Sarà l’attrice Anna Foglietta la madrina dell’edizione numero 77 della Mostra del Cinema di Venezia che si svolgerà al Lido dal 2 al 12 settembre. Un’evento segnato dal perdurare della pandemia del COVID-19 ma fermamente voluto dal neo-presidente della Biennale Roberto Cicutto (che ha avuto l’incarico dal consiglio d’amministrazione dell’Ente a conclusione del mandato di Paolo Baratta) e dal direttore della Mostra Alberto Barbera. Una ferma convinzione di voler allestire la mostra quest’anno per dare un segnale di continuità e di resistenza nei confronti del cinema, nonostante altre rassegne internazionali abbiano deciso di rinunciare e di rinviare il tutto al 2021. Seguendo quindi un rigido protocollo di accesso nelle sale (igienizzazione, controllo temperatura, prenotazione dei posti online e distanziamento di posti) la mostra vivrà una pre-apertura il 1 settembre, con un documentario del regista Andrea Segre, “Molecole” girato a Venezia nel periodo che va dalla disastrosa acqua alta del novembre dello scorso anno al “lockdown” di marzo per la pandemia. I film di apertura e di chiusura della Mostra saranno italiani e Fuori Concorso; non accadeva da anni. Il 2 settembre si inizierà con “Lacci” di Daniele Lucchetti, tratto dal romanzo di Domenico Starnone, per concludere il 12 settembre con “Lasciami andare” di Stefano Mordini.
18 sono i titoli in Concorso selezionati per Venezia 77 provenienti da molti paesi del mondo, di cui 4 italiani: “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante, “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, “Padrenostro” di Claudio Noce e infine il documentario “Notturno” di Gianfranco Rosi.
Fuori Concorso invece vi saranno 10 lungometraggi (dei quali fanno parte “Lacci” e “Lasciami andare”), 11 pellicole “non fiction”, tra le quali oltre a “Molecole” di Segre, vi saranno “Salvatore” di Luca Guadagnino (dedicato alla vita dello stilista Salvatore Ferragamo), “La verità su La dolce vita” di Giuseppe Pedersoli e “Paolo Conte, via con me” di Giorgio Verdelli, dedicato al nostro talentuoso musicista.
3 cortometraggi si sono aggiunti in questa sezione: “The Human Voice” di Pedro Almodóvar, “Fiori, Fiori, Fiori!” di Luca Guadagnino e “Omelia contadina. Un’azione cinematografica” di JR, e Alice Rohrwacher.
Sempre in questa sezione vi saranno le proiezioni speciali di “30 Coins” del visionario regista spagnolo Alex de la Iglesia, e “Princess Europe” della francese Camille Lotteau, con protagonista il filosofo Bernard-Henri Lévy.
31 invece sono le pellicole in gara della sezione Orizzonti (19 lungometraggi e 12 cortometraggi). Tra i film gli italiani “I predatori” di Pietro Castellitto, “Nowhere special” di Uberto Pasolini e “Guerra e Pace” di Martina Parenti e Massimo D’Anolfi. Nei cortometraggi: “Sogni al campo” di Magda Guidi e Mara Cerri.
2 sono i cortometraggi Fuori Concorso: “Sì” di Luca Ferri, “The return of tragedy” di Bertrand Mandico (Francia).
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Le personalità chiamate a far parte della Giuria di Venezia 77 sono:
L’attrice australiana Cate Blanchett (Presidente), la regista e sceneggiatrice austriaca Veronika Franz, la regista e sceneggiatrice inglese Joanna Hogg, lo scrittore italiano Nicola Lagioia, la regista e sceneggiatrice tedesca Christian Petzold, l’attrice francese Ludivine Sagnier mentre l’attore statunitense Matt Dillon ha sostituito all’ultimo momento il regista e sceneggiatore romeno Cristi Puiu impossibilitato a partecipare a questo collegio.
La Giuria internazionale di Orizzonti è composta dalla regista, attrice e sceneggiatrice francese Claire Denis (Presidente), il regista spagnolo Oskar Alegria, la regista, sceneggiatrice e scrittrice italiana Francesca Comencini, il produttore israeliano Katriel Schory e la produttrice statunitense Christine Vachon.
