74. Charlotte Rampling, protagonista assoluta del film, ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione femminile. “Monica” (106’) è un film drammatico italo-americano tratto da una sceneggiatura di Pallaoro e Orlando Tirado e parte da un’esperienza personale del regista, il quale negli ultimi anni ha dovuto confrontarsi con la malattia della madre; un momento che lo ha portato a riflettere sul suo passato e sugli effetti psicologici dell’abbandono. A partire da questa esperienza ha voluto raccontare una storia che esplorasse la complessità della dignità umana, le profonde conseguenze del rifiuto e le difficoltà di agire per veder guarire le proprie ferite. La protagonista della storia è Monica (Trace Lysette) che torna a casa dopo una lunga assenza. Ritrova sua madre e il resto della sua famiglia, da cui si era allontanata da adolescente, e intraprende un percorso nel suo dolore e nelle sue paure, nei suoi bisogni e nei suoi desideri fino a scoprire dentro di sé la forza per guarire le ferite del proprio passato. I temi che la pellicola tocca sono quelli universali dell’abbandono e dell’accettazione, del riscatto e della concessione del perdono. Nel cast vi sono anche Patricia Clarkson, Emily Browning, Joshua Close, Adriana Barraza.
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FILM ITALIANI FUORI CONCORSO
- C’è un unico film italiano Fuori Concorso, diretto da un regista che non ha bisogno di presentazioni. Il livornese Paolo VIRZÌ (4 marzo 1964), autore di film commedia come “Ovosodo”, “My name is Tanino”, “Caterina va in città”, “Il capitale umano” tanto per citarne alcuni, ritorna al Lido che aveva lasciato nel 2017 quando a Venezia 74.era stato presentato in Concorso il suo film “Ella & John – The Leisure Seeker”, interpretato da due attori del calibro di Helen Mirren e Donald Sutherland.
Questa volta Virzì ci presenta una nuova commedia dal titolo profetico, “Siccità”, come la stagione che stiamo affrontando, con temperature elevate e scarsi fenomeni temporaleschi. Il film è ambientato a Roma, dove non piove da circa tre anni. Questa arsura provoca una mancanza di acqua e la conseguente sete nella popolazione, che in preda alla ricerca di qualche goccia si ritrova con la mente alterata, arrivando a stravolgere le regole su cui si basa l’intera comunità.
Tra questi vi sono un gruppo di personaggi di età ed estrazione sociale diversa, alcuni vittime e altri opportunisti. Tutte queste persone sono alla disperata ricerca di una redenzione, ma non sanno che le loro vite sono legate le une alle altre in un modo alquanto drammatico, così come solo il sardonico fato è in grado di fare. Il cast è molto ricco: va da Claudia Pandolfi a Silvio Orlando, Valerio Mastandrea , Sara Serraiocco, Elena Lietti, Gabriel Montesi, Tommaso Ragno, Max Tortora, Monica Bellucci, Diego Ribon , Vinicio Marchioni, Emanuela Fanelli.
Sicuramente il film non sarà arido di umorismo.
Non Fiction – Documentari
- Sempre Fuori Concorso, ma nella sezione “Non Fiction”, troviamo il documentario della giornalista, regista e produttrice Benedetta ARGENTIERI “The Matchmaker” (90’), nel quale viene intervistata Tooba Gondal, una delle più famose jihadiste britanniche. A soli 20 anni lei è fuggita da Londra dove viveva, per unirsi allo Stato Islamico dove è diventata famosa come “The ISIS Matchmaker”. La donna faceva opera di proselitismo sui social network per convincere altre occidentali a diventare mogli dei miliziani dell’ISIS. Quando il suo movimento ha iniziato a perdere terreno, la donna è improvvisamente scomparsa dalla rete. La regista l’ha ritrovata in un campo di prigionia in Siria due anni dopo, quando ormai l’ISIS aveva perso la guerra contro l’esercito di liberazione curdo, realizzando un’intervista in esclusiva.
- Il noto critico cinematografico e autore Enrico GHEZZI (Lovere, Bergamo, 26 giugno 1952) famoso per il suo “Blob fuori sincro” televisivo, e il regista Alessandro GAGLIARDO hanno realizzato il documentario “Gli ultimi giorni dell’umanità” (200’), che vede il panorama delle vicende umane incontrare l’uomo con la macchina da presa. Il suo campo da gioco non ha confini, la sua curiosità non ha misura. Personaggi, situazioni e luoghi si accampano nel vissuto di un’umanità che è al contempo colei che vede e la cosa vista. Un doc. filosofico-sociologico visivo.
- Il regista Gianfranco ROSI (Asmara, 30 novembre 1963) Leone d’Oro a Venezia nel 2013 con “Sacro Gra” e Orso d’Oro a Berlino nel 2016 con “Fuocammare” presenta a Venezia il documentario “In Viaggio” (80’), un racconto di solo “montaggio” che ripercorre i viaggi del Papa visionando i filmati che li documentano: in una sorta di Via Crucis, Francesco è testimone della sofferenza del mondo e sperimenta la difficoltà di fare di più, oltre al conforto delle sue parole e della sua presenza.
Papa Francesco, nei suoi primi 9 anni di pontificato, ha compiuto 37 viaggi visitando 59 paesi. Italia, Brasile, Cuba, Stati Uniti, il continente africano e il sud est asiatico, i suoi itinerari seguono il filo rosso dei temi centrali del nostro tempo: la povertà, la natura, le migrazioni, la condanna di ogni guerra, la solidarietà.
Andrea Curcione, da Venezia