Rimarrà aperta fino al 28 marzo 2016, al Museo d’Arte Moderna di Bologna, “Officina Pasolini”, una mostra dedicata all’universo poetico, estetico e culturale di Pier Paolo Pasolini, tra letteratura, pittura, fotografia e cinema, nell’ambito delle manifestazioni tenute per il 40° anniversario della sua scomparsa, avvenuta, com’è noto, il 2 novembre 1975.
E’ promossa dalla Cineteca di Bologna, in collaborazione con l’Istituzione Bologna Musei e la Scuola di Lettere e Beni Culturali dell’Università di Bologna.
Si tratta di un itinerario suddiviso in sei sezioni tematiche, dedicate alla formazione di Pasolini a Bologna, negli anni di Roberto Longhi, il noto critico d’arte che fu suo maestro, come lo fu di Giorgio Bassani, amico e sodale, nonché ‘scopritore’ di PPP.
Le suddivisioni partono dai Miti che hanno caratterizzato la sua opera (il mondo contadino, il sottoproletariato romano, l’antichità classica, il Terzo mondo), per proseguire con una sezione dedicata al complesso Laboratorio Petrolio dell’artista ed alla sua poetica della contaminazione, le Icone, da Marilyn Monroe a Maria Callas; a seguire la Critica della modernità negli scritti per il CorSera, per terminare, quindi, con tre Gironi che si addentreranno nella sua visione “infernale” dello “sviluppo senza progresso” del mondo contemporaneo e con la sezione Pasolini dopo Pasolini.
Pasolini è stato un artista che ha sperimentato le più diverse forme espressive e in ogni sezione della mostra saranno esposte, multidisciplinarmente, fotografie, filmati, dipinti e disegni, estratti di film, riprese di spettacoli teatrali e documenti audiovisivi, scritti originali, costumi di scena.
Si è voluto rappresentare la dimensione rinascimentale dell’artista, raccogliendo, allo stesso tempo, in un percorso di immagini, suoni e documenti, quelli che sono i lineamenti del suo universo artistico e del suo pensiero, in particolare della sua critica della modernità, rendendo visibili anche quei nessi profondi e importanti che legavano il pensiero e la sterminata cultura di Pasolini alla più classica tradizione italiana e internazionale della letteratura e dell’arte.
La mostra è un significativo omaggio che Bologna fa ad un suo grande Figlio: Pasolini nacque infatti a Bologna il 5 marzo del 1922 e a Bologna avvenne la sua formazione intellettuale, prima al Liceo Classico Galvani e poi alla Facoltà di Lettere dell’Università.
Officina Pasolini è il coronamento del progetto Più moderno di ogni moderno. Pasolini a Bologna, promosso dal Comune di Bologna, con tante iniziative riguardanti l’opera e la figura di Pasolini, un ricco cartellone iniziato a settembre che si protrarrà fino a marzo 2016.
Tra queste, il suo ultimo film Salò o le 120 giornate di Sodoma, premiato alla recente Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia quale miglior restauro ed un’ampia retrospettiva al Cinema Lumière della Cineteca di Bologna, oltre ad un lungo ciclo di conferenze alla Biblioteca dell’Archiginnasio e Renzo Renzi della Cineteca di Bologna.
Maria Cristina Nascosi Sandri