Tra i film in concorso, come ogni anno, vi sarà anche il Premio Venezia Opera Prima “Luigi De Laurentiis” – Leone del Futuro, un consistente premio in denaro che andrà condiviso tra un regista esordiente e il suo produttore. Quest’anno la Giuria è composta dal regista italiano Claudio Giovannesi (Presidente), dal direttore e programmatore di festival internazionali il francese Remi Bonhomme, e dalla produttrice e direttrice di festival tunisina Dora Bouchoucha.
La regista e sceneggiatrice statunitense Celine Tricart (Presidente), il regista documentarista inglese Asif Kapadia e l’ideatore di videogiochi giapponese Hideo Kojima, faranno parte invece della Giuria del premio “Venice Virtual Reality” dedicato ai video in realtà immersiva VR.
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8 registe donne
Saranno otto le registe, due italiane e sei straniere, in concorso su diciotto film a Venezia 77. Era da tempo che non si presentava una rassegna così “in rosa”. Il direttore Alberto Barbera ne va molto fiero e dissipa così ogni polemica che era sorta su alcune testate giornalistiche straniere sull’edizione della mostra dello scorso anno che segnalava l’assenza di nomi femminili tra le artiste cinematografiche.
La 53enne palermitana Emma Dante, attrice e regista teatrale, sempre attenta alla sua realtà locale, porta a Venezia “Le sorelle Macaluso” (tratto da una sua pièce teatrale) che racconta l’infanzia e la maturità di cinque sorelle che vivono all’ultimo piano di un palazzo alla periferia di Palermo dove sono nate e cresciute. Nel cast troviamo Alissa Maria Orlando, Susanna Piraino, Viola Pusatieri e Donatella Finocchiaro. La regista aveva presentato alla Mostra nel 2013 il suo primo film, “Via Castellana Bandiera” che aveva riscosso un buon successo di pubblico e di critica (Coppa Volpi all’attrice protagonista Elena Cotta).
Susanna Nicchiarelli, 45enne, romana sarà in concorso con “Miss Marx” dove si racconta la vita della figura femminile di Eleanor Marx (interpretata da Romola Garai) una delle figlie del filosofo economista Karl Marx. Brillante, colta, appassionata di letteratura, lottò per i diritti delle donne e per l’abolizione del lavoro femminile. Il precedente film della Nicchiarelli, “Nico” (sezione Orizzonti) era stato premiato come miglior film a Venezia 74 nel 2017 ed aveva vinto anche il David di Donatello 2018 per la miglior sceneggiatura originale.
Le altre registe presenti sono:
la 34enne norvegese naturalizzata statunitense Mona Fastvold con “The world to come” (Usa), la storia di due donne che verso la metà del XIX secolo sono vicine di casa con le rispettive famiglie lungo la costa orientale americana e si ritroveranno ad affrontare, disagi, isolamento, ed una particolare attrazione.
La 74enne regista, sceneggiatrice e attrice francese Nicole Garcia porta al Lido “Lovers” un triangolo sentimentale con una trama thriller. A Parigi Lisa (Stecy Martin) in vacanza con suo marito (Pierre Niney) ritrova dopo tanti anni il suo ex fidanzato (Benoît Megimel) col quale si riaccenderà una passione coinvolgente al punto da arrivare perfino all’omicidio.
Altra regista è la 47enne polacca Malgorzata Szmuovska (Orso d’argento a Berlino nel 2015 per il film “Cialo”) con la pellicola “Never gonna snow again” che racconta di un massaggiatore ucraino emigrato in Polonia che ha come clienti una serie di personaggi che vivono in villette tutte uguali.
Della 44enne regista berlinese Julia Von Heinz vedremo “And tomorrow the entire world” che racconta una Germania in preda a un’ondata di violenza razzista e dell’amicizia di un ragazzo e una ragazza divisi tra due fronti opposti.
La 45enne regista bosniaca Jasmila Žbanić (Orso d’Oro al festival di Berlino nel 2006 per “Il segreto di Esma”) ha scritto e diretto “Quo vadis, Aida?” ambientato nel 1995 anno dell’inizio del conflitto Jugoslavo e del successivo massacro di Srebrenica.
Infine la 38enne regista statunitense Chloé Zhao, nata a Pechino, presenterà l’intensa pellicola “Nomadland” che racconta la storia di Fern (interpretata dall’attrice Francis McDormand) una donna sulla sessantina del Nevada, che – a seguito del crollo economico, dovuto alla Grande Recessione – decide di tentare la vita on the road. Con i bagagli in spalla, si metterà in viaggio verso gli States occidentali, determinata a vivere come una nomade dei nostri giorni, al di fuori della attuale società e delle convenzioni odierne. Nel cast anche l’attore David Strathairn.
