A trenta anni dalla scomparsa di Eduardo DE FILIPPO, le istituzioni, il teatro, il Paese ricordano uno dei suoi più grandi drammaturgi che seppe raccontare di Napoli per raccontare del mondo in una felice sintesi che rese le sue storie possibili e proponibili non solo in Italia, ma in Russia, in Inghilterra, dappertutto. Viene oggi ricordato dalla Rai con il suo “LE VOCI di DENTRO”, regista e protagonista Toni Servillo, in diretta dal Teatro San Ferdinando di Napoli.
A trenta anni dalla scomparsa di Eduardo De FILIPPO, il teatro e la televisione ricorda il grande drammaturgo e commediografo con “Le voci di dentro” dal Teatro San Ferdinando di Napoli (che fu il teatro di Eduardo) che andrà anche in diretta su Rai 1, oggi, dalle ore 16.45. “LE VOCI DI DENTRO”, commedia scritta nel 1948 e riproposta da Toni Servillo, regista ed interprete con la regia televisiva di Paolo Sorrentino.
Nell’anniversario, il servizio pubblico, su Rai5, ha trasmesso, in diretta, un ‘doveroso’ omaggio, lo Speciale Parlamento “Cantata delle parole chiare », commemorazione a trent’anni dalla scomparsa del grande artista napoletano che fu anche senatore a vita. Finanche un suo ricordo si è avuto nell’aula di Palazzo Madama (che Eduardo conobbe come senatore a vita), son intervenuti il Presidente del Senato Pietro Grasso ed il gotha attoriale del teatro e della cultura italiani, il tutto contrappuntato da un intermezzo musicale dal vivo del premio Oscar Nicola Piovani .
Il più inglese degli attori inglesi – l’aveva definito il grande Laurence Olivier che volle interpretare con la terza moglie Joan Plowright, all’Old Vic di Londra, per la regia di Zeffirelli, un altro dei capolavori di Eduardo Sabato Domenica e Lunedì.
»Eduardo De Filippo è il più straordinario e forse l’ultimo rappresentante di una drammaturgia contemporanea popolare – cosi Toni Servillo, oggi tra i più acclamati continuatori della tradizione teatrale napoletana – Dopo di lui il prevalere dell’aspetto formale ha allontanato sempre più il teatro da una dimensione autenticamente popolare. È l’autore italiano che con maggior efficacia, all’interno del suo meccanismo drammaturgico, favorisce l’incontro e non la separazione tra testo e messa in scena. Affrontare le sue opere significa insinuarsi in quell’equilibrio instabile tra scrittura e oralità che rende ambiguo e sempre sorprendente il suo teatro. Il profondo spazio silenzioso che c’è fra il TESTO, gli interpreti ed il pubblico va riempito di senso sera per sera sul palcoscenico, replica dopo replica (…) ».
Proprio “Le voci di dentro” è forse la commedia dove Eduardo, pur mantenendo un’atmosfera sospesa fra realtà e illusione, rimesta con più decisione e approfondimento nella cattiva coscienza dei suoi personaggi, e quindi dello stesso pubblico. L’assassinio di un amico, sognato dal protagonista Alberto Saporito, che poi lo crede realmente commesso dalla famiglia dei suoi vicini di casa, mette in moto oscuri meccanismi di sospetti e delazioni.
Si arriva ad una vera e propria ‘atomizzazione della coscienza sporca’, di cui Alberto Saporito si sente testimone al tempo stesso tragicamente complice, nell’impossibilità di far nulla per redimersi. Eduardo scrive questa commedia sulle macerie della seconda guerra mondiale, ritraendo con acutezza una caduta di valori che avrebbe contraddistinto la società, non solo italiana, per i decenni a venire. E ancora oggi sembra che Alberto Saporito, personaggio-uomo, scenda dal palcoscenico per avvicinarsi allo spettatore dicendogli che la vicenda che si sta narrando lo riguarda, perché siamo tutti vittime, travolte dall’indifferenza, di un altro dopoguerra morale.
Questa opera è tra le più indicative della vicinanza intellettuale e tematica con un altro grande autore del teatro e della letteratura, Luigi Pirandello che Eduardo ben conobbe e che contribui allo svilippo del suo percorso drammaturgico.
Una folta compagnia di attori napoletani di diverse generazioni affianca in scena Toni Servillo, a partire dal fratello Peppe, nel ruolo di Carlo Saporito, il fratello del protagonista.
E la lingua dialettale napoletana, la cui arte teatrale di Eduardo ha sempre contribuito a diffondere, insieme con la sua grande cultura e la sua Grande Magìa Teatrale, avrà la sua celebrazione, sempre in onore del Maestro: il figlio, Luca De Filippo, dirigerà per un quinquennio la nascente scuola d’Arte Drammatica del Teatro Stabile di Napoli con sede principale al Teatro San Ferdinando (che fu donato al comune dal figlio del drammaturgo scomparso 30 anni fa) e che si trova in Piazza Eduardo De Filippo.
Maria Cristina Nascosi Sandri