Quando il trasgressivo Frank Zappa approdo’ a Palermo nel 1982. I suoi nonni erano di Partinico, accolto come un trionfatore nella terra di Santa Rosalia In un racconto documentario che ricorda quel giorno e quell’anno anno, quando la città era sconvolta dalla guerra tra Stato e mafia nei famosi 100 giorni del Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che morirà due mesi dopo quell’evento.
Era il 14 Luglio 1982. Da tre giorni la nazionale italiana di calcio era diventata campione del mondo, ma l’euforia per quella vittoria non aveva stemperato a Palermo quel clima di tensione, di nervosismo palpabile, sia negli ambienti politici che tra le forze dell’ordine. Era uno dei cento giorni di Carlo Alberto Dalla Chiesa a Palermo (che da lì a due mesi sarebbe stato assassinato) e si era in piena guerra Stato-mafia. Non solo, ma come ogni anno, il 14 Luglio è anche la data del “festino”, quello in onore di Santa Rosalia, protettrice della città di Palermo.
Ebbene, quello fu il giorno in cui, prima volta nella storia della città di Palermo e forse dell’intera isola, si tenne un concerto di musica rock, quello di Frank Zappa, il cui nonno anni e anni prima era emigrato da Partinico a Baltimora. Il film-documentario di Salvo Cuccia vuole essere, oltre che testimonianza di una memorabile pagina di storia cittadina, anche una sorta di risarcimento personale, visto che il regista, fan del cantante italo-americano, viaggiò tutto il giorno in auto in compagnia del padre da Aviano, ove svolgeva il servizio militare a Palermo, senza tuttavia fare in tempo ad assistere all’evento.
Ecco che allora, proprio durante la processione di Santa Rosalia del 2009, ripensando a quei giorni, nasce l’idea di fare questo film e di coinvolgere nelle riprese la moglie di Frank Zappa, Gail, e tre dei suoi figli Luna, Diva e Dweezil, anch’egli musicista e che ha curato la colonna sonora del film. Così come nel 1982 Zappa, accompagnato dall’amico fraterno Massimo Bassoli fece visita alla città di Partinico, circa trent’anni dopo anche moglie e figli di Frank tornano nella terra degli avi del celebre musicista ricevendone un’accoglienza calorosa e assistendo all’intitolazione a Frank di un’aula scolastica e alla trasformazione di Via Zammatà in via Frank Zappa. Il concerto quella sera durò soltanto un’ora e sei minuti perché se ne consigliò l’interruzione a seguito delle tensioni venutesi a creare tra le forze dell’ordine e i numerosi fans intervenuti, sistemati all’interno dello stadio “La Favorita” molto lontani dal palco e poco sorretti da un’illuminazione insufficiente.
Dicevamo infatti della palpabile tensione che si viveva nel capoluogo siciliano oltre al fatto che non si aveva ben idea di cosa fosse un concerto di musica rock, forse permeato di pregiudizi paradossali, anche in virtù dell’impegno politico del musicista; perché, ricordiamolo, Frank Zappa fu unico nel suo genere, esplorò vari generi musicali e li mise insieme, rappresentò il punto di unione fra la musica pop e quella più impegnata, ma fu anche intellettuale, molto impegnato nel sociale e si batté soprattutto per sconfiggere le barriere della censura e alcuni testi irriverenti delle sue canzoni lo testimoniano.
Orazio Leotta
TRAILER UFFICIALE
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