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Film italiani in Concorso
Terzo film in concorso, oltre a “Le sorelle Macaluso” di Emma Dante e “Miss Marx” di Susanna Nicchiarelli, sarà “Padrenostro” del 45enne regista e sceneggiatore Claudio Noce (“Good morning Aman”, “La foresta di ghiaccio”). La storia drammatica è la vicenda autobiografica del regista che racconta come ha vissuto lui e la sua famiglia nel 1976 l’attentato a suo padre, Alfonso Noce (interpretato da Pierfrancesco Favino) all’epoca vicequestore e capo regionale del Lazio dell’antiterrorismo per mano dei Nuclei armati proletari. Nel cast l’attrice Barbara Ronchi nel ruolo di sua madre Gina. Una riflessione sugli anni di piombo visti dagli occhi innocenti di un ragazzino.
Quarto lungometraggio in concorso è “Notturno” del documentarista Gianfranco Rosi. Il regista, Leone d’oro a Venezia con “Sacro Gra” nel 2013, e Orso d’oro a Berlino con “Fuocoammare” questa volta ci presenta un documentario sul dramma umano che trascende le divisioni geografiche e il tempo. La violenza del conflitto in Siria non appare direttamente, ma lo vediamo attraverso incontri e immagini di quotidianità che sta dietro la tragedia continua di guerre civili, dittature feroci, invasioni e ingerenze straniere, sino all’apocalisse omicida dell’ISIS. La pellicola è stata girata nel corso di tre anni fra Siria, Iraq, Kurdistan e Libia.
Film italiani in Orizzonti
Nella sezione Orizzonti troviamo invece il film d’esordio dietro la macchina da presa di Pietro Castellitto con il suo film “I predatori”. Il 28enne figlio dell’attore e regista Sergio Castellitto e della scrittrice Margaret Mazzantini, ha scritto, diretto e interpretato questa commedia che racconta la storia di due famiglie in una Roma di oggi: i Pavone e i Vismara, molto diverse fra loro sia nella scala sociale che nella vita: intellettuale, ricchi, borghesi i primi; proletari, fascisti e incolti i secondi. Nonostante la loro estrema diversità, qualcosa li accomuna. Un semplice incidente e un torto subito porteranno le realtà delle due famiglie a scontrarsi. Nel cast troviamo anche Massimo Popolizio, Dario Cassini, Anita Caprioli, Vinicio Marchioni.
Il regista, sceneggiatore e produttore cinematografico Uberto Pasolini (premio miglior regia a Venezia nel 2013 con “Still Life” a Orizzonti) a sette anni di distanza è di nuovo a Venezia nella stessa sezione con il film “Nowhere special” dove si racconta la storia di John (l’attore James Norton) un lavavetri di trentacinque anni, che dedica la propria vita a crescere il figlio di quattro anni, Michael. La madre del bambino li ha lasciati subito dopo la nascita. John ha però davanti a se pochi mesi di vita. Poiché non ha una famiglia a cui rivolgersi, trascorrerà i giorni che gli restano a cercarne una nuova, perfetta, a cui dare in adozione Michael, provando a proteggere il suo bambino dalla terribile realtà. Una storia commovente.
“Guerra e pace” di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti (a Venezia nel 2015 con il documentario “L’infinita fabbrica del Duomo” e nel 2016 con “Spira mirabilis”) questa volta ci danno una lettura di cinema e guerra attraverso i racconti dell’Istituto Luce. La pellicola racconta l’ultracentenaria relazione tra eventi bellici e cinema dal loro primo incontro, nel lontano 1911, in occasione dell’invasione italiana in Libia, fino ai giorni nostri. Dalle sequenze filmate dai pionieri del cinema alle odierne riprese girate con gli smart-phone dai cittadini del mondo, il passo appare brevissimo e la relazione tra cinema e guerra solidissima.
“Sogni al campo” di Magda Guidi e Mara Cerri, è il cortometraggio d’animazione in concorso a Orizzonti. La storia di un ragazzo che cerca il suo gatto lungo il fiume, ma non lo troverà perché l’animale si è allontanato da tutto per isolarsi e morire. Un viaggio che sarà esperienza e consapevolezza del tempo e del dolore.
