La chiesa dei Santi Nicolò ed Erasmo si trova nel quartiere di Voltri, un quartiere all’estrema periferia occidentale di Genova. Per la rubrica “Un quadro per l’estate” Gianni Pariani sale in un punto alto, a cercar una visione larga, guarda lontano, si perde nel ricordo dell’amico e pittore genovese Pedrín Baciccia Canepa, di cui ci parla attraverso una delle sue vedute estive di Sant’Erasmo.
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Voltri, veduta di Sant’Erasmo, di Pedrín Baciccia Canepa

La matassa genovese dei ricordi passa anche per Voltri, per questo amico lontano, gentile, Pedrín Baciccia Canepa, pittore di anima e speranza, già accolto, come in un altro suo meraviglioso dipinto all’ « Intrâ inta grande luxe do Segnô« , all’ingresso nella grande luce di Dio.
L’estate della giovinezza era mare mare mare per me. Divertimento, spensieratezza, Versilia, sole, un tuffo dal moscone, bionde conquiste svedesi (bugia) o sogni ad occhi aperti, incollati a formose bellezze nostrane (verità? Chissà), bocce e gavettoni coi fratelli (ora in diaspora), il juke boxe, la solitudine dentro di me, la frenesia accanto.
Era, già, ahimè, era, tempo imperfetto, fu. Quell’estate, quelle vacanze.
Quest’estate è la Voltri di Pedrín. Le pennellate dense e delicate, i colori tenui, il suo sorriso umile che volutamente scansava il palcoscenico e gli elogi.
Questa è la mia estate, un rifugio, un’illusione, un ritorno, pochi passi in silenzio tenendovi per mano, una stanchezza che desidera la penombra, che s’abbandona al soffio della tramontana, una panchina isolata da cui mirare e ascoltare, in lontananza, l’eco delle campane e delle onde di Voltri, di Pedrín. Laigueglia 1974, la nonna, in questo quadro per l’estate s’annega (e s’abbandona, sereno) il pensier mio.
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