Appassionata di fotografia, Rosella Centanni, da Ancona, ci propone non un quadro ma un’immagine fotografia che vibra di forza poetica al punto da potersi equiparare alla immaginifica creatività dell’arte pittorica. L’opera è del fotografo Nino Migliori, una vita spesa a raccontare il suo tempo con la suggestione e il realismo dell’immagine. Più in basso delle note biografiche ce lo ricordano.
Il tuffatore, foto di Nino Migliori, Rimini 1951

Bologna, 6 aprile 2013. Sono, con un gruppo di fotografi, per vedere una vasta antologica del grande fotografo Nino Migliori, a Palazzo Fava. Si inizia dalle sue prime immagini. Una campeggia tra le altre, in grande formato e mi attrae: “Il tuffatore” scattata a Rimini nel 1951. Una foto per me eccezionale. L’Autore riesce a riprendere il tuffatore proprio mentre è parallelo all’acqua. Un attimo da fermare che ben esprime “l’istante decisivo” di Henri Cartier–Bresson. La forza dell’immagine sta nel mare calmo e vuoto, nel giovane in aria che riempie il fotogramma e nel ragazzo seduto, che con la schiena curva, sembra sostenere il peso della composizione.
Perché questa mia scelta? Evoca il mio mare, il Passetto, la cui spiaggia è costituita da scogli più o meno alti da cui si ama tuffarsi. Mi vedo bambina con i tuffi “a bomba” e adolescente con i tuffi a testa, “i zucchetti”. Un giorno rimango incantata da un giovane che, dall’alto della Palafitta, si esibisce con tuffi in avanti, carpiati o rovesciati con uno stile perfetto. Vengo a sapere che è un amico di mio fratello. Molto simpatico, si presenta e, con il tempo, diventa mio marito.
Passano gli anni ed emerge in me la passione per la Fotografia. Quanti scatti al Passetto, ai bagnanti e ai giovani tuffatori! Pertanto, l’immagine di Nino Migliori richiama alla mia memoria momenti felici legati all’estate e al mare.
INFO SU NINO MIGLIORI (98 anni)
La sua vita fotografica è scandita in epoche precise che segnano l’evoluzione della sua ricerca. Partendo dal realismo tra la fine degli anni ’40 e ’50, passando per l’Informale, arriva alle sperimentazioni più ardite e, per fasi successive, approfondisce il significato del linguaggio visivo attraverso tecniche e tematiche sempre nuove ed innovative. È stato docente di Storia della fotografia all’Università di Parma tra il 1979 e il 1987. Le sue opere sono conservate in numerose collezioni private e pubbliche.
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Che bella iniziativa un quadro per l’estate. Come si.puo partecipare?
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