“Sì” di Luca Ferri è invece il corto fuori concorso della sezione Orizzonti. Sogni e visioni di un signore di mezza età nel suo soggiorno di casa che osserva immagini della creazione del cosmo attraverso una galleria di immagini enciclopediche e altre immagini oniriche.
Film italiani Fuori Concorso
Ad inaugurare la Mostra sarà, come abbiamo scritto, il film fuori concorso “Lacci” di Daniele Luchetti (“Il portaborse”, “La scuola”, “Piccoli maestri”, “Mio fratello è figlio unico”) che si è basato sull’omonimo romanzo dello scrittore Domenico Starnone (edito da Einaudi). La storia, ambientata negli anni Ottanta, racconta di un matrimonio, quello di Aldo (Luigi Lo Cascio) e Vanda (Alba Rohrwacher) che si sono conosciuti da giovanissimi. Si sono amati, sposati, hanno fatto figli: col tempo la loro unione entrerà in crisi e avvertiranno il matrimonio come una prigione dalla quale fantasticare di evadere. Nel cast anche Laura Morante, Giovanna Mezzogiorno, Silvio Orlando, Adriano Giannini, Linda Caridi, Francesca De Sapio.
“Assandira” è invece il film del 55enee regista sardo Salvatore Mereu (“Ballo a tre passi”, “Tajabone” “Bella mariposas” presentati a Venezia) che ritorna alla Mostra tre anni dall’ultima volta quando nel 2017 portò il cortometraggio “Futuro Prossimo” realizzato assieme agli studenti dell’Università di Cagliari. La storia di questo suo ultimo lavoro è tratta liberamente dall’omonimo libro scritto da Giulio Angioni scomparso nel 2017. Protagonista è Costantino proprietario di un agriturismo (l’“Assandira” del titolo) in mezzo a un bosco in Sardegna, che una notte prende fuoco. La pioggia torrenziale ha appena finito di spegnere il fuoco che si è mangiato in una notte sola l’azienda agrituristica. Ma la pioggia non ha spento il dolore, il rimorso bruciante per il figlio che è morto in mezzo alle fiamme e che non è riuscito a salvare. All’alba, i primi ad arrivare sono i carabinieri e il giovane magistrato. Costantino proverà a raccontare loro cosa è successo in quell’ultima notte, a spiegare come tutto è cominciato. Tra gli interpreti: lo scrittore Gavino Ledda (“Padre e padrone”) Anna Koenig, Marco Zucca, Corrado Giannetti.
“Lasciami andare” sarà invece il film di chiusura diretto dal 52enne Stefano Mordini (a Venezia nel 2012 con “Acciaio” tratto dal romanzo di Silvia Avallone). Il regista di “Pericle il nero” e “Il testimone invisibile” questa volta ci presenta una storia tra il drammatico e il paranormale. Il film, girato anche a Venezia, ruota attorno a Marco (Stefano Accorsi) e Anita (Serena Rossi), che scoprono di aspettare un figlio. La notizia porta un barlume di luce nella vita di Marco, già messa a dura prova dal dolore per la scomparsa del suo primogenito, avuto con la prima moglie Clara (Maya Sansa). Improvvisamente, nella sua vita e in quella della sua ex moglie irrompe Perla (Valeria Golino), la nuova proprietaria della loro vecchia casa. Perla sostiene di sentire costantemente una strana presenza e la voce di un bambino che tormenta sia lei che suo figlio. Nel cast anche Elio De Capitani.
Tra le pellicole “Non fiction” di Orizzonti segnaliamo i documentari: “Salvatore – Shoemaker of dreams” di Luca Guadagnino. All’inizio del XX secolo, Salvatore Ferragamo salpa da Napoli diretto in America in cerca di fortuna. In California diventerà lo stilista per le calzature di Hollywood. Nel 1927 Ferragamo tornerà in Italia dovee fonderà il suo marchio di lusso omonimo. Questa è la sua storia, raccontata con immagini inedite dal regista di “Chiamami col tuo nome” e “Suspiria”. “La verità su La Dolce Vita” dello sceneggiatore e produttore cinematografico Giuseppe Pedersoli (figlio del popolare attore Carlo “Bud Spencer” Pedersoli). Un documentario sul capolavoro di Fellini, nel quale per la prima volta viene raccontata la genesi e la gestazione di quest’opera emblematica della storia del cinema mondiale. “Paolo Conte, via con me” del regista, sceneggiatore Giorgio Verdelli è un documentario, con la voce narrante di Luca Zingaretti, che racconta la storia, non soltanto musicale del grande musicista 83enne astigiano. È un intreccio di parole, versi e musiche che scattano foto del nostro immaginario attraverso le canzoni, i concerti, e le riflessioni di molti suoi amici. Roberto Benigni, Caterina Caselli, Isabella Rossellini, Francesco De Gregori, Patrice Leconte, solo per citarne alcuni.
