Nostalgia, film di Mario Martone – Sortie le 4 janvier 2023 – La critique Altritaliani en italien

RAPPEL! “Nostalgia”, le plus récent des films du réalisateur napolitain Mario Martone, avec Pierfrancesco Favino (Le Traître), est un film fort qui ne laisse pas indifférent. Il sort en France à partir du 4 janvier. Allez le voir. Présenté en compétition au Festival de Cannes 2022, il représentera l’Italie aux Oscars 2023. La bande-annonce est insérée en fin d’article.

Synopsis: Après 40 ans d’absence, Felice retourne dans sa ville natale : Naples. Il redécouvre les lieux, les codes de la ville, ou plutôt ceux du quartier très particulier de La Sanità où il est né, et un passé qui le ronge.

Recensione in italiano del nostro Armando Lostaglio

“Vedi Napoli e poi muori”, recitava un antico adagio.
Non c’è redenzione nel film Nostalgia, perché a Napoli non può avere luogo tale termine. Menzogne e verità represse si contagiano nel film gioiello diretto da Mario Martone, che ritorna con Nostalgia ad indagare la sua città facendone il laboratorio ideale e reale della nostra contemporaneità, ne officia poeticamente riti e contesti, manifestando rimorsi che sfociano irrimediabilmente in violenza.

Profili inquieti vi si muovono: Pierfrancesco Favino offre una ulteriore prova di umanità in un film disegnato su misura. Si chiama Felice, è il ragazzo che era stato mandato via dai suoi quartieri alla volta di Beirut e quindi del Cairo, a causa di un “incidente” perpetrato con il suo amico del cuore, Oreste, diventato un malommo temuto boss del quartiere; Felice ora ritorna, parla una lingua da straniero e si è persino convertito all’Islam.

Gira circospetto nella sua Napoli, da vincente, quarant’anni dopo, attratto da una rimpianto senza scampo, ritrovando violenze ancor più radicate, e ritorna alle sue corse in moto con il suo amico; e soprattutto l’anziana madre che di lì a poco morirà. Poesia pura è la scena dell’incontro e del bagno che il figlio farà all’anziana donna (è Aurora Quattrocchi).

La storia e i suoi protagonisti reggono bene all’irrompere del talento espressivo di Favino. Don Luigi è il sacerdote del quartiere impegnato nel strappare giovani alla malavita (ben interpretato da Francesco Di Leva, già diretto da Martone), il quale diventerà una sorta di alter ego. Felice esala una esistenza irrisolta per via dei rimorsi, in una storia che riflette in controluce tracce da Apocalypse now nell’incontro con il suo temuto compagno di strada.

Sovviene questo verso di Bert Hellinger laddove sostiene che “C’è un solo modo per capire in che direzione andare. Devi seguire la tua paura. Essa ti mostrerà la via. Fuggire da ciò che t’impaurisce è un modo per perdere il cammino: così facendo ti allontani sempre più da ciò che stai cercando. Se hai timore di affrontare quella persona o quella situazione, si trova proprio lì il nodo da sciogliere. Quel nodo che se riconosciuto e affrontato ti donerà le chiavi della libertà…”

Il finale, purtroppo tragico, non offre alcun riscatto ad una città che ha tuttavia bisogno di luce, offuscata da luoghi comuni troppo ostentati da una drammaturgia che non evoca nulla di nuovo. È una “nostalgia” diversa quella che ritrae Andrej Tarkovskij (stesso titolo, film diretto nel 1983 scritto con Tonino Guerra) e che scaturisce nel poeta espatriato. Una patria da riconquistare ma che non appartiene che ai ricordi giovanili. E sono divisi i personaggi: in Martone cercano di superare la propria alienazione ricucendo la propria separazione fisica dalle altre persone. Napoli aggrega e divide: i vicoli e i quartieri annichiliscono in una forma primordiale di sopravvivenza mai superata, e la violenza resta il paradigma necessario da abbattere, troppo spesso ineludibile.

Mario Martone è un regista compiuto fra teatro e cinema, fluttuando tra una propria visione poetica e le innumerevoli storie che nella sua città prendono corpo da sempre. Qui, ripercorre le pagine di Ermanno Rea, esistenze infrante fra dolori e volontà di riscatto.

Il film in concorso a Cannes, rappresenterà l’Italia agli Oscar 2023. “Sono felice e orgoglioso, questo film sa parlare al mondo”, ha commentato Martone.

Armando Lostaglio

Le 4 janvier 2023 au cinéma en France / 1h 57min / Drame / Salles sur Allociné
Réalisateur: Mario Martone
Scenario: Mario Martone, Ermanno Rea
Avec Pierfrancesco Favino, Tommaso Ragno, Francesco Di Leva

 

TRAILER con sottotitoli in francese:

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Armando Lostaglio
ARMANDO LOSTAGLIO iscritto all'Ordine dei Giornalisti di Basilicata; fondatore del CineClub Vittorio De Sica - Cinit di Rionero in Vulture nel 1994 con oltre 150 iscritti; promotore di altri cinecircoli Cinit, e di mostre di cinema per scuole, carceri, centri anziani; autore di testi di cinema: Sequenze (La Nuova del Sud, 2006); Schermi Riflessi (EditricErmes, 2011); autore dei docufilm: Albe dentro l'imbrunire (2012); Il genio contro - Guy Debord e il cinema nell'avangardia (2013); La strada meno battura - a cavallo sulla Via Herculia (2014); Il cinema e il Blues (2016); Il cinema e il brigantaggio (2017). Collaboratore di riviste e giornali: La Nuova del Sud, e web Altritaliani (Parigi), Cabiria, Francavillainforma; Tg7 Basilicata.

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