Tra i Corti Fuori Concorso di Orizzonti troviamo “Fiori, Fiori, Fiori!” sempre di Luca Guadagnino. Durante il suo “lockdown” causa pandemia vissuto tra marzo e maggio di quest’anno, con una piccola troupe è partito da Milano ed è sceso fino in Sicilia. Qui, munito soltanto di uno smartphone e di un tablet, Luca Guadagnino ha bussato alle porte di amici e conoscenti della sua infanzia per capire in che modo hanno vissuto e attraversato questo momento particolare che ha unito e sta unendo il mondo intero, tra paura e speranza. Direttore della fotografia Alessio Bolzoni, al montaggio Walter Fasano e la colonna sonora di Cosmo. Gli interpreti del cortometraggio, nel ruolo di loro stessi, sono Maria Continella, Natalia Simeti, Claudio Gioè e Dave Kajganich.
“Omelia contadina. Un’azione cinematografica” di JR e Alice Rohrwacher è l’ultimo corto dedicato all’agricoltura contadina che sta scomparendo. Un’azione cinematografica per scongiurare la scomparsa di una cultura millenaria. Girato sull’altopiano dell’Alfina, la celebrazione di un funerale ma anche di un inno di speranza dedicato a tutti coloro che giorno dopo giorno ci tengono in vita, producendo il nostro cibo.
Film italiani alla 35. Edizione della Settimana Internazionale della Critica
La 35. Edizione della Settimana della Critica aprirà con il film del regista e produttore italo-svizzero Carlo S. Hintermann: “The Book of Vision”. La storia è quella di Eva (Lotte Verbeek), una giovane dottoressa che scopre una connessione spirituale con il “Libro delle visioni”, di Johan Anmuth, lo scritto di un medico prussiano vissuto secoli prima, contenente i sogni, le speranze e le paure di migliaia di pazienti. Questo libro le porrà molti dubbi sulla medicina moderna. Nel cast, Charles Dance, Filippo Nigro.
7 saranno i film internazionali in concorso. Tra essi l’italiano “Non odiare” del regista Mauro Mancini. In una città del nord-est vive Simone Segre, affermato chirurgo di origine ebraica: una vita tranquilla, un appartamento elegante e nessun legame con il passato. Un giorno si troverà a soccorrere un uomo vittima di un pirata della strada, ma quando scoprirà sul suo petto un tatuaggio nazista, lo abbandonerà al suo destino. Preso dai sensi di colpa, rintraccerà la famiglia contagiata dall’odio razziale. Conoscerà Marica, una delle sorelle dell’uomo e verrà la notte in cui la donna busserà alla porta di Simone, presentandogli inconsapevolmente il conto da pagare. Nel cast Alessandro Gassmann, Sara Serraiocco, Luka Zunic.
Nella rassegna Short Italian Cinema – SIC dedicata ai corti della Settimana della Critica a inaugurare la rassegna vi sarà il cortometraggio di apertura “Les Aigles de Carthage” di Adriano Valerio. 14 Febbraio 2004, Stadio Olympico di Radès, Tunisia. L’intera nazione tifa per la vittoria delle Eagles of Carthage contro il Marocco, nella finale per la Coppa Africana. Dopo diverse sconfitte si trovano a un solo passo dalla gloria. Quindici anni dopo la partita, i tunisini sentono ancora le emozioni del giorno che toccò così profondamente la storia del loro paese.
7 saranno i Corti SIC. “Accamòra” (In questo momento”) di Emanuela Mussupappa. La storia di un ragazzo delle campagne calabresi durante la stagione della raccolta dei fichi. “Adam” di Pietro Pinto; in un mondo distopico dove la morte non esiste più, Adam proclamerà la sua umanità rivendicando per se la scelta di un una vita mortale. “Finis terrae” di Tommaso Frangini; Travis e Peter, amici d’infanzia decidono di andare insieme in campeggio per ritrovare la sintonia di un tempo. Ma la natura desolata che li circonda evidenzierà le loro differenze e la distanza che li separa. “Gas station” di Olga Torrico; Alice lavora presso una pompa di benzina. Un tempo suonava, era innamorata della musica, ma le sue aspirazioni sono state deluse. Quando in un afoso giorno estivo comparirà il suo vecchio insegnante di musica, la ragazza avvertirà dentro di se ancora quelle speranze da tempo rimosse. “J’ador” di Simone Bozzelli; Roma, Claudio un quindicenne viene preso in giro da uno più grande con ideali fascisti che gli scrive sulla fronte “J’ador” perché ha atteggiamenti da femminuccia. Il ragazzo cercherà di perdere il suo profumo da ragazzino e imparare a odorare da uomo. “Le mosche” del 29enne Edgardo Pistone; le vicissitudini e le tragicomiche (dis)avventure di un gruppo di ragazzini abbandonati a se’ stessi in una Napoli post-pasoliniana o forse post-apocalittica. Questi, proprio come mosche, ronzano dal marciume alla seta trascinandosi quasi inconsapevolmente verso un epilogo tragico e irreparabile, mentre tutt’intorno la vita scorre placida e sonnacchiosa come se nessuno di loro esistesse davvero. Per ultimo “Where The Leaves Fall” di Xin Alessandro Zheng. Giacomo, giovane ventenne italo cinese di seconda generazione, viaggia fino alla contea di Wencheng per riportare a casa le ceneri del padre scomparso prematuramente. Nella città natale dei propri genitori sarà ospite del nonno, che diventerà la guida sui sentieri dimenticati della sua cultura d’origine, ormai lontana anni luce dalla sua vita quotidiana europea.
In chiusura vi sarà il cortometraggio “Zombie” di Giorgio Diritti. Il regista di “Il vento fa il suo giro”, “L’uomo che verrà”, “Un giorno devi andare” e “Volevo nascondermi” presenta a Venezia il suo corto che parla di distacco dei sentimenti o “alienazione parentale”. Il giorno di Halloween. Camilla fuori da scuola viene attesa da sua madre Paola, invece che dal padre, sempre assente. Una volta a casa, Paola travestirà la figlia da zombie e, mano nella mano andranno a passeggio per le vie di Bobbio per bussare alle porte delle case con la richiesta di “dolcetto o scherzetto”. Ma quello sarà un giorno speciale per entrambi. Con Elena Arvigo e Greta Buttafava.
La Settimana della Critica avrà come film di chiusura il documentario “The Rossellinis” di Alessandro Rossellini. Roberto Rossellini (Roma 8 maggio 1906 – 3 giugno 1977) è stato un genio del cinema e un padre spiccatamente anticonformista. I suoi amori hanno riempito le prime pagine dei giornali di tutto il mondo, scandalizzando la rigida morale degli anni Cinquanta e dando alla luce una famiglia numerosa, orgogliosamente multietnica e decisamente allargata. Alessandro, primo nipote del grande regista, ha avuto una carriera traballante da fotografo e un lungo passato di tossicodipendenza. Come primo nipote di un genio, non si sente all’altezza del cognome. Decide così di girare a 55 anni il suo primo film, affrontando con ironia la saga dei Rossellini e obbligando i parenti a un’impossibile terapia familiare davanti alla macchina da presa.
Film italiani alla 17. Edizione delle Giornate degli Autori
Nella 17ma edizione delle Giornate degli Autori troviamo la Selezione Ufficiale composta da 11 titoli, 4 Eventi Speciali, 12 titoli per Notti Veneziane – L’isola degli autori e la sezione con due opere dedicata a Miu Miu Women’s Tale.
Nella Selezione Ufficiale, che sarà vagliata dalla Giuria guidata dallo scrittore e regista israeliano Nadav Lapid, tra i vari film troviamo i registi italiani Gianluca e Massimiliano De Serio con il film drammatico “Spaccapietre. Una promessa”. L’attore Salvatore Esposito (“Gomorra”) interpreta Giuseppe, il quale dopo un grave incidente sul lavoro è rimasto disoccupato. Lui e suo figlio Antò sono rimasti soli dopo la morte della madre. Senza più una casa, costretto a chiedere lavoro e asilo in una tendopoli insieme ad altri braccianti stagionali, Giuseppe ha ancora la forza di stringere a sé Antò, la sera, e raccontargli una storia. Gli ha promesso che un giorno riavrà sua madre, e rispetterà quella promessa, a qualunque prezzo.
Tra gli Eventi Speciali, il road movie romantico “Guida romantica a posti perduti” di Giorgia Farina con Jasmine Trinca, Clive Owen e Irène Jacob; “Samp” del talento bizzarro e surreale del duo Flavia Mastrella e Antonio Rezza; il punk di “Extraliscio – Punk da balera. Si ballerà finchè entra la luce”, sorta di Leningrad Cowboys ferraresi-romagnoli nel racconto di Elisabetta Sgarbi e “Das Neue Evangelium”, in cui il celebre drammaturgo e regista svizzero Milo Rau mette in scena il Vangelo come passione di un’intera civiltà.
Nelle Notti Veneziane – L’isola degli autori si troverà l’eredità, il percorso creativo e di ricerca sviluppato parallelamente da “Isola Edipo” e dalle Giornate. Un nuovo spazio, ideato insieme a Silvia Jop, dedicato all’indagine del rapporto creativo tra linguaggio cinematografico e le altre arti: dal teatro alle arti visive e alla musica. Si potranno vedere: “James” di Andrea Della Monica, dedicato al sassofonista italiano James Senese; “iSola” un racconto di Elisa Fuksas sulla pandemia e un mondo in quarantena; “Occident Express” di Simone Marcelli, la ripresa di uno testo teatrale con Ottavia Piccolo e l’Orchestra Multietnica di Arezzo; “Nilde Iotti, il tempo delle donne” di Peter Marcias, che con immagini di repertorio e testimonianze di chi l’ha conosciuta, si ripercorre la vita umana e politica di Nilde Iotti attraverso la voce dell’attrice Paola Cortellesi; “50 – Santarcangelo Festival” di Michele e Alessaandro Rossi, un excursus sugli spettacoli e gli eventi rappresentati fino ad oggi da questa celebre rassegna; “Agalma” (dal greco: statua, immagine) di Doriana Monaco, ci farò entrare negli allestimenti e nei restauri del Museo Archeologico di Napoli. “Solitaire” di Edoardo Natoli è un corto d’animazione con protagonista un anziano solitario parigino con la sua sedia a rotelle che un giorno conoscerà una nuova coetanea dirimpettaia. “Est” di Antonio Pisu che racconta la storia di tre ragazzi venticinquenni, Pago, Rice e Bibi che nel 1989, a poche settimane dalla caduta del muro di Berlino, Pago, Rice e Bibi, lasciano la tranquilla Cesena per intraprendere un viaggio verso l’Ungheria, in quei luoghi in cui è ancora presente il regime sovietico. Ma un incontro con un rumeno in fuga dalla dittatura li condurrà a un’avventura ben più importante. Infine “En ce moment” di Serena Vittorini, una storia d’amore tra due giovani donne durante il “lockdown” imposto dalla pandemia. Le protagoniste s’incontrano, s’innamorano e vivono in un tempo concentrato e in uno spazio limitato, l’esperienza amorosa. Il film racconta il tentativo di comunicare le proprie emozioni e i propri bisogni in un’alternanza di momenti di intensità, sofferenza e passione. Sempre in questa rassegna vogliamo però citare anche il documentario “Venice Concert 1989” di Wayne Isham ed Egbert Van Heess, che racconta, attraverso immagini anche inedite, il concerto dei Pink Floyd a Venezia in occasione della festa del Redentore, il 15 luglio 1989. Vi parteciparono circa 200mila spettatori posizionati sulle rive e sulle imbarcazioni del bacino di San Marco. Il concerto venne trasmesso dalla Rai in mondovisione con un pubblico di circa cento milioni di telespettatori. Un evento che fece discutere per ciò che lasciò il giorno seguente nella fragile città.
Andrea Curcione
Un piccolo sbaglio:
marito = Benoît Magimel
ex fidanzato = Pierre Niney
La 74enne regista, sceneggiatrice e attrice francese Nicole Garcia porta al Lido “Lovers” un triangolo sentimentale con una trama thriller. A Parigi Lisa (Stecy Martin) in vacanza con suo marito (Benoît Megimel) ritrova dopo tanti anni il suo ex fidanzato (Pierre Niney) col quale si riaccenderà una passione coinvolgente al punto da arrivare perfino all’omicidio.